2 Freedom

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MIRANDA

<E così è riuscito nel suo intento, dopo mesi> dice Lukas. Sta parlando di qualcosa in cui suo padre ha avuto successo, cosa alla quale non sono minimamente interessata ma, siccome io sono io, fingo di prestare attenzione alle sue parole, anche se la mia mente sta viaggiando completamente altrove.

Continuo ad immaginare un'altra vita, un'altro mondo, un universo parallelo in cui poter essere libera, proprio come una rondine. Oramai posso considerarle il mio animale preferito, e anche questo che mi ha spinto a tatuarne una, all'insaputa di mio padre, sulla clavicola, con accostata la scritta "Freedom". È un po come se mi fossi imposta un obbligo che devo raggiungere a tutti i costi. Ed io lotterò fino alla fine per raggiungere il mio abbiettivo.

<Terra chiama Miranda!> La voce di Luke mi riporta alla realtà. Non ho prestato attenzione a nulla.

<Oh scusa! Non ho sentito. Cosa stavi dicendo?>

<Ti stavo chiedendo se avevi programmi per questo weekend. Stai bene? Ti vedo strana>

<Ah, si... si sto bene. È solo che ero sovrappensiero tutto qui!> rispondo con un po' di esitazione.

<Fammi indovinare, ancora problemi con tuo padre vero?> A quanto pare se n'è reso conto...

<Più o meno. Comunque no, non ho nessuno impegno e non voglio fare nulla. Magari, al massimo, andrò a fare un giro in centro, sempre che trovi la voglia di farlo>

<E con tuo padre come la metti?>

<Mi inventerò qualcosa>

Lukas è l'unico a sapere degli atteggiamenti di mio padre, ma non gli ho mai raccontato la storia completa. Lui è a conoscenza solo della sua dipendenza dal dare ordini a tutti.

Nessuno conosce la parte peggiore di lui... Gli insulti, gli schiaffi, la lacrime versate, la ore passate a deprimermi da sola nella mia camera, senza nessuno su cui contare, senza nessuno che potesse aiutarmi a superare le mie crisi interiori.

Sola! È questo che sono.

Sono sola, e nulla è mai riuscito a riempire quel vuoto che porto dentro da quando sono nata. Neanche Lukas, il mio unico amico.

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<Beh ci vediamo allora> dice Lukas sull'uscio della porta di casa.

Poco dopo la nostra chiacchierata, mio padre fa fatto bruscamente irruzione nella stanza e non sapendo che ci sarebbe stato anche Lukas, ha solamente tentato di nascondere l'irratazione per non dare spettacolo davanti al figlio di un suo collega.

Di certo non vorrà perdere la sua reputazione.

<Miranda dobbiamo parlare!> La voce di mio padre rimbomba tra le pareti spoglie e fredde di quella che oramai non riconosco come casa mia.
<Fingerò di non essere infastidito dal fatto che tu non mi abbia avvisato dell'arrivo di Lukas> dice in tono autoritario.

<Beh... sai te ne avrei parlato se solo fossi stato a casa> ribatto io.

<In ogni caso, domani sarà il tuo primo giorno di scuola alla Fairy. Mi aspetto il massimo da te.>

Ecco che ricomincia! Pretende che diventi esattamente come lui.

"Non voglio farlo. Non ti aiuterò a portare a termine ciò che tu non sei a fare" avrei voluto dire. Eppure sto zitta, non perchè abbia paura di lui, piuttosto perchè non voglio alimentare ancora di più la sua collera.

<Si certo!>lo liquido io. Ora mi tocca uscire di casa per comprare il necessario per domani. Ecco cosa ci guadagni ad avere un padre ricco ma ipocrita, per non dire altro.

Mi cambio in fretta, indosso il mio giacchetto e prendo la borsa. Scendo le scale e prima di uscire, prendo le auricolari, senza le quali non vivo, e la mia copia delle chiavi, non si sa mai.

Esco chiudendo la porta alle mie spalle, infilo le auricolari al cellulare e, ovviamente, faccio partire la playlist di Ultimo.

Mi lascio trasportare dalle dolci note del suo ultimo album.

Oramai è il mio cantante preferito a tutti gli effetti. Molti non capiscono perchè mi piaccia tanto, eppure è una cosa ovvia.

Sebbene non mi conosca, riesce a carpire il mio stato d'animo nelle sue canzoni. Ogni sua parola mi colpisce dritta al cuore, mi rimane impressa nella mente e non ne esce più.
È sempre riuscito a tirarmi su di morale come molte persone non sono riuscite a fare.

Tutto qui.

Dieci minuti dopo mi ritrovo al centro commerciale, mi sa che ne approfitterò per prendere qualche outfit nuovo, il mio guardaroba chiede aiuto.

°°°°°°°°°

Circa due ore dopo mi ritrovo con in mano due buste piene di roba da cartoleria e una busta di indumenti di vario genere.

Uno dei vantaggi di vivere in una famiglia come la mia?

Posso permettermi il lusso di avere quello che mi pare quando mi pare.

Uno svantaggio?...

L'emarginazione!

Si è sempre abituati a guardare e giudicare le persone ricche solo perche possiedono soldi a palate.

Beh... non che sia del tutto sbagliato, la maggior parte sono tutti snob con la puzza sotto il naso, mio padre compreso, ma non per forza tutti si comportano in quel modo.

Continuo a camminare immersa nei miei pensieri, fin quando, svoltando l'angolo  mi scontro con qualcuno. Le borse mi sfuggono di mano e cadono a terra.

<Mi scusi>mi dice lui.

Mi soffermo a guardarlo un attimo mentre mi porge le borse che mi ha aiutato a raccogliere.

È un ragazzo...molto alto, capelli neri, non avrà più di due anni in più a me.

<Non fa nulla! Grazie> gli dico.

Svolta l'angolo e riprendo a camminare verso casa.

Che tipo strano! Non l'ho mai visto da queste parti.

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Ehilà

La nostra Miranda ha avuto un'incontro particolare a quanto sembra.

Chissà cosa potrà mai accadere dopo...

Poi sei arrivato tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora