"Hey Jackson ti ho visto prima, cosa succede?"
Jackson guardò Jessica entrare in camera abbastanza preoccupata, era ora di svegliarsi in teoria. Avrebbe potuto chiederle il termometro ora.
"Non so, non mi sento benissimo."
Jessica socchiuse la porta della camera e si sedette sul bordo del suo letto
"Cosa ti senti?"
"Mal di testa forte, non so, magari mi passerà durante la giornata."
Jessica non fece una faccia molto rassicurante, Jackson iniziò ad avere una sensazione d'ansia senza nemmeno sapere il perché.
"Magari ho solo bisogno di fare colazione..."
"Si, buona idea."
La donna si alzò dal letto ancora con quell'espressione quasi timorosa e uscì dalla camera. Jackson non capiva, forse era meglio se taceva e faceva finta di nulla. Gli passerà durante la giornata no?
Si mise seduto sul letto e ripensò al sogno fatto durante la notte, diamine già non ricordava quasi nulla."Io... nel corridoio... una ragazza..."
Corrugò la fronte cercando di sforzarsi e ricordare la ragazza. Cavolo, niente, aveva già dimenticato tutto.
"Oddio come si chiama... merda..."
Si sentì straziato nel capire che non ricordava né il volto né il nome della ragazza. Chissà, forse con il passare della giornata come gli sarebbe passato il dolore alla testa avrebbe ricordato la ragazza.
Si aprì la porta e Jessica gli porse la colazione, cosa assai strana in quanto usava passargliela da sotto lo sportello della porta.
"Mangia tutto."
Tutta sta premura? Non si era mai preoccupata di fargli finire tutto il cibo che gli portava, giusto quando era più piccolo ma aveva smesso già da un po' di anni di farlo.
"Si si va bene."
"Tutto mi ra..."
"Ho capito mo puoi levarti dal cazzo."
Jessica si alzò e se ne andò. Finalmente poté fare colazione in pace.
Sabato, che avrebbe fatto oggi? Bah, avrebbe fatto un salto dalla signora Laureen per salutarla.Fece colazione velocemente per poi posare il vassoio per terra e tirargli un calcio abbastanza preciso da sbatterlo addosso la porticina; lavata generale, vestirsi e via dai coglioni.
Svoltò verso la porta della signora Laureen e diede quattro forti colpi, chissà se l'avrebbe sentito.
Stranamente si, i quattro colpi avevano avuto effetto."Ragazzo che piacere! Vieni accomodati pure!"
Jackson entrò e prese posto su una vecchia poltrona sicuramente appartenuta alla donna quando ancora poteva stare a casa sua. Vecchia ma confortevole, non era chissà quanto rovinata ma lo stile faceva notare palesemente quel tocco antico.
"Come sta oggi?"
La donna si stava pettinando i lunghi capelli grigi davanti lo specchio, guardò Jackson appunto tramite esso.
"Tutto bene, questi scemi ancora non mi hanno portato il secondo cuscino che ho chiesto per la schiena... maledetti vogliono farmi morire prima del previsto."
Jackson accennò una risata e spostò lo sguardo verso la finestra.
"Interverrò io se necessario non si preoccupi."
"Che bravo ragazzo, qualcuno di sano qua ci vuole."
Jackson rabbrividì un po' alla parola "sano"... fosse stato veramente sano probabilmente non si sarebbe trovato in quella sorta di carcere, diamine, se solo qualcuno gli avesse spiegato come era finito in quel posto. Si sentiva un prigioniero senza colpa, che almeno lo mettessero a conoscenza del suo crimine cazzo.
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YOU AND ME
RomanceJackson, 18 anni, si trova da dieci anni in un ospedale psichiatrico, non sa nemmeno lui per quale apparente motivo. Le uniche cose che lo fanno sorridere sono Oscar, il suo cane, leggere e chiacchierare con la Signora Laureen... questo finchè non f...