Ore 16:29, 08 Feb.
Porta si aprì in stanza con basso soffitto, 2 metri e 12 centimetri ebbi impressione approssimativa. Complessivamente stanza era di dimenzioni ristrette e retta con mattoni grezzi e logori dal tempo e da apparenti infiltrazioni di acqua. Nella penombra cui era pregna, scorsi accessi sigillati ben più recenti e penso tutt'ora che facessero parte di vecchio settore in disuso di laboratorio in periodo di Nazismo.
Soldato a mie spalle mi diete esortazione a percorrere stanza, mentre altri due soldati si affiancarono ai lati. Unica direzione frontale di mio movimento mi portò davanti rudimentale ascensore. Luce si prestò a rivelare figura umana in attesa di mio arrivo dentro ascensore.
Figura X: "Salve compatriota, può chiamarmi Professor Eldrich, il suo arrivo è in perfetto orario. (Lanciò sguardo a orologio da tasca)
Voglia seguirmi nella discesa, con la sua fondamentale presenza, l'esperimento potrà cominciare."
Eldrich (palese falso nome tedesco) pareva uomo di alta statura e di esile costituzione accentuata da formale giacca e cravatta; capelli impeccabilmente lisci e biondi, cadenti in ciuffo su un lato e tirati all'indietro dall'altro. Riflesso di lampade su occhiali e ghigno accennato, rendevano suo atteggiamento e compostezza, parte integrante di lugubre atmosfera di stanza.
Mi affiancai a lui e iniziammo la discesa in meandri di Pianeta, ma secondo brivido attraversò mio collo, udendo flebilmente parete di stanza venire raschiata in modo innaturale, da parte esterna di muro in cui, suppongo, vecchia ramificazione sembrava essere taciuta in sbarramento di mattoni.
Inquietante dettaglio a cui nessuno parve dare attenzione, solo un'impercettibile smorfia di quell'invariato ghigno si rese visibile sul volto del Prof. Eldrich.Ore 16.34, 08 Feb.
Questa volta non ebbi idea di quanto scendemmo in sottosuolo... parve me certo punto anche di salire; fatto è che presto porte si aprirono in Ala 01 di laboratorio. Qui Prof. Eldrich uscì con zelo dall'ascensore e solo io fui esorato seguire lui, miei accompagnatori si diressero da parte opposta con fare integerrimo.
Alcuna stanza che passammo parve affollata e non ci era molto personale rispetto a grande numero di spazi che si aprivano porta dopo porta. Persone con abiti formali, camici e più raramente protezioni ermetiche da radiazioni; ognuno di loro passava fugacemente da spazio all'altro come trascinato da corda che tirava guidando sua direzione. Tutto ciò, più collocazione di struttura, faceva apparire grande laboratorio più come intricato formicaio.
Grande laboratorio di ricerca con attrezzature tecnologiche di ogni genere; prima Ala, mi resi conto, essere dedita a studio di biologia e chimica, quindi solo di passaggio per mio impiego.
Persone diventarono sempre più rare da vedere e sfuggenti in atteggiamenti, fino quando io solo e il Professore oltrepassammo corridoio bianco costernato di porte anonime. Una tra le ultime aveva iscrizione di lingua ignota su lato destro, ma passo di Professore era rapido e corridoio terminò in conciso silenzio.
Professore fermò di colpo suoi passi, si voltò guardando me e disse: "Ha potuto osservare con i suoi occhi come l'Ala 01 sia piuttosto "ordinaria", ma dopo questa porta c'è l'Ala 02; perciò tenga a freno le domande... sarà meglio per lei."
Estrasse da sua tasca destra tessera d'accesso e porta si aprì in automatico. Mio stupore per piccoli congegni ignoti a mondo di superficie, rende ormai vecchio me come bambino sotto albero di Natale.
Fui introdotto in bizzarra sala di controllo unita con piccolo laboratorio con file archiviati e strumenti di ricerca, ma non di sperimentazione.
Eldrich fece passi vicino a serie di monitor, esiguo numero di 4 persone popolavano stanza, ma il Professore presentò me solo Dr. Heimlich, tedesco fin in apparenza.
Senza proferire parola da parte di Eldrich, Dottore si discostò da suoi meccanici calcoli, che lo rapivano al monitor, e si alzò da sua sedia dopo aver preso appunto su carta di non identificabile numero a 18 cifre.Erano le ore 16:56, 08 Feb.
Dr. Heimlich: "P-benvenutoh in kvesto settore di mia amministrazione, egrecio huomo Russo... In Qvesto luogo non importa qvale persona è là fuori, Qvi, Ich (io) sto sopra di lei, badate bene Sig. Minsky."
Queste parole rivolse me compiendo due passi verso mia persona, mettendo risalto a tick di intervalli regolari di 3 secondi a sua mano sinistra.
A differenza di Eldrich, Dr. Heimlich aveva capelli mossi e irrigorosi, indossava camice bianco ed era di moderata altezza, quanto alla barba, poteva sembrare ispirata a modello di più di tutti tremenda figura a capo di Germania in Seconda guerra mondiale.
Sinceramente non diedi peso a rifiuto mentale di nazismo, io venuto per obbiettivo preciso, compatriota o vecchio nemico si tratti.
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Esp. No.601: _Uomo d'Universo
Science FictionInverno 1978 La macabra intrusione risalente a quella fredda notte del 1978, da parte di un misterioso individuo nella villa del Signor Phillips, renderà noto il rapporto scientifico del più grande esperimento condotto in territorio tedesco, rimasto...