[COMPLETA]
Quel romanzetto rosa era decisamente un capolavoro. Jisung aveva versato tutte le sue lacrime su quelle pagine, aveva sofferto con Minho e aveva giurato che, se mai avesse trovato una persona così, l'avrebbe amata incondizionatamente.
Di...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Enjoy the reading
Jisung ci aveva davvero provato, ci aveva provato con tutte le sue forze a stare calmo e non agitarsi...ma era impossibile. Era come se una scarica elettrica infinita, stesse attraversando il suo corpo dalla punta dei capelli a quella dei piedi. Gli formicolavano le mani, la sua gamba destra batteva al suolo non seguendo alcun ritmo, mentre i suoi occhi seguivano, contro la sua stessa volontà, il percorso verso la camera di Minho. Il maggiore e Jeongin erano appena scomparsi oltre la porta di quella stanza e da allora, nel soggiorno, era calato un gelido silenzio.
Felix andò a sedersi sul divano, accanto a Jisung, accarezzando con mani morbide la curva rigida della sua schiena.
<<Mi dispiace, Lix.>>esordì il castano, lasciandosi andare ad un sospiro a pieni polmoni.
<<Per cosa?>>domandò, sorpreso, Felix.
Jisung voltò il capo verso di lui, appoggiando la fronte nell'incavo della sua spalla. Il biondo lo accolse tra le sue braccia, sfregando il mento tra i suoi capelli morbidi.
<<Sto rovinando il vostro momento- borbottò lanciando un'occhiata di scuse anche a Changbin- mi dispiace.>>
Felix scosse la testa, poi si rese conto che Jisung non poteva vederlo.
<<Non devi scusarti...ti capisco. Sarei nervoso anch'io se, d'un tratto, apparisse un ex di Changbin pretendendo di parlare con lui.>>
Il castano alzò il capo, rivolgendo al suo migliore amico uno sguardo tormentato. Solo in quel momento, Felix, comprese di aver buttato fuori parole che erano tutto, tranne che di conforto.
<<Scusa- sibiló mortificato- scusami ti prego, lo sai che dico solo stronzate.>>
Jisung si rimise composto, sospirando di nuovo, i suoi occhi corsero per la ventesima volta alla porta chiusa della camera.
Era esilarante come, in verità, lui non temesse affatto Jeongin come "ex" di Minho. L'aveva temuto, non poteva negarlo, era stato così spaventato dall'idea che il maggiore tornasse ad amare lui...ma, in quel momento, la sua preoccupazione era rivolta a tutt altro.
