5. Un'amico in più non fa mai male.

3.6K 82 1
                                    

«No Jack, stasera non lavoro!»

«E allora ti costa molto uscire con me in discoteca?»

«Di solito mi inviti, ti accontento e poi mi lasci da sola!»

«Non stasera, promesso!»

«Va bene dai, ci vediamo stasera!»

«Ti passo a prendere alle undici, grazie Vicky!»
~ Fine della telefonata di botte e risposte con Jack.

Me ne sto a sorseggiare il mio gin tonic al bar centrale della discoteca mentre, come mi aspettavo quello che dice di esser il mio migliore amico, mi ha lasciato da sola a bere.

«Sei una specie di stalker?» Sento dire accanto a me notando il solito amico arrogante di Federico e Miralem.
«Sei un'incubo lo sai?» Gli dico sbuffando seduta sulla mia sedia.
«Le altre pagherebbero..» Alzo una mano davanti ai suoi occhi per fermarlo.
«Io non sono le altre!» Mi alzo e decido di andarmene, Jack se ne sta con i suoi amici e con una ragazza quindi non ho motivo di rimanere quà.
Nemmeno una dannata enjoy* libera?
Ahh, sbuffo e mi avvio a piedi verso casa mia.
Lo sapevo che uscire con Jack stasera non avrebbe portato a nulla di buono, tanto io lo perdono sempre perché alla fine lui c'è sempre stato per me.

«Vicky aspetta.. Fermati!» Lo sento dire forte dietro di me
«Ma perché non mi lasci stare? Non hai qualche velina, cantante o attrice  o addirittura influencer da perseguitare?» Dico esasperata guardandolo.
«Posso accompagnarti?» Mi chiede quasi in modo gentile, vorrà qualcosa in cambio.
«Anche se dico di no comunque tu fai lo faresti comunque!»
E infatti lui non nega nulla anzi..
«Ho dei principi ben fermi! Non lascio una ragazza andare a casa da sola!» Mi guarda in modo serio e il mio cuore e la mia testa mi dicono di ascoltarlo.
«Lo dici a tutte quelle che passano nel tuo letto?» Dico per poi voltarmi e continuare a camminare; vengo fermata dalla sua mano che mi tiene il polso, i suoi occhi sembrano addirittura più chiari.
«Non mi conosci!» Dice serio guardandomi in faccia.
«Disse quello che ieri pomeriggio mi ha dato della sgualdrina..» Sbuffo togliendomi la sua presa dalla mia mano.
«Senti mi dispiace! Solo non capisco perché sei gentile con tutti e con me invece ti comporti così!»
«Non me la rendi molto facile nemmeno tu! Non sono gentile con tutti, semplicemente se una persona mi dà del rispetto io mi comporto di conseguenza! E poi è lavoro!» Metto le braccia conserte sotto al mio seno e lui mi guarda.
«Facciamo così.. Rincominciamo.» Dice accendendolo

«Non so nemmeno il tuo nome, genio!» E ride, cosa c'è da ridere? Lo guardo male per poi alzare gli occhi al cielo.
«Perché ridi?»
«Perché mi è nuova questa situazione, insomma di solito tutti sanno chi sono! Comunque sono Paulo!» Mi sorride tendendomi la mano che io stringo.
«C'è una prima volta per tutto! Io sono Victoria!» Dico mentre lui si avvicina a una Lamborghini e la apre.
«Dai sali, ti accompagno.» Dice salendo e tirando giù il finestrino
Mi vede che non sono sicura su cosa fare.
«Vedila come per scusarmi di ieri!» Storco un lato della bocca, com'è mia abitudine fare quando sono indecisa.
Decido di salire e mi allaccio la cintura di sicurezza, quest'auto è favolosa.

«Quindi amici?» Mi dice dandomi uno sguardo veloce in viso tendendomi una mano.
«Ne ho già uno e basta ed avanza!» Dico decisa guardando la strada.
«Un'amico in più non fa mai male!» Mi risponde e così decido di stringere la sua mano per poi scrivere un messaggio a Jack.
«Perché insisti così tanto con me?» Chiedo curiosa guardandolo.
«Mi incuriosisci. Hai gli occhi che vorrebbero dire tante cose e invece sei così distaccata. Le due cose non combaciano altrimenti i tuoi occhi come li spieghi?» Mi risponde con una risposta che non ho mai sentito, che nessuno mi ha mai detto. Mi ha fatto capire di non esser scontata e io gli ho già ribadito di non esser come le altre.
«E comunque si, tra le altre tante cose sei molto bella Vicky!» Sputa fuori così velocemente quelle parole che i miei occhi si sgranano ma per fortuna non mi vede.
Mi allungo la manica della giacca fino a coprirmi le mani; ho un sacco di abitudini strane, ne sono totalmente consapevole ma d'altra parte sono cresciuta praticamente da sola e nessuno mi ha mai sgridato sulle cose che facevo o che faccio; ci sono sempre arrivata da sola..
«Grazie per il passaggio Pedro.» Dico guardandolo velocemente per poi cercare di aprire la portiera della macchina.
«Volevi dire Paulo, giusto?» Chiede guardandomi.
«Si giusto, Paulo! Buonanotte e ancora grazie!»
dico uscendo dall'auto e tiro fuori le chiavi di casa.
«Mierda!» Lo sento esclamare vedendo dei paparazzi in lontananza correre dall'inizio della mia via; mi mordo il labbro e apro il cancello elettrico.
«Entra dai!» dico velocemente e lui mi ascolta, così entro in casa e chiudo poi il cancello sentendo i paparazzi parlare fuori.
Gli apro la porta del garage esterno privato facendolo entrare nella hall del mio palazzo, lo vedo aprirsi la giacca accaldato.
«Il grazie ora è ricambiato, spero se ne vadano presto..» Dice guardando dall'occhiello della porta principale.

