Sento una suoneria che non conosco.
Lo penso ancora addormentato. La sveglia? Ma io ho ancora sonno. La notte scorsa ero cosi preso nel disegnare de essere andato a letto che era già mattina presto. …ki… taki. Stavolta mi sta chiamando qualcuno. La voce di una ragazza. Una ragazza? Taki, Taki. Una voce allarmata, chi è sul punto di mettersi a piangere. Una voce triste e tremolante, come il luccichio di una stella lontano. Non ti… ricordi di me? Mi domanda insicura la voce. Però io non ti conosco. All’improvviso, il treno si ferma e si aprono le porte. Giusto, sono su un treno. Quando me ne accorgo, mi ritrovo in piedi su un mezzo strapieno. Dinanzi a me vi sono occhi spalancati. La ragazza mi fissa… e poi la sua figura in uniforme scolastica si allontana da me spinta dai passeggeri che devono scendere. Il mio nome è Mitsuha. Urla la ragazza, per poi scogliere un cordoncino con cui teneva legati i capelli e passarmelo. Tendo istintivamente la mano. Un vivido colore arancione, simile a un sottile raggio di sole al tramonto, penetra nel treno in penombra. Mi butto nella calca per afferrare con forza quel colore.
Ed ecco che mi risveglio. La voce della ragazza… la sua eco riecheggia ancora nei miei timpani.
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your name
روحانياتOgni tanto, la mattina appena sveglia mi capita di ritrovarmi a piangere senza sapere perché