15. Frasi sdolcinati e..

2.7K 68 1
                                    

Partì Gimme more di Britney Spears ed io salì sul palco iniziando a ballare.
Paulo era seduto al bancone del bar sorseggiando qualcosa, aveva lo sguardo sul suo bicchiere fino a quando le urla degli uomini nella sala si fecero sentire, mi guardò.
Continuai a ballare e quando ogni tanto lo riguardai i suoi occhi erano sempre su di me, mi scrutavano dalla testa ai piedi.

Finisco di ballare e dopo gli applausi torno in camerino andando a firmare la fine del contratto di lavoro.
«La migliore se ne va..»
Mi dice Antonio guardandomi per poi abbracciarmi.
«Grazie Antonio!»
Gli dico per poi allontanarmi, firmo il pezzo di carta.
«Quando vuoi tornare ci sarà sempre posto per te!»
Mi dice e io annuisco.
«Buonanotte e grazie ancora Antonio..» dico per poi infilarmi la giacca; una volta che ebbi sentito il suo saluto uscì dal camerino ed andai verso l'uscita trovandomi lui.
«Ehi..» mi disse avvicinandosi a me.
«Ehi..»
Gli risposi.
Siamo di molte parole stasera vedo!
«Andiamo a casa?»
Mi domanda facendomi cenno con la testa alla sua auto.
«Va bene..»
Gli dico per poi andare nella sua macchina partendo verso casa mia.

Una volta dentro casa mia, ci togliamo entrambi le scarpe e ci mettiamo sul divano per dirgli la novità.
«Questa era l'ultima serata lì..»
Mi guarda con aria confusa per poi avvicinarsi a me.
«Ho..Ho trovato un'altro lavoro. Devo posare per delle foto e mi hanno detto che la paga è buona!»
Sembra ancora non capire.
«Paulo?»
Lui si butta sopra di me baciandomi, la sua mano mi accarezza la guancia mentre la sua lingua entra nella mia bocca stuzzicando la mia.
«Sono contento Hermosa! Davvero! Anche se..»
Mi dice e io gli sorrido ma appena pronuncia quel "Anche se.." ritorno seria.
«Che foto ti farebbero?»
Continua la frase di prima un pò serio, infatti ritorna seduto sul divano e con lui anch'io.
«Beh il tipo con il quale ho parlato mi ha detto abbigliamento e mi ha rassicurato che non è nulla di succinto!»
Gli spiego guardandolo mentre con una mano gli accarezzo il tatuaggio sull'avambraccio.
«Questo "Tipo" dovrò conoscerlo..»
Mi dice per poi sorridermi e rubarmi un'altro bacio.
«Spetta a me a vederti i vestiti succinti e senza!»
Il suo tono malizioso mi fa sorridere così mi metto seduta sopra di lui e lo bacio.
Approfondisce il bacio stringendomi i fianchi con le sue mani grandi e calde, mi porta più stretta a lui fino a quando una sua mano non va a finire sul mio fondoschiena.
Mossi il bacino contro il suo sentendolo gemere..
«Dios..»
«Cos'hai Paulito?»
Gli chiedo all'orecchio per poi lasciargli un bacio sul lobo.
«Lo sai che ora non scappo?»
Si riferisce all'altra volta? O è solo per la situazione?
I miei dubbi spariscono una volta che lui riprese a baciarmi il viso e le mie mani sul petto sentirono il suo cuore battere talmente veloce da non sentirlo.

Iniziai a sbottonargli la camicia lasciando dei lunghi baci sul suo petto liscio e tonico, una colta a terra lui tolse la parte superiore del mio vestito.
«Mierda..»
I suoi occhi lussuriosi erano sul mio petto e mi ricordai solo in quel momento di non aver indossato il reggiseno.
Mi abbassò là zio della gonna mentre la sua bocca era impegnata a torturarmi il seno insistendo sui capezzoli.
Mi morsi il labbro ansimante, le mie mani sbottonarono i suoi jeans e lui mi fece mettere sdraiata sotto di lui togliendosi sia i suoi pantaloni che la mia gonna; anche le mie mutandine finirono a terra.
La sua bocca fece un torturante percorso dal mio seno fino alla mia pancia e infine arrivò baciare e ripetutamente il mio punto più sensibile.
Non ce la facevo più e a considerare dalla sua eccitazione che sbucava dai boxer di Armani, nemmeno lui.
Lo spinsi appena e lo feci sdraiare dall'altra parte del divano sfilandogli i boxer chiari; la mia bocca baciò prima le sue labbra e poi lo ripagai con la sua stessa moneta, baciandolo dal collo verso il suo membro dove gli lasciai un umido bacio e ad un movimento lento su e giù.
Mi tirò sopra di lui prendendomi leggermente per le braccia e una volta seduta mi penetrò facendomi scappare un gemito.
«Non puoi capire che cosa sei! Ho una visuale da qui..»
Mi disse facendomi muovere sopra di lui aiutandomi con le sue mani nei miei fianchi.
Mi imbarazzai alle sue parole e Paulo si mise seduto anche lui, baciandomi appassionatamente.
I nostri gemiti e ansimi uscivano insieme dalle nostre labbra, decisi poi di muovermi più velocemente sopra di lui.
Lo sentì bloccarsi poco dopo per poi scostarmi i capelli di lato e appoggiarsi la fronte nella mia spalla libera.
«Mia.»
Sussurrò stringendomi a lui.
Gli presi il viso con le mani baciandolo.
«Tua e tu Mio.»
Gli dissi guardandolo negli occhi.
Se me lo avessero detto un mese fà che avrei detto a qualcuno queste cose sdolcinate, non ci avrei mai creduto.

«Come ti ho già detto io sono stato Tuo da quando i nostri occhi si sono incontrati »

Eccomi con un'altro capitolo!
Spero vi sia piaciuto 🙈
Grazie mille a chi ha votato la mia storia e l'ha messa nella sua lista.
Un abbraccio🧸

Échame la culpa | Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora