Ore 19:34 giorno 15 gennaio 1989
Il bambino cercava di raggiungere la riva del Nilo: il cane sembrava leggero, ma per uno come lui...
-A...Aiuto!-
Gridò, quasi privo di fiato. Ci provò altre due volte finché inaspettatamente due uomini si buttarono in acqua e lo trasportarono a riva.
-Tutto a posto? Che ci facevi in acqua?-
-Io... Che freddo...-
Uno dei due corse verso il loro camion per prendere una coperta.
-Sentite... Dovete aiutarmi... Siete voi i padroni di questo cane?-
Quello stava lentamente riprendendo i sensi, la zampa mozzata che ancora sanguinava.
-Si è ferito per salvarmi! Dobbiamo avvisare il padrone oppure...-
-Questo cane non ha un padrone.-
Un ragazzo vestito di verde, i capelli rosso ciliegia e gli occhiali da sole uscì dal camion e li raggiunse. Il bambino trovò strano che uno studente viaggiasse con quei due uomini.
-Appartiene alla strada. Però se proprio dobbiamo insistere, lo prenderemo noi.-
-Signor Kakyoin; non dovrebbe ancora uscire dal camion... I suoi occhi sono ancora piuttosto sensibili alla luce del sole.-
-Ah. Non si preoccupi, sto già molto meglio. Guardi.-
Disse il ragazzo togliendosi gli occhiali: aveva due occhi viola che sembravano tagliati, però le ferite erano cicatrizzate. Solo, forse leggermente violacee. Finalmente coprirono il bambino con la coperta e il cane riprese del tutto i sensi. La prima cosa che fece fu ringhiare.
-Puoi andare a casa, piccoletto. Di lui ci occupiamo noi...-
Iggy saltò giù dalle braccia del ragazzino e guaì, atterrando sulla zampa mancante. Sembrava si fosse dimenticato di averla persa.
-Siete sicuri? Non sembra un cane molto amichevole...-
-Non ti preoccupare. Grazie per il tuo salvataggio, ma chiedi ad un adulto la prossima volta.-
Il bambino annuì e se ne andò, portandosi dietro anche la coperta. Kakyoin lo guardò andarsene e poi tornò a guardare il cane.
-Ciao. È un po' che non ci vediamo. Dove sono gli altri?-
Iggy abbaiò e poi gli diede le spalle.
-Fai l'offeso, eh? So che sono stati quelli della Speedwagon a portarti qui, ma abbiamo anche intenzione di curarti.-
Iggy continuò ad abbaiare, e nella sua lingua stava dicendo:
-Stammi lontano! Non ho bisogno di voi, devo andare a nascondermi il prima possibile! Andateci voi a rischiare la vita contro quel DIO, io me ne vado!-
Fece per andarsene e poggiò di nuovo la zampa.
-AHI!-
Kakyoin lo prese per la collottola, tentando di non mollare la presa mentre si divincolava.
-Amico mio, hai bisogno di cure. Hai fasciato questa zampa un po' a caso, no?-
-Mettimi giù!-
-Basta abbaiare. Forza. Potete prepararci delle bende?-
I due annuirono e presero il cane, che ormai era troppo debole per cercare di scappare. Tolsero le bende sporche di sangue e disinfettarono la ferita. Uno di loro dovette tenerlo fermo, perché guaì e cercò di mordere l'altro più volte dal dolore. Sostituirono le fasciature e poi lo lasciarono nel retro, mettendosi alla radio a parlare forse con altri membri. Il cane ne approfittò per fare un pisolino pensando: