Capitolo 16: LANCE

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Dopo che Keith raccontò anche a Pidge ed Hunk la sua storia, ci ritrovammo più uniti (e bagnati a causa dell'oceano creato dalla commozione di Hunk).
Tornammo ad essere un gruppo più affiatato e fui contento di vedere che finalmente quel ragazzo emo non doveva fingere di essere qualcun altro.

Forse, in tutto questo, imparai anche io qualcosa: gli amici ti sostengono nel momento del bisogno e grazie a loro si superano molti ostacoli.
Mi convinsi, quindi, che dovevo anche io raccontare loro la verità, ma avrei avuto bisogno di altro tempo.

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Durante la pausa pranzo, Pidge si assentò un attimo e tornò affiancata da un ragazzo che dimostrava avere più anni di lei. Si somigliavano molto, probabilmente se Pidge si fosse tolta gli occhiali, avrei fatto fatica a distinguerli.
«Bene ragazzi, questo è mio fratello Matt» Pidge indicò il ragazzo sorridendo e, tutti noi, ci stringemmo per fargli spazio così che potesse sedersi e mangiare con noi.  «Loro sono Hunk, Lance e Keith» indicò ognuno di noi.
«Salve ragazzi, la mia sorellina mi ha parlato spesso di voi» sorrise Matt «Come mai sei venuto qui?» intervenne Keith.
«Dritto al sodo eh? Comunque sono qua perché volevo venire a trovare i professori, inoltre mi hanno chiesto di gestire un laboratorio, quindi eccomi qua!»
Sorrisi alle sue parole «Possiamo partecipare anche noi al laboratorio?»
Quando rivolsi quella domanda, Keith mi guardò con la coda dell'occhio, non riuscivo a decifrare la sua espressione, ma non sembrava molto contento dell'idea.
«Se volete ottenere crediti in più siete ben accetti. Comunque si tratta di un laboratorio di meccanica»
«Oh no allora.. Io mi dissocio»ridacchiò Hunk.
Tra una chiacchierata e l'altra, l'ora di pranzo finì in fretta e fummo costretti a salutare Matt.
Keith rimase altri minuti a parlottare con il ragazzo e questo mi lasciò un leggero fastidio nel petto.
Quando quel mullet si decise a raggiungermi mi prese da parte così da essere un po' distanti da Hunk e Pidge. Mi trascinò in un posto più appartato e mi guardò dritto negli occhi. In quel momento incuteva un po' di timore.
«Lance... Ma sei impazzito per caso? Hai abbastanza impegni, se ti dedichi anche ai laboratori ne uscirai stremato!» sussurrò infastidito «Sono comunque crediti.. E poi so perché fai così.» incrociai le braccia al petto e lui mi guardò perplesso «Vuoi essere l'unico a partecipare così Matt sarà tutto tuo»
Keith spalancò gli occhi e strinse i denti quando mi vide sorridere maliziosamente «Sei un vero deficiente, sai? Ero solo interessato a capire come funzionassero le lezioni.. Poi a te cosa importa? Sei per caso geloso?» sorrise e, a quella domanda, distolsi lo sguardo «Pft.. Geloso io?»
Il ragazzo sorrise nuovamente e, al suono della campanella, ci incamminiamo verso l'aula.

"Geloso io.
Scherziamo?

Spero..."

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