Andai a casa e dopo circa 3 o 4 ore passate a giocare a videogames stupidi, guardare una serie TV e in particolare, chattare con Dylan iniziai a prepararmi. Accesi la musica per sentirmi meno sola e sotto le note di "Don't call me angel" di Ariana Grande decisi come vestirmi. In realtà non avevo la minima idea di cosa mettermi, ma optai per un vestito verde acqua che risaltava i miei occhi azzurri. Con un paio di tacchi blu coi brillantini. Ma poi mi ricordai di aver comprato oggi stesso un bellissimo vestito rosso lungo fino a metà coscia, che mi fasciava perfettamente le forme. Lo abbinai ad un cappotto lungo nero che mi ero portata dietro dal Galles.
Mi truccai abbastanza leggera, l'unica cosa che feci risaltare furono le mie labbra: dipinte di un rosso acceso. I miei occhi spiccavano tra il nero dei miei capelli ed il vestito rosso, decisi di mettere anche un po' di eyeliner. Mi spruzzai un po' di profumo Gucci e ordinai una pizza. Come una vera donna di classe insomma.
Arrivata la pizza la mangiai con calma, bevendo un po' di acqua detox, quella al melograno che mia mamma beveva di solito. Scrissi a Dylan che ero pronta e poteva venirmi a prendere. Mi rispose che stava per partire e gli mandai la posizione. Fu da me in meno di 20 minuti, gli aprii il cancello e parcheggio la sua moto sportiva blu nel giardino della mia villa. Aveva un giubbotto di pelle nera con sotto una camicia e dei jeans sempre neri, con una collana dorata e degli orecchini molto carini. Era un mix strano di cose Dylan, è questo che piace di lui. Con i suoi ricci neri e abbastanza lunghi, gli occhi verdi e brillanti, un filo di barba, era diverso da tutti.
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Ma a parte la sua bellezza, non so niente di lui se non che è molto socievole e che suona il piano in una band.
Gli aprii la porta e lo portai in salotto, dove stavo ancora mangiando la pizza e no, non gli offrii una fetta, la pizza è solo mia.
-"Te la passi bene eh" Mi disse accomodandosi sul divano che dava su una grande vetrata, da cui era possibile vedere il giardino sul retro. -"Non mi lamento, è una delle case dei miei genitori" -"Una delle case? Fortunata te" -"Abbastanza, ma comunque odio essere dipendente dai soldi dei miei, quindi tutto quello che mi puoi vedere addosso o comunque al terzo piano è solo roba presa coi miei soldi, anche io me li sono guadagnata sudando eh" Dissi ridendo. -"Io come hai visto faccio il cameriere e quando posso guadagno anche con i soldi dei concerti della mia band, sono sia pianista che cantante" -"Sapevo del piano, ma non che cantassi" -"Si effettivamente mi sono allenato in quest'ultimo anno, me la cavo discretamente bene" -"Anche io ho lavorato come cameriera e poi ho guadagnato qualcosa come modella, ma è una cosa nuova" -"Wow, modella ... In che ambito?" -"Faccio il prima nelle pubblicità delle diete dimagranti" Si mise a ridere e io con lui. -"A parte gli scherzi, un po' di tempo fa avrei potuto farlo" Non lo dissi con un velo di tristezza, era vero alla fine. -"Dai non ci credo" Tirai fuori il mio telefono e gli feci vedere le foto di poco più di un anno fa. -"Non ci credo che sei tu dai" -"Giuro, so che non sembro io per i capelli ricci e biondi, ma sono io" -"Eri carina, non capisco perché tu sia voluta cambiare così tanto" -"Mi vedevo molto brutta, attribuivo la colpa alla mia timidezza e il fatto che il ragazzo che mi piaceva non ricambiasse proprio per il mio peso mi rese molto triste e alla fine decisi di cambiare scuola e mettermi a dieta" -"So benissimo di essere una delle poche persone che lo pensa, ma è una gran cavolata... Puoi essere bella quanto vuoi, ma se sei brutta dentro non ci puoi fare niente" Annui, alla fine aveva più che ragione. -"Poi una mia amica pesa 70 o 80 kg e rimorchia come poche cose, ha veramente tanto stile e si cura come una qualsiasi ragazza" -"Appunto, solo che il ragazzo di cui ero innamorata diciamo che non la pensava così" -"Che stupido, comunque andiamo, sennò arriveremo in ritardo"