Capitolo 3
Chaeyoung non era nessuno, lei non si reputava nessuno; ma agli occhi di Lalisa, quella ragazza era unica nel suo genere. Ne aveva visti di adolscenti, ma mai come lei. Lalisa vedeva sempre superficialità ed egoismo ovunque; ma l'ingenuità, la freddezza e al contempo l'empatia della castana avevano smosso qualcosa nella maggiore.
Lalisa la guardava mentre parlava, Chaeyoung si teneva stretto il kimono con le sue dita piccole e sottili, e parlava. Lalisa ascoltava attentamente, completamente dispersa tra la dolcezza del suo tono di voce, quasi infantile, che inciampava a volte tra le parole, forse per il freddo.
Di punto in bianco Chaeyoung smise di parlare stringendo i denti, prese un respiro profondo stringendosi alla stoffa leggera «Pessima idea quella di mettere un kimono estivo» disse fermandosi. Lalisa si guardò attorno un attimo in panico, lei aveva freddo, e la maggiore lo odiava. Si sentiva responsabile per la più piccola; era come se quel corpo bianco come il latte, fosse troppo sottile per il peso del mondo, e Lalisa voleva così tanto farsene carico.
Così si mise di fronte alla castana, che la guardò confusa; Lalisa la fissò neutrale, per poi abbracciarla, con unico scopo quello di passarle più calore possibile. Lo fece quasi senza pensarci.
Chaeyoung spalancò gli occhi sulla spalla della più grande, e ne fu per un attimo impaurita anche; poi però una sensazione che raramente aveva provato la pervase a rimanere in quella posizione, inducendola perfino a ricambiare.
Le braccia della corvina per Chaeyoung erano qualcosa di caloroso e bellissimo, si sentì per la prima volta dopo tanto tempo a casa.
Rimasero in quella posizione per altro tempo; nessuna delle due si era aspettata simili emozioni, e prese un po' alla sprovvista non vollero separarsi. Poi Lalisa senza staccare le braccia, trascinò il corpo che aveva tra le braccia fino all'erba, dove si sdraiarono.
Era così bella l'erba soffice, le stelle nel cielo, la luna splendente, e il calore delle loro mani intrecciate. Non c'era imbarazzo, per loro quello era stare bene. Tutti stavano bene, e loro finalmente si sentirono come gli altri.
Non parlarono, non ce n'era bisogno, entrambe sapevano come si sentiva l'altra; erano consapevoli l'una dell'altra. Il parlare avrebbe distrutto tutto, spezzato la pace e la serenità dei loro animi.
«La notte assume per ognuno aspetti diversi, la mia veste rosso con fiori azzurri»
Sussurrò Chaeyoung, le succedeva a volte, sussurrava parole che normalmente avrebbe rivolto solo ed esclusivamente alla sua macchina da scrivere. Senza nemmeno accorgersene, parlava dei suoi pensieri e delle mille pagine ingiallite che aveva avuto piacere di leggere.
«Cosa?» chiese Lalisa dopo aver lanciato un'occhiata ai vestiti che indossava «Io non ho detto niente» disse Chaeyoung ancora più confusa. Lalisa la guardò con occhi a fessura, poi si sciolse dall'abbraccio e si mise seduta. Subito sentì il calore afflievolirsi, facendola rabbrividire.
Guardò l'acqua spezzarsi nel ciocchi di pietra, chiedendosi se si fosse immaginata le parole di prima. E non potè non arrossire.Chaeyoung guardò la schiena della più grande per qualche secondo, poi si mise seduta seguendola a ruota. La guardò negli occhi, cercando di scorgere una qualunque emozione «Ho fatto qualcosa di sbagliato?» chiese non capendo, facendo voltare la corvina, con un'espressione indecifrabile «Niente, lascia perdere» sospirò alla fine; per poi lasciarsi cadere all'indietro sull'erba. Senza guardare la minore, le fece cenno di sdraiarsi anche lei.
Così si ritrovarono una accanto all'altra, a guardare il cielo notturno.
«Perché non mi hai chiesto aiuto?» chiese la corvina, facendo irrigidire Chaeyoung «Non pensavo mi avessi notata» rispose semplicemente «Avresti dovuto lo stesso chiedermi aiuto» le parole le uscirono quasi dure, facendola sentire subito dopo in colpa.
«Poi...» aggiunse la maggiore «... Come avrei potuto non notarti?» sussurrò, facendo fare alla testa della castana mille viaggi «Cosa intendi?» chiese infatti; Lalisa si voltò a guardarla «Io non ho detto niente» disse con finta confusione in volto, per schiernire la minore e prendersi una piccola rivincita, ma si beccò lo stesso un pugnetto sulla spalla da Chaeyoung che sorrideva.
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Nei ramoscelli di ciliegio crebbero le rose
Fanficchaelisa Poggiasti le tue labbra sulle mie gambe, due boccioli di rose, sui miei ramoscelli, spezzarono la corteccia. Quando due mondi opposti, ma completamente indentici, si incontrano sbocciano le peonie. Ed è subito primavera; lasciata all'odore...