-Avreste mai potuto immaginare che il capo l' avrebbe portata a casa con sè?-
-Bè Tony è sua figlia, è naturale che voglia proteggerla-
- E dai Ziva, tu porteresti a casa tua la prima ragazza che dice di essere tua figlia? È assurdo-
-Evidentemente l' istinto del capo gli ha suggerito che era la cosa giusta da fare, e noi lo sappiamo : l' istinto de Gibbs non sbaglia mai-
Tony stava per ribattere. Lui non era ancora convinto ma proprio in quel momento l'ascensore si aprì e ne uscì l' agente Gibbs. Tutti i componenti della squadra si chiesero dove fosse Hope ma le loro domande trovarono immediatamente una risposta perché pochi secondi dopo la ragazza seguì il padre fuori dall' ascensore.
Mentre Gibbs si sedeva alla scrivania fulminando con un occhiata l'agente DiNozzo, avendo probabilmente intuito quali erano i suoi pensieri, Chloe portò a ognuno il suo caffè.
-Buon giorno a tutti- disse con un timido sorriso. Tutti, tranne Tony, risposero. Chloe allora meravigliata si sedette su una sedia e cominciò a fare degli scarabocchi su un foglio bianco, tanto per passare il tempo. Quella mattina l' agente Gibbs, suo padre ( anche se faceva ancora fatica a immaginarlo in quei termini) le aveva detto di prepararsi e l' aveva portata con sè alla base.
Il silenzio che si era creato era rotto solamente dallo squillare dei telefoni e dai rumori occasionali dei fax oltre che, naturalmente, dal rumore della tastiera di McGee. Ad un certo punto Chloe sentì un urlo nella sala- Giiiiiibs!!!- e subito dopo apparve Abby. Quando la vide Hope rimase sorpresa. Quella ragazza le sembrava strana, ma strana in un modo positivo, come se fosse quello stile a renderla unica. Abby si avvicinò alla scrivania di Gibbs ignorando tutti.
-Gibbs. Ho sentito che ieri è arrivata qui tua figlia..-
-Abby..-
-..OO com' è? devi farmela conoscere..-
-..Abby..-
-..ti assomiglia? No perché se fosse così sarebbe una cosa fantastica, ma anche un po' inquietante in realtà. Pensa avere un' altro Gibbs che gira per l' ufficio. Non che noi non ti vogliamo bene anzi te ne vogliamo molto però sarebbe strano..- Gibbs pensò subito che doveva aver bevuto troppo caffè perché aveva iniziato a straparlare e se non fosse intervenuto sarebbe stata lì ancora per delle ore
-Abby!- disse con un tono talmente autoritario da costringerla a fermarsi
-Sì??- e Gibbs indicò con la mano il punto della stanza dove si trovava Chloe. Abby si girò e finalmente notò la ragazzina seduta dietro la scrivania che con un' aria divertita ma allo stesso tempo anche un po' imbarazzata le faceva un segno di saluto con la mano.
-O chi è lei? Una testimone di qualche omicidio?-
-Mia figlia- disse Gibbs con un tono leggermente divertito. Quello che successe nei minuti seguenti fu per Hope uno dei momenti più confusi della sua vita. Abby lanciò un gridi di gioia acutissimo le piombò addosso e subito la abbracciò poi la prese per un braccio e trascinandola verso l 'ascensore gridò
-La porto a fare un giro turistico-
In ascensore Abby iniziò a parlare in tono talmente amichevole che tutta la soggezione che aveva provato Chloe fino a quel momento sparì in un lampo.
-Sai normalmente sono diffidente di quelli che entrano nella nostra squadra, ma con te è diverso. Tu sei la figlia di Gibbs, sei di famiglia-
-Grazie dell' accoglienza signorina Sciuto-
-O no! Chiamami Abby, sei di famiglia ricordi?- Abby fece visitare a Hope tutta la sede dell' N.C.I.S raccontando contemporaneamente molti fatti che erano accaduti, o cosa si facesse nei vari locali. Quando entrarono in sala autopsie trovarono il dottor Mallard e il suo assistente intenti in un' autopsia.
-Ducky ti presento Hope- e dopo una breve un breve istante –Hope Gibbs-
-è un piacere conoscerla dottor Mallard-
-Chiamami pure Ducky. Quindi sei tu la figlia di Jethro, be devo dire che gli assomigli in modo impressionante. Mi ricordo che una volta...-ma Abby non lo fece finire
-Scusaci Ducky ma è quasi ora di pranzo, è meglio che la riporti di sopra avrà fame-
Mentre entravano in ufficio Tony si alzò per andare a prendere il pranzo per tutti
-Tony, perché non porti Hope con te-
-Ma capo io veramente..
-DiNozzo-
-..veramente stavo per chiederle di venire con me-
Appena i due entrarono in ascensore l' agente Gibbs si alzò e dopo aver preso il bicchiere di carta dal quale Chloe aveva bevuto seguì Abby in laboratorio.
-Ho bisogno che tu faccia un test-
-Per che indagine?- chiese Abby senza capire. Allora Gibbs le porse il bicchiere e senza dire una parola si strappò un capello
-O no no no no. No no no. Non lo posso fare. Semplicemente non posso. Si vede subito che è tua figlia non serve uno stupido test del DNA.-
-Abby fallo-
-O Gibbs non posso, è una prova di sfiducia nei suoi composti- ma non potè ignorare la mano tessa de suo capo a lungo-
-Oooo d' accordo, ma ci vorrà un po'- Quasi un quarto d'ora dopo lo spettromtro di massa non aveva ancora finito
-Dovrei farne comprare un 'altro. Questo è diventato talmente lento- protestò Abby spaziantita ma proprio in quel momento sulla schermata del computer comparve il risultato.
95% DI POSITIVITA'. Gibbs si sentiva in colpa per aver dubitato di quella, adesso ne aveva le prove concrete, che era sua figlia.
-Papà, Abby vi ho portato il pranzo, è stato Tony a dirmi di venire io..- ma quando, una volta entrata, Chloe vide la scritta sul monitor il suo volto si scurì.
-Che significa?-
-Chloe , ti posso spiegare-
-Non ti fidavi di me. Vero?-
-Gibbs forse è meglio che io vada- ma Gibbs non aveva sentito una sola parola. Aveva dubitato di sua figlia e ora si sentiva tremendamente in colpa.
-Avresti potuto dirmelo. Lo avrei fatto il test se me lo avessi chiesto. Tu non ti fidi di nessuno.-
-Come potevo fidarmi di te?- chiese Gibbs iratamente, ma subito si pentì di quelle parole. Chloe scappò piangendo e qualche minuto dopo, dopo essersi reso conto di quello che era accaduto le corse dietro. Voleva farsi perdonare e se fosse stato necessario avrebbe infranto anche la sua regola più importante: mai chiedere scusa.
Quando arrivò nell'area degli uffici ci trovò solamente la sua squadra.
-Dov'è Chloe- chiese nel suo tono più brusco: quello delle emergenze
-è appena uscita capo-
-Maledizione. E voi non l' avete fermata?-
-Gibbs cosa è successo- chiese Ziva con un tono preoccupato, ma Gibbs non rispose. Prese l' ascensore e uscì in strada più in fretta possibile sperando di riuscire a trovarla lì. Aveva già perso una figlia.Non doveva succedere di nuovo Ma una volta giunto fuori si accorse che non c'era. Chiamò
-Chloe!-
-Chloe- ma nessuno rispose. Decise di rientrare per chiamare la sua squadra e ampliare le ricerche.
***
Da un vicolo lì vicino Hope lo osservava. Era combttuta. Gibbs era l' unica famiglia che le era rimasta non poteva abbandonarlo anche se lui non si fidava di lei. Si voltò dando le spalle alla strada decisa a calmarsi e a tornare all' N.C.I.S ma sentì due mani forti che l' afferravano per le spalle. Pensò che fossse suo padre e si girò lentamente. Ma quello che aveva davanti era un' uomo che non conosceva. Prima che potesse urlare l'uomo le diede un colpo dietro la nuca con l' impugnatura di una pistola e le fece perdere i sensi
***
Appena scesi in strada Gibbs iniziò a dare ordini ma fu interrotto da Ziva
-Gibbs- il tono era preoccupato. Per terra c' era il ciondolo che Chloe indossava quel giorno e era insanguinato.
CONTINUA...
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la figlia di Leroy Jethro Gibbs
AzioneL' agente Gibbs non aveva più pensato all' idea di poter avere una figlia dopo tutto ciò che era successo i passato, credeva che fosse morta con la madre ma ora arrivava questa ragazza che diceva di essere sua figlia : doveva crederle o no? era real...