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ーfeelings, 情怀

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feelings, 情怀

da qualche giorno a questa parte, Jeno continuava costantemente a pensare a quella serata, rimurginando su quanto si sentisse per la prima volta giusto nell'aver provato certi sentimenti nei confronti di un ragazzo, visto che la sua famiglia non permetteva al castano di vivere come se stesso.

"certi sentimenti", per l'appunto. quali sentimenti? Jeno non era mai stato bravo a riconoscerli e tanto meno manifestarli, non aveva mai avuto relazioni romantiche siccome non gli era concesso.

forse sotto sotto suo padre lo aveva sempre saputo, suo figlio non si era mai innamorato di una ragazza benché lui lo forzasse a stare con loro, ma nonostante ciò il suo coming out gli aveva fatto totalmente perdere la pazienza, e questo era stato il risultato.

perlomeno ora poteva essere davvero Lee Jeno, senza nessun filtro o conseguenze.

proprio mentre questi pensieri scorrevano veloci nella sua mente, Renjun (tornato da meno di una settimana dal suo colloquio in un'altra città) si sedette con lui sullo spazioso divano con un pacchetto di patatine in mano.

"ti vedo molto pensieroso in questi giorni, Jeno. ho anche notato che stai evitando Jaemin, per quanto ti sia possibile, visto che viviamo insieme. siamo amici, sai che puoi dirmi tutto, vero?" chiese il moro sgranocchiando il suo spuntino.

"grazie Renjun. in realtà qualcosa c'è..." disse avvicinandosi al ragazzo come se dovesse condividere qualcosa di confidenziale, temendo che il biondo potesse sentirlo da camera sua.

"ogni volta che sono con lui il battito del mio cuore aumenta, non posso fare a meno di sorridere. lo starei a guardare per ore, è affascinante. in qualche modo i miei pensieri finiscono sempre per vertere su di lui, a quanto vorrei stringerlo fra le mie braccia ed essere felice per sempre. è quasi spaventoso, non ho mai sentito niente del genere per nessuno."

Renjun soffocò una risata.

"dio, quanto sei stupido, stupido, stupido!" asserì, sbattendo la testa contro il tavolino da caffè ogni volta che ripeteva la parola "stupido". inutile dire che Jeno lo guardasse con un'espressione interrogativa sul volto, immaginando fosse guasto.

"apparentemente ti manca qualche neurone per non capire che lui ti piace, e in modo romantico."

"oh. questo spiegherebbe molte cose. però non so se lui provi la stessa cosa..."
Renjun sbattè un'altra volta la testa sul tavolo. "sinceramente non capisco come facciate ad essere così ingenui, ogni giorno vi vedo guardarvi letteralmente con gli occhi a forma di cuore e ancora non vi siete confessati?"

"hai ragione. grazie ancora Renjunnie!" gridò Jeno ormai sull'uscio dell'appartamento. c'era sempre uno specifico posto in cui andava per schiarirsi le idee, e si stava recando lì proprio in quel momento.

"dove staiー" riuscì a dire il moro prima di sentire la porta chiudersi rumorosamente. "ーandando."

🎐

Jeno ci aveva messo un paio di settimane a pianificare la confessione perfetta e il risultato lo soddisfaceva. credeva comunque di aver bisogno di altro tempo per prepararsi psicologicamente, e forse a distanza di un mese dalla conversazione con Renjun (anche grazie a qualche suo consiglio) ci era riuscito: si sarebbe dichiarato la sera stessa.

inventando qualche scusa, era riuscito a portare Jaemin al famoso fiume vicino al luna park da cui tutto era iniziato.

"Jaemin, ti devo dire una cosa."

il castano aveva stretto le mani del biondo nelle sue fermamente.

"dimmi."

"ti ho portato qui perché è esattamente in questo luogo che ho capito chi sei per me, perché sentivo le farfalle nello stomaco ogni volta che sorridevi, perché eri in ogni mio pensiero, perché mi mancavi anche quando stavo poche ore senza di te. esattamente qui, l'ultima sera in cui ci siamo stati, ho sentito per la prima volta il desiderio irrefrenabile di baciarti. esattamente qui ho capito di nutrire dei sentimenti nei tuoi confronti."

"questa sarebbe una confessione?"

Jeno sospirò rassegnato. "perché devi sempre rovinare il momeー" prima che potesse finire la frase, il castano venne zittito da un paio di labbra sulle sue, spiazzandolo.

dopo essere stato fermo qualche secondo con gli occhi spalancati, il castano ricambiò il bacio timidamente, la sua audacia si era volatilizzata nel momento in cui il biondo aveva iniziato ad avvicinarsi pericolosamente a lui.

le sue mani accarezzavano le guance dell'altro ragazzo e le loro labbra si muovevano armoniosamente assaporandosi a vicenda, come se aspettassero da tempo quel momento.

"anche tu mi piaci Jeno."

disse il biondo una volta staccatosi.

e sorrise, cosciente dell'effetto che aveva sul maggiore, prima di connettere nuovamente le loro labbra.

oh, come poteva quel suo sorriso fare concorrenza al sole?

una volta tornati, notando che i due fossero più appiccicosi del solito, Renjun non poté fare a meno di chiedere al castano come fosse andata la sua confessione e, in seguito ad aver appreso cosa fosse successo, si trattenne dallo strillare coprendosi la bocca con una mano.

𝙧𝙤𝙤𝙢𝙢𝙖𝙩𝙚𝙨 ⤿ₙₒₘᵢₙDove le storie prendono vita. Scoprilo ora