Gli anni passavano, la vita continuava, e iniziavo a notare qualche piccolo peggioramento, come quello di non riuscire più a correre come una volta, a camminare troppo allungo, a non fare salti come li facevo prima. In poche parole, il mio corpo stava subendo un cambiamento che poco alla volta si notava.
Anche con il cibo la situazione era diventata difficile, non pesavo neanche trenta chili e avevo all'incirca undici o dodici anni, non ricordo con precisione.
Così andammo di nuovo in ospedale, a quello di Napoli, e il dottore che mi seguiva mi vide e disse che se continuavo a non mangiare sarei morto sicuramente. Detta così può sembrare una esagerazione, ma ero ridotto a pelle e ossa, uno scheletro che cammina. Così il dottore decise che era arrivato il momento di fare un intervento che mi avrebbe per sempre cambiato la vita, questo intervento riguarda la nutrizione. In pratica, per farmi mangiare mi hanno messo una PEG. Gastrostomia endoscopica percutanea.
Dopo aver fatto questo intervento rimasi un mese e mezzo ricoverato. E non potevo neanche alzarmi, perché ero debole e stavo attaccato ad una flebo.
Poi arrivò il giorno in cui fecero la prova di nutrizione, e per fortuna andò tutto bene, lo stomaco non fece scherzi, e vidi che mia madre era molto sollevata e contenta, e in fondo lo ero anche io.
E passavano ancora i giorni, ed ero ancora immobilizzato in quel letto. Così quando venne il dottore a fare il solito giro di controllo gli chiesi quando potevo tornare a casa dalla mia sorellina, perché qualche anno prima mi nacque una bellissima sorellina. Il dottore constatò che in fondo tutto andava per il meglio e quindi potevo anche andare via, e qualche giorno dopo così fu.
Tornai finalmente a casa dalla mia sorellina, era contentissima di vedermi, e anche io lo ero.
I mesi passavano e arrivò anche l'estate, e andammo al mare con i miei zii. Ma li in quella spiaggia per la prima volta provai vergogna, mi vergognavo della PEG, non volevo togliermi la canottiera, perché avevo timore che la gente mi guardasse. E da quell'estate il mare iniziò a non piacermi più come prima, mi sentivo a disagio al solo pensiero che qualcuno o qualcuna mi guardasse.
E poi c'era anche il fatto che non potevo più fare le corse con mio cugino sulla spiaggia, dato che quando correvo iniziavo a sentire dolori alle gambe e cadevo. Niente era più come prima.
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Spazio Autore.Un'altro capitolo è terminato. Devo dire che inizio a sentirmi un po' più leggero, e mi fa piacere sapere che ci sono persone che stanno apprezzando la storia della mia vita. Quindi vi dico grazie per il supporto e i complimenti che mi fate, che per me vale davvero tanto.
Se volete lasciate una stellina e un commento. ❤️