ㄱ - PCE I

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Il vento mi frusta sul viso mentre corro tra gli alberi, cercando di mettere una certa distanza tra me e la creatura che mi insegue.
Sentivo l'odore di erba bagnata e la vista era poco chiara correvo senza neanche vedere la terra che stavo calpestando aggressivamente, pensavo solo che più mi allontanavo più avevo possibilità di salvarmi, ma il sole stava tramontando lasciando la terra nel buio totale.
Sentivo quella cosa correre e stare a passo con la mia velocità pronta a catturarmi, <Rooaaghh!!! > la forza del ruggito della creatura scuote la terra sotto i miei piedi facendomi cadere al suolo. Ero al tappeto, le mie gambe non davano segni di vita e il mio corpo mi chiedeva clemenza.
Girai la testa in cerca di una via di fuga quando vidi poco più avanti un ruscello che scorreva veloce, l'acqua era abbastanza alta e quindi decisi di provare a fare qualcosa più grande di me, una cosa che avevo visto fare ma che non avevo mai fatto, ma confidavo in lei, mi avrebbe aiutata... lo sapevo.
Quindi mi avvicinai al bordo dell'acqua che sembrava nera nel buio, ed intravidi molto stentatamente il riflesso del mio viso graffiato e fangoso.
Dovevo avvicinarmi di più, dovevo essere molto più vicina per fare ciò che era nei miei piani ma non riuscivo più a muovermi.
Non mangiavo da due giorni per questo stupido campeggio e avevo percorso tutta la foresta scappando da un mostro pronto a fare di me il suo pasto ed adesso mi ritrovavo senza forze, debole ed i miei poteri sembravano diminuiti in modo repentino dopo ciò che era accaduto.
<Andiamo, alzati. Continua a muoverti> scavo con le dita nel terreno nero, spingendomi verso lo specchio d'acqua che cercavo disperatamente < Solo... un po'... oltre! > dissi stringendo i denti mentre continuavo a strisciare quando improvvisamente la bestia si schianta tra gli alberi proprio dietro di me.

Flashback

Eravamo tutti fermi attorno al fuoco, era una notte fredda, più delle altre volte e regnava il silenzio.
Neanche Jin aveva voglia di sdrammatizzare la situazione perché era davvero arrivata la fine, non c'era nulla in cui credere.
Erano morti quasi tutti, e mi sento così in colpa per non aver fermato quella bestia.
Vengo interrotta dai miei pensieri e vedo Luna alzarsi e incedere nella mia direzione per poi prendere posizione accanto a me.
<Senti sei l'unica che ha ancora un po' di speranza, ho bisogno che mi ascolti e che almeno provi a prendere in considerazione la mia idea> sussurrò cercando di non farsi ascoltare dagli altri, io d'altronde non risposi, mi degnai solamente di far riferimento con le dita ai mostri che ci avevano massacrati e non avevano intenzione di fermarsi, lei in risposta sbuffò e con le dita mi alzò il viso facendo incontrare i nostri occhi, sapeva benissimo che il nostro rapporto di sorellanza era uno dei miei punti deboli e lei lo usava spesso quando voleva ottenere qualcosa.
<Ascolta, praticamente sono quasi tutti morti, con un buon piano, ed io ne ho uno, possiamo andare lì e farli fuori tutti, non possiamo nasconderci per sempre e non possiamo lasciar morire invano i nostri amici.
Se staremo fermi moriremo, se lottiamo è probabile che moriremo, ma abbiamo una minima possibilità di farcela e tu devi fidarti di me, puoi?> mi supplicó con lo sguardo ed io scossi la testa di scatto guardando altrove <Luna, ho perso tutti, non voglio correre il rischio di perdere anche te> lei sorrise e prese la mia mano nella sua <Eddai! Che si fottano, uccidiamoli!>

Fine Flashback

<Roaaaghhh!!> mi giro sulla schiena mentre la creatura tuona verso il mio corpo prono, ero immobile pronta ad affrontare ciò che mi stava succedendo ma fuori dall'opzione numero uno , chiusi gli occhi e pensai a ciò che mi disse Luna prima di morire.
"Una sola scintilla può dar fuoco all'intera prateria"
Mi si alzarono le mani senza che io le controllassi e un'energia che brucia pulsa attraverso la punta delle dita, era la stessa energia che ho provato prima che succedesse tutto, dalle mie dita vedo delle luci di un arancio acceso uscire da esse.
Nonostante tutto ciò mi colse alla sprovvista era come se sapessi esattamente cosa dovevo fare, dovevo spazzare via tutto, dovevo crederci, dovevo far uscire tutto il dolore, tutta la rabbia, tutte le perdite che ho affrontato, dovevo solo liberarmene quindi urlai con tutta la mia voce <SPARISCI>.
Tutto quello che avvenne dopo sembrava esattamente come se madre natura si fosse scagliata su quella creatura colpendola con tutta la sua forza e maestria.
Vedevo la terra alzarsi, alberi estirpati dal terreno, l'acqua del ruscello adesso stava scorrendo nella direzione opposta scagliandosi come un getto d'acqua sulla creatura, il vento aveva raggiunto una forza maggiore, che spingeva la creatura sempre più indietro mentre dal terreno incominciavano a formarsi delle crepe.
In una frazione di un secondo la creatura si dissolse nel vento, era diventata sabbia, avevo fatto sparire un mostro enorme senza neanche sapere cosa fosse accaduto.
L'attimo dopo il mio corpo incominciò a tremare mentre persi i sensi.

Saltai dal letto mettendomi seduta mentre mi stringevo il petto < Sembrava... sembrava così reale> mi guardai attorno vedendo che era tutto esattamente come doveva essere, ero nella mia stanza e questo mi rese sollevata ma al tempo stesso delusa.
Mi alzai dal letto e mi avvicinai alla finestra dove spostai di poco la tenda che la ricompriva, era tutto al suo posto, seguivano tutti il loro ciclo giornaliero così feci un sospiro ed alzai gli occhi al cielo, il sole era in una posizione che indicava che erano intorno alle 9 del mattino.
<Merda, sono in ritardo per la seduta> mi arrampico dal letto e mi precipito nel mio armadio per indossare qualsiasi cosa capitasse tra le mie mani, ed una volta vestita incedo verso la porta.
Corro nell'ufficio della seduta senza un attimo da perdere e lasciandomi cadere sulla sedia di fronte alla scrivania sotto lo sguardo inquisitorio della psicologa scolastica Jung.
<Mi scusi, ho dormito troppo > affermo mentre lascio cadere al suolo il mio zaino e sposto subito gli occhi sui fogli sparsi sulla scrivania.
La signorina Jung si schiarisce la voce e lascia che il suo corpo teso si tranquillizzi e mi sorride leggermente.
<Non sei in ritardo, quindi va tutto bene signorina...> Si blocca in una smorfia di esasperazione e sfoglia alcuni documenti sulla sua scrivania cercando i miei dati personali < Mi chiami solo Irene, va bene >
< Irene, giusto. Perdonami. Sono abituata di solito a trattare con altri... troppi studenti in difficoltà > Trova il file e le diapositive giuste dietro la sua scrivania e mentre esamina le pagine, si acciglia.
< Da tutti i conti, sei una studentessa perfetta.
Sono solo un paio di settimane nel trimestre, ma i tuoi voti e la frequenza sono eccellenti.
Quindi, devo chiedere, Irene. Perché sei qui? > Chiede mentre poggia i fogli sulla scrivania e incrocia le braccia mentre aspetta una mia risposta in modo affabile < È difficile da descrivere, so che dovrei essere felice, ma non lo sono. Ci provo molto, ma non importa quello che faccio, o ciò che dico mi sembra tutto come... come se fossi seduta in una sala d'attesa o qualcosa del genere, e nessuno mi chiama. > Miss Jung annuisce è sospira iniziando a parlare < E cosa stai esattamente aspettando? > Mi blocco titubante dopo la domanda che mi è stata fatta e rifletto attentamente su cosa sento, e come vorrei che cambiassero le cose.
<Credo che sto cercando una vita più avventurosa>
<Cosa? Spiegati meglio>
<Vorrei vivere un posto eccitante e straordinario. Un posto dove assolutamente qualsiasi cosa potrebbe accadere. È così tanto da chiedere, vero? > Miss Jung sorride quasi incredula e porta una tazza di caffè alla sua bocca mentre beve lentamente.
<Queste sono certamente delle aspirazioni molto originali. Ma non posso aiutarti a vivere in un mondo fantastico, Irene >
Annuisco maledicendomi mentalmente per aver accettato di parlarne con altri, in fondo sono solo piccoli desideri di una ragazza che non viene considerata da nessuno e quindi di seguito si crea un mondo dove vorrebbe vivere.
<Si, lo so, sto solamente scherzando. Spero solo di venire a conoscenza di cosa sto cercando. Qualunque cosa sia, non è questa > decido di mentire sentendomi ormai ridicola, cosa mi aspettavo? Le persone già mi evitano perché sono strana e secchiona, adesso ci manca solo che mi definiscono una pazza.
<So che sei ad un bivio adesso, e tutte le direzioni potrebbero significare l'abbandono della tua zona comfort come scegliere cosa vorrai intraprendere dopo la Yonsei Academy >
Spalanco gli occhi immediatamente <Mi è passato per la mente... >
<Per favore non farlo. Quando questa fase finirà, non vuoi scoprire che ti viene data la possibilità di laurearti?> mi chiede gentilmente e speranzosa.
<Ma...ma se lei si sbaglia? Se questa non sarà solo una fase? >
<Sai che ti dico? Perché non vai a casa e ci pensi su? Ti do il permesso di andare, ma tu lo faresti per me? > disse mentre mi firmava il permesso di uscita e me lo pone gentilmente, volendo ascoltare però la mia risposta.
<Certo, credo di poterlo fare>

Mirrors Eclipse || Seulrene Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora