Tu.
Tu che non mi guardi.
Non odi il battito del mio cuore, i suoi gemiti ed il convulso impeto che lo spinge a battere più forte?
Non percepisci la tensione che soffoca il respiro ed imporpora il mio volto?
Come puoi non notare questi fugaci sguardi che, ebbri di desiderio, si nascondono dietro un fallace incanto?
Sono io, colei che anela la tua attenzione in perpetuo fremito di speranza, ma che una volta soddisfatta la propria ricerca, si incupisce in un abisso di nulla.
Ma tu no,
Non puoi notare tutto ciò.
Sei l'ambrosia che non posso consumare, il vino di Bacco riservato agli dei.
Sei quel vuoto che non posso riempire e che sull'orlo del precipizio mi sussurra parole velate di illusioni, inesistenti e insulse: esse non sono mai state pronunciate, se non da me.
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Il sogno dell'ubriaco
Short StoryL'unico modo per scoprire di cosa tratta questa raccolta, é aprirla e cominciare a leggere. E non perché non mi interessa rendere partecipi i lettori o indurli alla fruizione di quest'opera, ma semplicemente perché i miei pensieri vagano da una sto...