La mia Baronessa- Quando l'amore è per sempre

Capitolo 18: La proposta

C'è odore di festa nell'aria o sbaglio?

Un mese dopo i due giovani andarono a convivere ma Sara aveva un pensiero in testa. «Che hai, amore?» le domandò il fidanzato. «Niente» rispose semplicemente. Piero insistette ma Sara non volle dirglielo. Stava per arrabbiarsi ma non voleva perderla ancora, così la informò che sarebbe stato in camera da letto per telefonare a Ignazio e semmai avesse voluto voglia di raccontagli cosa pensava, lo avrebbe trovato lì. Ovviamente era tutta una scusa per far in modo che Sara lo raggiungesse.
«Allora, vuoi dirmi che ti prende?» disse seduto sulla piccola scrivania.
«Sì, lo ammetto. Credo che...»
«Cosa?» disse avvicinandosi a lei.
«Credo che non sarò una buona madre per i nostri figli, o una buona moglie per te»
«Ma che stai dicendo? Lo sai che ti amo per ogni tuo singolo difetto. Non m'importa se non puoi averne o altro, a me importa che tu stia al mio fianco perché sei la mia vita e senza di te non vivrei, lo sai»
Non disse nulla. Lo abbracciò forte. Lui a quel punto la sdraiò nel letto e gli fece il solletico sui fianchi. Lei stava morendo dalle risate. Piero smise, la guardò intensamente e la baciò appassionatamente. Quel bacio durò così a lungo che entrambi si staccarono senza fiato.
«Devo dirti una cosa» disse il ragazzo.
«Dimmi, amore»
«Adesso devo uscire per incontrare Gianluca per fare un giretto al centro commerciale. Tu stai qui?»
«Sì. Chiamo una mia amica che mi faccia compagnia»
«Va bene, cucciola. Vado a prepararmi»
Si alzò dal letto e si diresse in bagno a prepararsi e Sara chiamò la sua amica più stretta, Katia. Quando Piero uscì, Sara telefonò alla sua amica e si sedette sul letto a fare gossip. Passarono due ore che volarono in fretta. Le raccontò della separazione tra lei e il suo ex marito e di Piero. All'improvviso qualcuno suonò il campanello. «Oh! Deve essere Piero. Ci sentiamo. Ciao» disse chiudendo la telefonata.
Andò ad aprire e...
«Amore ma... sei già di ritorno?»
«Di già?» disse entrando ridendo. «Ascolta, stasera ci sono qui Gianluca e Ignazio. Mettiti il vestito che ti ho regalato tre giorni fa»