Capitolo.15

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[Namjoon]

《Daddy! La vasca è pronta 》 Athena mi chiama dal bagno

Mi alzo dal letto e vado in bagno, la trovo immersa nella vasca, le gambe strette al petto, i lunghi capelli corvini che galleggiano nell'acqua, entro dentro la vasca posizionandomi dietro di lei, vedo delle cicatrici sulla schiena che prima non avevo notato.

《Cicatrici? Perché ?》 Chiedo

La vedo irrigidirsi, si volta leggermente verso di me.

《Niente... non ha più importanza 》 dice con un filo di voce

《Credo che sia il momento di fare il discorsetto 》 dico serio

《Che vuoi sapere?》 Chiede poggiandosi contro il mio petto

《Tutto Athena 》dico accarezzandole i capelli.

Prende un sospiro, prende una delle mie e la porta sul suo fianco mentre poggia la testa sul braccio.

《Sono stata abbandonata quando sono nata, da quando ero solo un neonata ho fissuto con il circo lì ho conosciuto Stefan. Sono stata in italia, in america, russia, francia e anche dalle tue parti. Mi esibivo con i cavalli... ne avevo uno tutto mio, si chiamava Ade... aveva il manto nero e tra la criniera delle extension blu, un regalo dal mio padrone... all'età di quattordici anni me ne sono andata dal circo insieme a Stefan, il padrone stava per venderci per colpa dei suoi debiti quindi era arrivato il momento per noi di scappare. Stefan ed io non avevamo niente, non sapevamo dove andare... Maskovic aveva appena aperto il suo impero e aveva bisogno dei ragazzi per le consegne... Polster aveva visto che avevo talento visto che parlo diverse lingue e che imparo molto in fretta. Mi ha addestrato facendomi diventare il suo piccolo mostro, so usare ogni tipo d'arma, scassinare qualsiasi serratura, muovermi senza che nessuno se ne accorga, rubare un orecchio mentre ancora lo indossi, so ascoltare... sono l'arma perfetta. Ma come ho già detto, volevo allontanarmi da lui e da Polster entrambi non hanno fatto altro che provare a toccarmi per anni, mi ha affidato un compito, lo portato a termine ma mi sono tenuta per me una bella somma. Credevo che potessi fidarmi di Stefan, invece mi ha tradito e mi soni ritrovata dietro a quelle sbarre dove i miei occhi hanno incontrato te... Kim Namjoon capo della famigerata Famiglia Bangtan 》 dice calma

《Sapevi chi eravamo?》 Chiedi curioso

《Lo capito dopo un po' di giorni》 dice sincera

《Le cicatrici?》 Chiede

《Un po' il circo, un po' Maskovic 》 dice con un filo di voce

《Lurido figlio di puttana》 impreco

Lei si volta verso di me, si mette a cavalcioni sulle mie gambe, mi circonda il collo con le sue braccia e mi guarda negli occhi.

《Pagherà... per quello che mi ha fatto non dispiacerti per me 》 dice con un sorriso

《Potrei ucciderlo io per te 》 dico serio

《Ti ringrazio, ma preferisco farmi giustizia da sola. 》 dice con un sorriso 《Non sono una principessa, non ho bisogno che qualcuno combatta le mie battaglie o uccida i miei demoni.. so cavarmela da sola 》 dice seria.

In un attimo le mie labbra sono sulle sue, lei risponde subito al bacio, mi stringe forte a se mentre mi stringe i capelli alla base del collo, la sua intimità su muove sopra al mio pene che diventa nuovamente duro. Con un movimento penetro dentro di lei, inarca la schiena, le mie mani vanno sulle sue spalle spingendola contro di me, inizia ad ansimare rumorosamente, poi ecco che geme e urla il mio nome. Inizia muoversi su di me con movimenti lenti e circolari come se stesse seguendo un ritmo, le sue unghie mi graffiano i pettorali e la cosa mi eccita da morire, sono vicino all'orgasmo, lascio cadere le mie braccia oltre il bordo della vasca e lascio che Athena faccia di me ciò che vuole, raggiunge l'orgasmo urlando il mio nome ma continua comunque a scoparmi e la raggiungo anch'io.

My Master - Kim Namjoon - Finito.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora