02: Mic Drop [surprise]

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Genere: Demenziale, comico, nosense
Canzone: "Mic Drop" di BTS
Personaggio: BTS, Min Yoongi
Sinossi: Questa volta è una sorpresa~

Spero vi piaccia♡

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I BTS erano senza dubbio il gruppo che stava facendo conoscere la musica coreana al mondo, attraverso le loro canzoni.
Queste ultime, lo ammettevo, erano veramente belle ed orecchiabili: ti entravano in testa e ci rimanevano fino all'uscita dell'album successivo che, collegato al precedente, ti faceva ascoltare a ripetizione sia l'album appena uscito che quello prima, facendoti tornare anche alle canzoni un po' più vecchiotte.

Lo sapevo bene perché avevo visto molte persone farlo, sin da quando stavo nel negozio musicale dove il CEO della BigHit Entertainment, questo il nome dell'agenzia musicale dei BTS, mi aveva notato appena entrato, ritenendomi subito “perfetto”.
Non capii subito a cosa si riferisse, riuscivo a pensare soltanto al fatto di aver avuto culo ad essere notato proprio da lui: insomma, proprio io tra tutti i presenti!
Ero felicissimo di entrare a fare parte di quel posto, di poter vedere la crescita musicale di quei ragazzi che avevo visto spesso, nei mesi precedenti all'incontro con il direttore, Bang Sihyuk, in TV.
Emanavano energia da tutti i pori, erano carismatici e, dovevo ammetterlo, decisamente bellissimi.
Visi perfetti, puliti e privi da ogni imperfezione, simpatici ed all'apparenza molto gentili e dolci.
Il sogno di ogni ragazza, sostanzialmente.

Erano da ammirare, quei sette ragazzi; chiunque sarebbe stato fiero di essere al loro fianco e la fila delle persone che avrebbero pagato oro pur di vederli, pure da lontano e col binocolo, era lunghissima.
Per questo mi sentivo estremamente onorato ad essere stato scelto: avrei incontrato e lavorato con delle star di fama mondiale!
Cos'avrei potuto desiderare di più?

L'uomo, che poi avrei chiamato “Hitman Bang”, mi portò nella stanza dove i sette ragazzi si stavano esercitando ed io rimasi estasiato nell'averli proprio di fronte a me; li osservavo quasi con gli occhi a cuoricino, erano talmente sincronizzati da sembrare un'unica persona e sembravano avere una simbiosi perfetta.

Appena notarono la presenza del loro superiore si fermarono, senza preoccuparsi della base, e si chinarono salutandolo nella maniera più cortese e riconoscente possibile.

Fu allora che mi notarono, e mi sorrisero.
Mi sorrisero felici e ringraziarono Hitman Bang in quanto, stando a ciò che dicevano, ero ciò di cui avevano bisogno.
Il CEO mi affidò ad uno di loro: Min Yoongi, lead rapper del gruppo nonché ragazzo dal fascino misterioso.

Yoongi mi prese tra le mani come se fossi fatto di cristallo e mi poggiò, assieme alla mia scatola, su un tavolino presente nello studio.
Tutto ciò che dovevo fare era semplicemente il mio lavoro, ciò per cui ero stato creato, ed ero felice di ciò: sarei stato tra le sue mani, mi avrebbe stretto a sé e, cosa più bella di tutte, avrei avuto le sue piccole e sottili labbra a pochi millimetri da me.
Era un sogno, chissà quante persone, soprattutto ragazze, avrebbero voluto essere al mio posto in quel momento.

Chissà quante ragazze avrebbero voluto essere un microfono tra le mani di quei sette Dei greci.

Io avevo avuto questa fortuna ma quando, durante le prove della canzone, uno dei ballerini mi afferrò ed iniziò a ballare dietro al gruppo, rimasi sconvolto.
Perché mi aveva preso lui, e non Yoongi?
E perché Yoongi lo lasciava fare, come se non gli importasse quando fino a pochi minuti prima mi guardava come se fossi la cosa più preziosa?
Quando il ballerino ed il rapper si tesero la mano ed io finii in quella grande dell'idol, mi rincuorai.
Ma quella serenità durò giusto il tempo della fine della canzone: quando la base cessò, Yoongi mi lasciò cadere a terra e si girò, raggiungendo i suoi compagni, che nel frattempo avevano camminato, in modo decisamente figo, fino al muro alle loro spalle.

BTS: OneShot Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora