Feste e annunci

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#Azzurra POV
Sto lavorando al disco, in questi giorni mi hanno affidato ad un altro produttore perchè Fabrizio è impegnato con i suoi live.
- No Azzurra così non ci siamo! - sbraita Marco dall’altra sala e lo sento urlare nelle cuffie che prontamente allontano dalle orecchie. 
Fisso le ragazze e anche loro sono stanche quanto me. - Basta! - urlo anche io togliendomi le cuffie ed uscendo dalla sala di registrazione.
- Basta? Qui basta lo dico io! - Marco ha deciso di fronteggiarmi. - Torna dentro, metti le cuffie e la rifacciamo. - mi ordina lui ma evidentemente non sa con chi ha a che fare.
- Ho bisogno di una pausa. - replico io sorpassandolo e facendo come mi pare. - E anche le ragazze ma come puoi non vedere che siamo distrutte, ci stai spremendo come limoni. - mi lamento io, non ho alcuna intenzione di trattenermi.
- E’ così che funziona, non so come tu sia stata abituata. - mi dice Marco che non vuole perdere la sua autorità.
- Sono abituata a lavorare con persone umane e non con chi pretende che io sia un robot! - e ovviamente penso a Fabrizio e a quanto mi manca.
- Non è colpa mia se tu non sai lavorare, è 30 volte che ti dico la stessa cosa. - e incrocia le braccia al petto.
Scuoto la testa uscendo dalla sala di registrazione e sbattendo la porta, mi dirigo a passo spedito verso l’uscita sul retro sedendomi sulle scale antincendio e prendendomi la testa tra le mani. 
Qui le cose non stanno andando bene, credevo di essere considerata almeno un po’ una professionista invece arriva sto tizio che mi tratta come se fossi una bambina, l’ultima ruota del carro e proprio non mi sta bene. Stiamo parlando del mio lavoro e mi sento alquanto sminuita, mi ha persino detto che non so lavorare, e ok che non ho studiato però mi chiedo perchè quando lavoro con Fabrizio sia tutto più semplice. E’ partito da una settimana e sembra andare tutto a rotoli e io non c’è la faccio più.
- Azzurra che ci fai qui fuori al gelo? - alzo la testa e noto che è proprio lui e mi appoggia la sua giacca sulle spalle dal momento che sono uscita con una maglietta leggera ed essendo a fine ottobre non mi pare per niente indicato.
- Dovevo sbollire. - e alzo le spalle. - Marco mi tratta come una bambina, il disco sta venendo uno schifo, mi fa rifare le stesse cose 30 volte e io non c’è la faccio più. Ma perchè diavolo mi hai abbandonato? - sputo fuori la domanda senza nemmeno rendermi conto e poi le lacrime iniziano a scorrere.
Evidentemente il troppo stress e varie cose accumulate in questi mesi mi hanno fatta scoppiare.
Fabrizio mi abbraccia. - Non ti ho abbandonata, sono qui! -  e asciuga pazientemente le mie lacrime. - Marco è un grande professionista e se pretende tanto da te è perchè sa che puoi dare tanto comunque tranquilla ora ci parlo io con lui. - 
- Non puoi tornare a produrre il mio disco? - gli chiedo come una bambina piccola.
- Nei giorni che ho liberi se vuoi ti aiuto volentieri. - dice lui e apprezzo molto questo suo modo di fare, è sempre pronto ad aiutare gli altri.
- Si, ti prego! -
- Dai entriamo o ci congeliamo entrambi. - e solo ora noto che lui è in mezze maniche e appena siamo all’interno dello stabile gli restituisco la giacca.
- Scusa per la scena pietosa. - mi affretto a dire mentre mi asciugo le lacrime.
- Azzurra capita a tutti di crollare. mi rassicura lui.
- Sono stati giorni difficili tra il lavoro e il bambino. - ammetto io ripensando alle ultime giornate a dir poco intense e impegnative.
- Che succede? -
- Dentini. - gli spiego io.
- Ahio. -
- Si praticamente non chiudo occhio da parecchio. - 
- E se non erro a breve sarà anche il tuo compleanno. - mi ricorda lui.
Sorrido perchè non mi aspettavo proprio che si ricordasse.
- Il mio primo compleanno da mamma. - 
- Hai già qualche idea? Le ragazze hanno già organizzato qualcosa? -
- Non saprei. - e alzo le spalle mentre torniamo in sala d’incisione.
- Eccola! - e Marco ovviamente mi guarda male ma poi cambia espressione quando vede entrare anche Fabrizio. - Ciao Fabbrì! -
- Ciao Marco, allora come sta andando? - chiede curioso sedendosi immediatamente di fronte al computer. 
- Non bene e puoi vedere tu stesso. - e gli mostra le cose registrate. 
- Non sono male queste registrazioni. - replica Fabrizio. - Sai che a me non me ne frega della precisione. - 
- Si lo so però non credo che lei sia all’altezza del lavoro, in una settimana abbiamo registrato solo due pezzi perchè devo continuare a farle rifare le stesse cose. - 
Alzo gli occhi al cielo e ovviamente Marco lo nota.
