Y/N si è appena trasferita a Seoul per il lavoro di suo padre ma loro non sanno che lí in quella città innocente c'è un'uomo pericoloso e potente che cambierà la vita di Y/N...
𝙈𝙖𝙛𝙞𝙖 𝙖𝙪|
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Y/N POV
Non capii che Jungkook mi stringeva la mano, finché il calore mi abbandonò per prendere le chiavi ed aprire la porta di casa sua.
Ero ancora così scossa per quello che era successo, dopotutto non succede tutti i giorni di scoprire di avere un fratellastro. Se questo fosse un romanzo ci odieremo e poi saremo andati d'amore e d'accordo. Ma questa era la vita reale, e a me Jackson mi stava simpatico, mi sentivo tradita.
-Luna... Stai bene?- chiese Jungkook, mi sembrava quasi preoccupato.
Non sò da dove arrivato tutto quel coraggio, ma mi avvicinai di più a lui. Forse perché ero talmente delusa e ferita che non volevo più sentire niente.
-Voglio che tu, non mi faccia sentire più nulla.- sussurrai alzandomi sulle punte per raggiungere il suo orecchio.
-Salta.- mormorò con voce più roca del normale.
Un qualcosa si accese nel mio basso ventre, una sensazione mai provata. Allacciai le gambe intorno alla vita di Jungkook, lui mi portò verso la stanza senza problemi, quasi come se non pesassi nulla.
Stavo lasciando dei piccoli baci lungo la sua mascella, quando la mia schiena entrò in contatto con il morbido materasso. Portò le braccia ai lati della mia testa, per non far sentire il peso del suo corpo un piccolo sorriso si formò sul suo volto e mi fissava in maniera predatoria.
-Ti ho voluta così dalla prima volta che ti ho vista.
-Adesso mi hai come volevi.
-Dimmi Luna....sei vergine?-nei suoi occhi brillava una luce alquanto strana, quasi come se desiderasse una risposta specifica e qualcosa mi diceva che non era quella che stavo per darle.
-No- sussurrai
I suoi occhi divennero scuri, strinse la mascella.
-Allora si che posso fotterti per bene, non mi andava proprio essere dolce e delicato.- ringhiò nel mio orecchio.
Le sue mani si posarono sui bordi della mia maglia, inarcai la schiena per permettergli di toglierla. I suoi occhi si posavano avidi lungo il mio addome, le sue dite accarezzavano delicatamente la mia pelle.
Jungkook si tolse la sua maglia, il suo petto... faceva invidia a quelli dei modelli delle riviste. Si sbottonò i jeans, le sue gambe toniche divennero il centro della mia attenzione. Poi i suoi boxer... Cazzo! Era... grande. Ed era ancora vestito.
-In Giappone sono più grandi? - chiese afferrando il mio mento.
Le sue labbra trovarono il mio collo, i suoi denti affondarono con forza nella mia pelle. -Te li farò dimenticare tutti.
Mi tolse le mutandine, si leccò le labbra quando i suoi occhi si posarono sulle mie gambe. I suoi occhi erano pieni di desiderio.
L'Alfa mi voleva e io volevo l'Alfa.
Jungkook POV
Lentamente mi infilati tra le sue cosce. Strinsi gli occhi e la penetrai, piano, permettendole di abituarsi a me,era strettissima. Mi rimangiai le parole, come minimo lo aveva fatto solo una o due volte. Lei mi strinse le gambe intorno alla vita e fece presa su di me, in quel modo, mentre io mi sollevavo guardandola fisso, i miei occhi brillavano di passione e possessività per questa ragazza.
Iniziai a muovermi e accellerai con uno slancio, seppellendomi dentro di lei.
La scopai in profondità, forte, e lei gemette di piacere. Entrambi venimmo avvolti dalla lussuria, pura possessione, puro desiderio carnale.
Le nostre labbra erano schiuse, i nostri respiri si sfiorarono, mentre mi avvicinai sempre più all'apice. Ruota velocemente i fianchi, lei spalancò la bocca ed un gemito scappò da quelle labbra perfette. Tutto il suo corpo si muoveva insieme ai miei movimenti e sentivo le sue gambe irrigidirsi intorno a me mentre cercava di trattenersi.
-Forza, piccola lasciati andare.- ordinati con voce roca
Urlò il mio nome venendo, io la seguí subito dopo.
Mi lasciai andare accanto a lei, togliendo il preservativo e gettandolo nel cestino accanto a me. Chiusi gli occhi cercando di riprendere fiato.
-È stata la cosa migliore della mia vita.- mormorò spostandosi i capelli disordinati sul viso.
-Tu dici?- ghignai
-Già penso che non riuscirò a muovermi domani.
Passai di nuovo gli occhi sul suo corpo, fino a fermarmi sulla cicatrice. Lo avevo notato la sera al bowling e ora la mia curiosità aumentava.
-Si chiamava Chanyeol.... ma eravamo entrambi così inesperti da non credere nemmeno di aver avuto un orgasmo.- non capii a cosa si riferisse, ma poi spalancati gli occhi e la bocca. Prima di me, c'era stata solo una persona. Non potei evitare di sorridere all'idea che il suo primo orgasmo fosse stato mio. Poi però mi accigliai,abbassando automaticamente lo sguardo sulla sua schiena.
-Te l'ha fatta lui?-chiesi e lei capí subito di cosa stessi parlando.
Sospirò, pensai che non volesse rispondermi, ma poi la sua voce arrivò come un sussurro alle mie orecchie, facendomi congelare sul posto.
-Non direttamente.
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