十七

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a causa della mia perenne insonnia, non riesco a dormire.
allungo lo sguardo sulla sveglia che segna le due di notte.

"minho, mio prezioso narciso, potrò essere amato anch'io da qualcuno?"

chiedo a me stesso.

"minho, quanto ti- minho?!"

la porta si apre lentamente e appare il volto sorridente di minho.

"che ci fai qui minho?"

urlo sorpreso e tocco il braccio del ragazzo, sperando che non sia tutto un sogno.

"non è un sogno. scusami il ritardo ma almeno accetta il fatto che l'infermiera mi abbia dato il permesso per venire a trovarti di notte"

sussurra e appoggia un dito sulla mia bocca in segno di stare zitto.

"abbassa la voce stupido~ dai alzati un po', vieni a vedere le stelle"

dice nuovamente a bassa voce e mi solleva dal letto tirandomi per la mano.
mi alzo piuttosto esitante, e tremo per lo sforzo fisico.

ci avviciniamo alla finestra di camera mia, e tiro di lato la tenda.

"wow"

minho commenta la distesa di stelle che sovrasta e illumina il paesaggio notturno.

"la vedi quella stella là in alto, hyung?"

"hyung?"

il ragazzo accanto a me arrossisce al nuovo soprannome con cui l'ho chiamato, e ridacchia per rompere l'imbarazzo che si era creato.

quella risata, mi mancava molto.

tendo la mano per intrecciare la mia con quella di minho, e lui la stringe al petto.

"minho c'è una cosa che ti devo dire da tempo"

"in realtà ho anch'io qualcosa da dirti..."

confessa lui.

"allora al mio tre, lo diciamo insieme, ok?"

"1"

"2"

"3"

"ti amo, minho"

"ti piacciono i miei nuovi pantaloni-"

"c-cosa?"

minho lascia la mia mano e fa un passo indietro.

"i-io..."

# minho !

da quando piaccio a così tante persone?

"han-"

jisung stacca i fili attaccati alle sue braccia e all'improvviso corre fuori dalla stanza con le mani sul volto.

quanto mi rivedo in te.
quando m'insultavi, scappavo anch'io così come fai tu davanti a me.
se solamente sarei riuscito a dirti quanto ti amo, ora non so se ti potrò mai più avere tra le mie braccia.

prendo il giubbino e esco per cercare han.
allarmo tutto il personale dell'ospedale, che inizia subito a cercare jisung per tutto l'edificio.

sono passate circa due ore, e non abbiamo ancora trovato han.

"non può essere andato tanto lontano... provo a cercarlo là dietro"

dico ai medici, mentre indico un piccolo vicolo dove sono parcheggiate alcune macchine.

arrivo davanti alla stradina e vedo una figura piangere al fondo di essa

"oh, sei tu han?"

"lo sapevo che non avresti ricambiato i miei sentimenti..."

continua jisung, iniziando a piangere sempre più forte.

"han, non voglio che tu stia male. che ne dici se ritorniamo in ospedale? lì-"

cerco di avvicinarmi a jisung, ma lui si alza.

"come puoi pensare che delle iniezioni e un paio di pillole possano farmi stare meglio? ma non lo hai proprio capito che per stare bene, mi basta solo che tu sia al mio fianco?"

han sposta la mia mano che prima stringeva la sua e ritorna in ospedale da solo.

di nuovo.

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la stella più luminosa [ l. m.,h. j. ] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora