Un nuovo arrivato

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Il sole era sorto, erano precisamente le 6.01, mi svegliai, non riuscivo a riaddormentarmi, ero stanca, avevo gli occhi pesanti, lucidi e rossi, amo quando piango solo perché I miei occhi diventano di un verdone intenso.

La testa mi scoppiava, avevo voglia di ascoltare della buona musica ma , I pensieri mi assalivano, guardai il telefono e vidi un messaggio di un numero sconosciuto, diceva :

Vediamoci stasera alle 19.00 in spiaggia.
P.s. mi raccomando, non deve sapere nessuno di quest'incontro.

Poi sentì la voce di Alessandra, Checco e un altro ragazzo, non sapevo chi fosse ed ero curiosa di scoprirlo, così gridai:

Datemi 5 minuti e sono giù!

Un quarto d'ora dopo. ...

Ale:5 minuti eh?
Io : Ci ho messo un po di tempo, lo so, lo so!

Vidi il ragazzo, era biondo e con grandi occhi verdi, così dissi:
Io :  Avevo ragione, c'è un nuovo ragazzo, come ti chiami?
?: Mi chiamo Pierdavide, tu sei Pia?
Io : Sisi, sono io!Hai preso casa al mare qui?
Pier: Si, non molto distante dalla tua.
Io: Bene, allora benvenuto nella nostra comitiva! 
Pier: Grazie!

Arrivati in spiaggia, ci posizionammo nel nostro posto, la spiaggia era deserta e a noi andava voglia di fare qualche palleggio, così giocammo un po.

Circa un'oretta dopo scesero tutti gli altri, e così iniziò la nostra giornata, ormai con noi Leo si era aggregato ma non volevo neanche guardarlo in faccia, era difficile però non riuscire ad incrociare il suo sguardo, a guardare intensamente quei suoi occhi color azzurro cielo, erano stupendi, le nuvole si specchiavano in essi ed io, non potevo fare altro che fissarli con aria incantata.

Erano le 10.00

Ero tranquilla sull'asciugamano a prendere il sole, quando Pierdavide mi prende in spalla e mi butta in acqua, e lui di seguito a me, sentivo molto freddo, quasi a congelare, così Pierdavide prese un asciugamano dove stretti stretti ci asciugavamo tutti e due, guardai Leo, che si alzò, prese il pallone e iniziò a fare schiacciate sulla sabbia,tanto forti che la palla, anche se rimbalzava sulla sabbia, volava a 2 o 3 metri di altezza, era arrabbiato,moriva dalla gelosia,ogni tanto girava la sguardo verso di me, ed io lo fissavo, mi fece un sorrisino ed io voltai la testa.

Proprio in quell'attimo, girai lo sguardo...

○●○●○●Spazio Autore○●○●○●
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Al prossimo capitolo!
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Questo libro un nome non cel'haDove le storie prendono vita. Scoprilo ora