- Guarda quanto è indisponente, è una ragazzina non vedo proprio cosa ci abbia visto tu in lei, non ha nemmeno talento! - aggiunge ancora il mio produttore.
- Quindi perchè produrre qualcuno che per te non ha nemmeno talento? - domando io scattando subito. 
- Per me è un’opportunità di lavoro se poi come artista ci sei solo tu non so che dire. - 
- Diciamo che forse lavorare a qualcosa che avrà anche la mia firma perchè dipende da me tutta la produzione ti faceva comodo vero? - domanda Fabrizio e a questo punto Marco sbianca.
- Lavorare per te è un onore ovviamente. - 
- Beh ma lei per me è la punta di diamante di questa etichetta e quando avrà la visibilità che si merita tutte le case discografiche verranno a chiedere di lei ma noi saremo stati i primi a credere in lei. E ora ti dimostro come si lavora perchè penso che qui sia tu a dover imparare ancora molto. - sposta lo sguardo su di me. - Azzurra registriamo mille braccia. Ragazze siete pronte? - domanda poi. 
Loro annuiscono ed entriamo tutte in sala di registrazione, indossiamo le cuffie e quando le ragazze iniziano a suonare so già perfettamente quando devo attaccare a cantare. 
Fabrizio alza il pollice e sorride per poi fissare Marco che è alquanto perplesso, so che per lavorare bene ho bisogno di una persona che creda in me, non di qualcuno che continua a dirmi che sbaglio. Per lavorare bene le continue pressioni non sono necessarie anzi non fanno altro che mettermi ansia e faccio ancora peggio. 
Prendo fiato alla fine della canzone. - Perfetta! - mi dice Fabrizio. 
Esco e raggiungo i due. - Possibile che con me registra alla perfezione? Forse non sei in grado tu di gestirla. - gli dice diretto Fabrizio e Marco sembra a dir poco scocciato.
- E voi non sembrate due professionisti, chissà come sei bravo tu a gestirla in un altro contesto? - chiede Marco maliziosamente.
- Scusa? - chiede Fabrizio alzandosi e io non vorrei mai che arrivasse a fare qualcosa di cui potrebbe pentirsi.
- Hai capito benissimo! - replica Marco che ora lo sta palesemente provocando.
- Fabbrì lascia perdere dai. - e gli prendo la mano. 
- Si, hai ragione meglio lasciarlo perdere. Fuori di qui sei licenziato! - urla Fabrizio e Max che ha assistito a tutta l’ultima parte ovviamente gli da man forte.
- Azzurra ti giuro che troveremo un produttore migliore. - mi dice Max. - Nel frattempo ti do qualche giorno libero perchè mi sembri particolarmente stanca. - 
- E’ colpa di Tommy che non mi lascia dormire. - dico io. - Tra qualche giorno sarò come nuova promesso. - 
- Tranquilla. -
- Ragazze abbiamo qualche giorno libero. - annuncio alla mia band quando mi raggiungono.
- Ottimo così possiamo anche organizzare qualcosa per il tuo compleanno. - propongono le ragazze.
- Ma io ho Tommy come faccio? - domando alle ragazze.
- Se ti serve posso stare io con Tommaso. - si offre Fabrizio. - Così voi fate una serata solo donne. - aggiunge poi.
- Che dici? - mi chiede Sofia.
- E va bene. - alla fine ho deciso di accettare.
Lo scorso anno ho festeggiato solamente con Luca e ora ci sta una festa con le amiche.
- Perfetto, Azzurra ti serve un passaggio? -
- Devo passare da tua madre a prendere Tommaso. - 
- Andiamo dai. - 
- Ragazze fatemi sapere quando. - 
- Che ne dici di domani? -
Io fisso Fabrizio. - Non c’è problema, passate a prendere Azzurra all’ora che volete io sarò a fare il babysitter dalle 19 e non preoccupatevi dell’ora di rientro. - 
- Grazie! - Adele abbraccia Fabrizio e poi dopo averle salutate io e lui andiamo dai suoi genitori a prendere mio figlio.
- Perchè fai questo per me? -
- E’ il minimo, devi festeggiare con le tue amiche e se posso sai che ti aiuto volentieri. - 
- Si lo so. - 
- Sei giovane Azzurra, non devi pensare solo a fare la mamma e al lavoro. Divertiti per una volta. - 
- Ci provo. - e gli sorrido. - A domani. - 
- A domani. - 
Entro in casa e spero che questa sera Tommaso mi faccia dormire perchè ne ho veramente bisogno e nel frattempo ripenso al discorso di Fabrizio.
Sta veramente facendo di tutto per me e mi ha persino detto che devo divertirmi. Ma chissà cosa intende. Alzo le spalle e intanto penso a cosa potrei indossare domani sera e faccio mente locale dei vestiti che ho nell’armadio e penso di aver trovato il giusto abbinamento. Per fortuna a Roma il clima è abbastanza mite anche perchè io ho sempre odiato l’inverno e il freddo. Si penso di aver proprio trovato la città giusta per me e sono fortunata perchè è splendida da ogni punto di vista. 

E' più forte l'amore - Fabrizio Moro [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora