Nonna

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Nonna e lasciamo l’ingresso di casa.
Risuonano potenti i richiami degli uccelli di montagna estivi.
Quando percorriamo in discesa la stretta stradina asfaltata lungo il pendio
E scendiamo alcuni scaloni di pietra, l’ombra del monte si interrompe e i raggi di sole calano dritti, senza incontrare alcun ostacolo. Sotto i miei occhi vi è un rotondo specchio d’acqua, il lago di Itomori. La sua placida superficie riflette la luce del sole mattutino è brilla senza rumore. I monti si estendono verso il verde, le bianche nubi si stagliano in un cielo azzurro, Una bambina con i codini e uno zainetto rosso saltella senza motivo accanto a me. Ed ecco la sottoscritta, una liceale con gambe di una bellezza abbacinante anche senza calze. Provo a suonare nella mente una grandiosa musica di sottofondo di archi. Ooh, sembra l’inizio di un film giapponese. In pratica viviamo in un paese rurale giapponese tipico del periodo showa.
Dopo aver lasciato yotsuha davanti alla scuola elementare, mi sento chiamare. Vedo tesshy, che pedala apparentemente di malumore, con saga-chin, seduta sorridente sul portapacchi della sua bicicletta.

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