Poi sentiamo i signori fuori dalla porta avere una conversazione..
«È entrato qui!»
«Dormiremo in auto qui fuori finché non esce»
Ma porca vacca! Siamo seri?
Mi ricordate perché l'ho fatto entrare?

«Non. Una. Parola!» dico puntandogli il dito contro salendo le scale ed aprendo la porta del mio appartamento.
«Entra dai!» Dico appoggiando le chiavi nel mobile di legno d'ingresso; entra dicendo un Permesso quasi sottovoce ed infine chiudo la porta.

«Hai sete?» Chiedo togliendomi la giacca di pelle abbastanza pesante e appoggiandola allo
schienale della sedia.
«Un pò di acqua andrà benissimo..» Mi risponde sedendosi su uno degli sgabelli dell'isolotto della cucina mentre io tiro fuori un bicchiere e glielo riempio d'acqua.
Mi siedo sul pianerottolo dell'isola e i miei occhi sono fissi su di lui: dal modo in cui deglutisce l'acqua al modo in cui si passa la lingua nell'angolo della sua bocca; mi lascia le labbra asciutte.
Lo vedo alzarsi per poi avvicinarsi a me ed appoggiare il bicchiere dentro al lavabo accanto alla mia gamba destra, poi mi guarda e la sua mano in una frazione di secondo mi accarezza la gamba, parte dal ginocchio fino ad arrivare alla mia coscia.

Lo vedo alzarsi per poi avvicinarsi a me ed appoggiare il bicchiere dentro al lavabo accanto alla mia gamba destra, poi mi guarda e la sua mano in una frazione di secondo mi accarezza la gamba, parte dal ginocchio fino ad arrivare alla mia coscia

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Poi sembra vedere la mia incomprensione e toglie la mano, io però non voglio questo così gli afferro la mano facendogli fare di nuovo il percorso appena fatto.
«Avevi detto di voler esser mio amico..»
Sussurro mentre lui si in posiziona tra le mie gambe e il cavallo dei suoi jeans scuri sfiora il mio interno coscia.
«Purtroppo credo tu mi incuriosisca troppo in ogni senso per esser solo mia amica..» Sussurra con voce roca e calma accanto al mio orecchio, sfiorando così con le sue labbra il mio collo.
Si fionda sulle mie labbra per baciarmi e io non riesco a nemmeno a fermarlo, mi piace da matti come lui mi stia baciando, ho il cuore che batte all'impazzata.

Parte spinta. HOT
Se non vi piacciono le parti spinte saltate pure questo pezzo.

Le sue mani vagavano sul mio corpo e i suoi baci erano sempre più umidi, ormai sentivo già da un po' la sua durezza che premeva nel mio inguine.
Scesi dal pianerottolo continuando a baciarlo avviandoci così nella mia camera da letto, dove lo feci sdraiare iniziando a sbottonargli la camicia e lui mi sollevo il vestito nero sfilandomelo, facendomi rimanere in intimo.
«Madre de Dios..» lo sentì dire eccitato tra i miei baci.
Gli tolsi la camicia, mentre i pantaloni mi diede una mano lui a buttarli giù da letto; il suo corpo ai miei occhi è perfetto, così delineo i suoi addominali con le mani mentre infine vado a finire con la mano dentro ai suoi boxer, sentendo già la sua erezione dura tra la mano.
Lo sentivo gemere mentre muovevo la mano e lui mi tolse nel frattempo io reggiseno assaporando con le sue labbra i miei capezzoli.
Mi morsi il labbro sentendo la sua mano stringermi il sedere infilandosi poi dentro i miei slip accarezzandomi proprio lì.
Mi fece stendere sotto di lui togliendomi gli slip del tutto e io feci lo stesso con i suoi boxer; mente lui cercava di aprire al buio quello che doveva essere il profilattico io presi tra le labbra la sua erezione bagnandola e affondandola dentro la mia bocca.
«Cazzo..» disse mugugnando tra i gemiti.
Si allontanò di poco infilandosi il preservativo e poi penetrò lentamente dentro di me stringendomi una natica.
La stanza si riempì di gemiti e piccole urla, Paulo non si staccò nemmeno per un attimo dalle mie labbra o dal baciarmi il mio corpo, lo sentivo anche molto spesso imprecare.
Poi dopo un po' lo sentì sussultare segno che era venuto, come me d'altronde; si appoggiò con la fronte nella mia spalla e dopo aver buttato via ciò che rimaneva di materiale di quella notte nel cestino, si sdraiò nuovamente accanto a me.

Ehilà!! Come state?😅🙈
Capitolo più hot e più interessante della storia, lo so.
Vi danno fastidio le parti "spinte"?
Tanto parlo da sola🥱😁
Per qualsiasi cosa sono qui, fatemi sapere cosa ne pensate.
Grazie mille a chi ha votato e chi ha commentato 🥰

Le enjoy* sono molte 500 rosse piazzate in varie città in vari punti, con un applicazione si paga e si può usufruire del servizio.

Échame la culpa | Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora