Trasalì sul letto per via del trillo del campanello, si alzò sbuffando, imprecando ogni santo del calendario e maledicendo Alessandro con tutto se stesso, si domandò perché fosse venuto a trovarlo, era solo e disperato, ma non pensava fino al punto di suscitare pietà. Aprì la porta e si ritrovò davanti il suo migliore amico, Mirko ed il povero Nicolò ancora in evidente difficoltà nel camminare con le stampelle.
"Che ci fate qui?"
"Amico mio, tu hai bisogno del caro e buon vecchio sesso senza sentimenti."
"I sentimenti fanno schifo, sono stupidi."
"Disse la ragazzina tumblr con i capelli che fanno invidia a lupo Lucio."
"Ti spacco l'altro crociato."
"Torna al fantabosco va."
"State boni npo'. Avete rotto er cazzo."
"Che cazzo ci fate qui?"
"Come siamo acide principessina."
"Vuoi vedere che il crociato te lo spezzo io eh Mircolì?!"
"Hai proprio bisogno di una bella scopata."
"Mannaggia oh, ma non avevate nient'altro di interessante da fare? Dovete proprio rompermi i coglioni co sta storia?"
"Perché non vieni a cena su? Avanti Lollino, siamo tutti!'
"Cap no. Voglio affogare nelle mie lacrime di sottone epico."
"Sempre detto, perfetto per Gio sei."
"Ma come cazzo te sei messo a parlà Alessà!"
"Pensace te a lei invece de fa er cretino."
"Ammazza che principe, pensavo che me stessi a da der cojone."
"È perché te vojo bene."
"Allora dai, aggiudicato, se beccamo stasera."
"E va bene, tanto vinci sempre te."
"Tranne le discussioni co Fonseca, lì ti spacca il culo."
"Voi vede come te spacco il ginocchio pure io?!!"
"E so due Mirko, al terzo te lo giochi. Io me gratterei le palle!"
"Du gufi ci vostri!"
"Ah Lollo, vestiti bene."
"Pure?! Na fetta de culo la volete? Dai Sandro stiamo tra noi! che cazzo de bisogno c'è de esse eleganti, ci ruttiamo in faccia ogni giorno cazzo."
"Il culo no, lo champagne si."
"Ma vaffanculo npo, annatevene va."
"Dai Lo stasera te porto a mignotti!"
"Rega je rompete sto crociato per cortesia!"
Richiuse la porta osservando perplesso l'isola imponente nel centro della cucina. Chiuse per un secondo gli occhi e la mente lo tradì; le dita che si intrecciano, la pelle sudata, le mani tra i capelli, i gemiti soffocati ed i loro nomi sussurrati.
Riaprì gli occhi e improvvisamente si sentì bagnato, si passò perplesso la mano sul viso e si rese conto di aver pianto, di nuovo. L' orologio a cucù, tanto caro a sua madre, emise quel maledetto suono fastidioso che gli ricordò di doversi andare a preparare per quella cena di cui farebbe volentieri a meno.Si chiuse in quella nube calda cercando di scacciare via i brutti pensieri eppure tutto in quella casa sembrava volere che ricordasse; il suo corpo schiacciato sulle mattonelle bianche, l'acqua calda che cancellava ogni traccia dei suoi baci e quel piccolo spazio che non faceva altro che unirli.
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