Masker - Kookmin

I see you

- Jungkook? -

Come pozze d'acqua, i suoi grandi occhi scuri mi mostravano la sua persona affiancata dal leggero rossore  delle sue guance, ciò che stavo guardando era un bambino a cui avevo tolto la sua felicità.

- J-Jimin...- disse tra singhiozzi mentre si asciugava le lacrime con le manica della sua giacca - Allora tu davvero mi vuoi lasciare? - ed in quel momento vidi come radicalmente il suo viso cambiava facendo corrucciare le sopracciglia mettendo in risalto il broncio.

- Per lui? Perché? Io ho fatto di tutto per farmi notare? Che cosa ha lui che io non? È solo un ragazzo qualunque che hai appena conosciuto, io invece ti conosco da molto più tempo! -

- Jungkook... - cercai di avvicinarmi e tentare di posare la mia mano sulle sue ciocche scure.

- No! È meglio se non dici nulla, devo andare. - mi respinse con l'altra mano mentre il suo pianto si faceva più notorio - Non voglio ascoltare - e con aria arrabbiato si girava dall'altra parte per andarsene.

- Jungkook, ti prego ascoltami. Non è come sembra -

- Come no, scusa per averti interrotto, ora vado. -

- Aspetta! Almeno fammi spieg-

- Che cosa dovresti spiegare? Seconde te, tutto quello che ho visto non è abbastanza per la tua subdola scusa? Gli hai già detto di sì, non la vale pena restare qui -.

Quindi è questo che ha capito? Ma se non mi ha neanche ascoltato. Niente.
Bene se non vuole ascoltare allora glielo farò sentire io.

Lo raggiunsi e lo voltai verso di me prendendolo per il colletto della giaccia vedendo come cambiava espressione.

- No -

- C-Cosa? -

- Gli ho detto di no, Jugkook - vedendo il suo sguardo perso nella confusione accarezzai la sua guancia cosicché i suoi occhi incontrassero i miei - Perché lui sapeva, lo sapeva che non potevo ricambiarlo.

- Ma io visto -

- Sì, tu hai visto ma hai frainteso tutto -.

Sapendo che potevo provocargli quelle emozioni capivo che gli stavo a cuore come lui con me, e per me questo era abbastanza.

- Ma tu- lui era- lui ti stava- però - diceva mentre  borbottava  parole incomprensibili puntando con l'indice della mano dietro di me, in modo accusatorio, riferendosi a Hoseok.

- "Ma" niente Jungkook - dissi con delicatezza per por avvicinarlo in modo da poterlo abbracciare.

Jungkook, da suo canto, mi strinse rendendo evidente la differenza di altezza nascondendo il suo viso.

- Jungkook guardami -

- No -

-Jungkook -

- Non posso Jimin -

- Come non puoi? - cercai di vederlo era inutile.

- Perché sono troppo imbarazzato per vederti, in questo momento, non riusciresti a capire quello che ho provato vedendoti così felice insieme a lui. Pensavo che tutto era finito: le giornate passate a casa tua, vedere il tuo viso sorridente con gli occhi a mezzelune, un attimo prima avevo pensato che tutto ciò sarebbe scomparso ma ora che sono qui, con te, a tenerti stretto nelle mie braccia sentendo quella nostalgica sensazione di casa, so che mi hai accettato -

Ed io, che ero rimasto lì ad ascoltare ogni singola parola, non potevo essere così onorato da piangere.

- S-Stupido, stupido. N-Neanche a me lo hai fatto facile: vedendoti con quel ragazzino. D-Dovresti scusarti invece di dire quelle cose - io stavo quasi per piangere per avevo realizzato che ero stato ricambiato anch'io.

- Basta Jungkook, basta. Ho capito che mi vuoi bene ma stai oltrepassando il limite. -

- Limite? Quale limite? -

- Lo sai di che cosa sto parlando...-

Dopo la giornata di oggi, io e Jungkook eravamo esausti così decidemmo di dormire a casa mia però non contavo che il ragazzino diventare un orso abbraccio- tutto mentre eravamo stavamo per addormentarci.

- Avanti, ammettilo che questo ti piace Jimin -

- Non lo ammetterò mai -

- Non fa niente. Buonanotte - disse mentre mi bloccava con il suo corpo.

- Hey! Jungkook! Jungkook? - al contrario di rispondermi si mise a dormire e potevo sentire chiaramente il suo respiro sul mio collo. Sbuffai sapendo che non potevo fare nulla: questo perché non era la prima volta che veniva a dormire da me, era molto difficile svegliarlo di mattina.

- Buonanotte Jungkook -