La Papessa

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Me ne stavo  a leggere, sospirando piano mentre sognavo le avventure descritte nel libro, sognavo ancora il principe.
In questi tempi moderni!
Mentre il mio gatto Pancrazio si strusciava in cerca di coccole, disturbando la mia lettura.

 In questi tempi moderni!Mentre il mio gatto Pancrazio si strusciava in cerca di coccole, disturbando la mia lettura

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Non avrei dovuto lamentarmi  avventure ne vivevo  grazie al mio specchio.
Mi alzo non posso non ridere gioiosamente, sono sempre allegra, anche senza motivo.
Lentamente vado in camera, mi avvicino allo specchio  sorrido al mio riflesso.
La mia figura, non rientra nei canoni che la società richiede per essere  bella!
Sono piccolina, robusta, un eufemismo  definirmi robusta, sono obesa,   mi faccio una linguaccia al mio riflesso.
Non posso farci nulla ho il gene dell'obesità.
Sono felice uguale, perché mi sento leggiadra come una farfalla.
Tipo la canzone di Zarrillo "L'elefante e la farfalla" io sono entrambi.
Rido felice dinanzi allo specchio, quando appare una donna triste, quasi disperata  pare Joker al femminile.

 Rido felice dinanzi allo specchio, quando appare una donna triste, quasi disperata  pare Joker al femminile

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Non mi spavento, attraverso lo specchio mi arrivano  richieste d'aiuto un po' particolari.
<Celeste>
Mi sento chiamare da quella  signora.
La guardo e ascolto.
<Celeste, il tuo nome viene sussurrato nel mondo magico, tu aiuti tante entità.
Sono qui per chiederti aiuto.
Sono la Papessa, forse tu mi conosci attraverso i tarocchi che a volte gli umani  usano. >
< Vi conosco di fama, ma confesso  che non mi diletto con tali strumenti come i Tarocchi e di voi so ben poco.
Sono una persona semplice, forse non in grado di esaudire le vostre aspettative>
Rispondo  alla donna.
<Di te mi han parlato bene, ma ora che ti vedo, ti sento udire parole  umili, con il tuo cuore puro son più che certa che puoi aiutarmi. >
La guardo nei occhi, ascolto il suo dolore.
<Io sono colei che porta il sapere, Regina della conoscenza.
Porto nelle mie mani il libro della sapienza, in testa la corona di Regina.
Al mio risveglio stamane il cuore si è spezzato nel vedere di essere stata derubata della corona e del libro. >
Detto ciò chinò il capo e pianse silenziosamente poi sparì.
< Papessa restate devo farvi  alcune domande >
Urlo mentre vedo svanire il suo riflesso e torna il mio.
Cerco di vedere oltre lo specchio nella camera della Papessa cerco di vedere il ladro, ma è difficile.
Chiudo gli occhi.
Cerco di sentire, basta vedere!
Una risata echeggia in tutta la stanza, mi da i brividi.
Un po' scocciata capisco cosa sta succedendo.
<Mostrati a me, spiega la tua ragione per questo inganno.
Non sei Loki! >
La mia   voce è imperiosa esigo obbedienza.
La risata del malandrino si spegne.
Alle mie spalle una figura d'uomo che si sofferma davanti al mio comò,  inizia a rovistare nei cassetti.
<Che fai giù le mani>
Corro verso il tipaccio , con un leggero spintone lo allontano.
<Interessante gingillo porti la quarta però, sei messa bene>
Il malvagio  tiene in mano il mio reggiseno, il più bello!
Lo guardo sono rossa come un pomodoro, imbarazzata al massimo mi fiondo addosso.
<Ha ha, bellezza mia calma,  capisco la tua esuberanza nel volermi,  credimi un pensierino l'avrei pure fatto, ma  il mio cuore è innamorato  ora appartengo a lei>
Mi dice il bellimbusto tenendo ben in alto il mio reggiseno, così che  non riesco a prenderlo.
Che umiliazione!
<Ora basta, sei insopportabile, non mi piaci! >
Gli urlo addosso facendo un passo indietro.
<Rimetti apposto il mio reggiseno, villano! >
Gli dico mentre lo fisso molto malamente.
<Celeste,  non fai paura nemmeno a una mosca, ma mi diverti moltissimo, sei molto buffa con quella espressione>
Mi dice, però rimette a posto il reggiseno.
Con un aria afflitta va verso il letto e si siede.
Non lo sopporto, mai sopportato e sono  sicura che c'entra con la Papessa e il furto.
Mi avvicino al letto.
Mi siedo  lo guardo e parlo con calma.
<Mago, che ti succede  sei irrequieto più del solito >
<Ho rubato il libro e la corona alla Papessa, sai perché lo fatto, per attirare la sua attenzione su di me.
Celeste ne sono innamorato... >
Mentre parlava, gesticolava guarda ovunque, ma mai me, si capisce che è imbarazzato confessare i suoi sentimenti gli è costato tanto.
<Hmm Mago, ridammi gli oggetti rubati che non è così che farai innamorare  la Papessa, ma solo arrabbiare la Regina di cuori.  >
Dissi guardandolo.
Quando ad un tratto sul como' apparve Pancrazio in un vasetto vestito da Re.

Corro a liberarlo

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Corro a liberarlo.
Maledetto Mago!
Quando lo sento alle mie spalle,  mi sibila in un orecchio
<Hmm, io sono irresistibilmente bello.
Impossibile che la Papessa mi resista>
Soffia piano sul collo, il viscido!
<"Maghetto togliti dal mio orecchio
se non vuoi diventare un maialino da mangiare
o da regalare
magari proprio alla tua bella innamorata che tanto sai decantare.

Sai fare il malandrino,
ma non sai proclamare l'amore  a colei che ha rubato il tuo cuore.
Così tu rubi a lei oggetti preziosi che sono vitali.
Solo per farti amare, ma la farai solo allontanare ">

Una luce si scaturisce dalla mia persona, lo avvolge.
< Sparisci mago>
Dico dolcemente e il mago puff non c'è più.
Nelle mie mani ora vi è il libro e la corona.
Mando tutto alla Papessa attraverso lo specchio, poco dopo appare splendida e felice.

<Celeste come posso ringraziarti, cosa posso darti per ricompensa><  Papessa, lo fatto con gioia

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<Celeste come posso ringraziarti, cosa posso darti per ricompensa>
<  Papessa, lo fatto con gioia.
Anche se una cosa ci sarebbe, so che la Regina di cuori fra pochi giorni darà una festa  voi ci andate? >
<Si, ma che
strana domanda, desideri venire? >Mi
chiese curiosa la Papessa.
Sorrisi scuotendo il capo
<No, solo un favore.
Avete presente il Mago? >
Il bel nasino della signora si storse, rispondendomi
<Si lo conosco, pomposo arrogante, quando lo incontro cambio direzione>
  Non riesco a non ridere, mi trattengo.
< Papessa sarei molto  felice  se faceste  un ballo con lui>
Ricevetti un occhiata sbalordita, mi fissò un lungo momento con  perplessità.
Accarezzò il suo libro, poi mi guardò.
Con la testa fece segno di si, poi sparì.
Nessun principe neppure in questa avventura.
Pazienza!
Volteggio felice nella stanza, forse grazie a me, una nuova coppia sarebbe nata...

Questo racconto è per il contest del Cappellaio Matto@magicartist2018

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Questo racconto è per il contest del Cappellaio Matto
@magicartist2018

Celeste

Celeste:Racconti oscuriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora