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Sono le sette e trenta e sono pronta per uscire quando visualizzo un messaggio di mia madre, lo ha scritto ieri sera: "Ehi tesoro, chiamami al più presto, devo parlarti" sono preoccupata, spero non sia successo nulla di grave. Mando un messaggio a Jacob dicendogli che sto arrivando ed esco dalla stanza. Mentre sto camminando chiamo mia madre: << Josephine? >> questa non è la voce di mamma, ma quella di mio padre, << Dov'è la mamma? E perché hai il suo cellulare? >> com'è possibile che mia madre si trovi con lui, << Jo, tua madre è in ospedale, sono con lei >> mia mamma è in ospedale? << Cosa le è successo? Ha fatto un incidente? Lo sapevo dovevo chiamarla più spesso! >> sto per piangere << No Jo nulla di grave ha accusato un dolore al petto a lavoro, i medici non hanno detto ancora nulla >> sarà stress? << Forse è per il divorzio, vengo a trovarla nel fine settimana, alle undici faccio una pausa ti chiamerò per quell'ora, salutami la mamma >> non dovrei essere così fredda con mio padre, sembra preoccupato più di me, << Va bene Jo, buona giornata >>

Sono quasi arrivata e sono in lacrime, entro e trovo Jacob, << Jo stai bene? Cosa ti è successo? >> sono preoccupata, non credo sia stress, << Mia madre è in ospedale >> mi stringo a lui << Cosa le è successo? E tanto grave? >> lo guardo e mi asciuga le lacrime con i pollici, << Non lo so, i medici non hanno detto ancora nulla a mio padre ma non ne sono convinta, in passato ha avuto problemi di cuore, ho solo voglia di andarla a trovare >> non mi sento bene neanch'io, al solo pensiero che potrebbe essere qualcosa di veramente grave

<< Se vuoi possiamo partire anche ora >> sono sedici ore di viaggio arriveremo al massimo dopodomani, << Abito a Nashville con lauto sono sedici ore di viaggio >> non so cosa fare o dire e mi stringo più forte a lui, con lui me sento al sicuro. Prende il mio viso tra le mani e con un sorriso esclama: << Non per forza dobbiamo andare in auto, possiamo prendere l'aereo sono solo tre ore >> l'aereo? Costa moltissimo, << Non so, è molto costoso >> dico << Non ti preoccupare i soldi non mi mancano, andiamo >> adesso? << Ma, ma le lezioni e le valigie, come ci arriviamo in aeroporto, i soldi?! >> la sua risata mi spiazza << Primo stai tranquilla, secondo ho la macchina e ci fermeremo a casa dei miei nonni a prendere i soldi, abitano a Boston >> mi sta convincendo. << Aspetta, non chiederai mille dollari ai tuoi nonni? >> esclamo mentre mi apre la portiera dell'auto, << Ma no, sono i soldi che guadagno ogni mese, ora li posso spendere per qualcosa di utile >> non mi aspettavo che lavorasse << Hai un lavoro? >> mi guarda mentre toglie il freno a mano ed esclama: << Certo, lavoro ormai da due anni come meccanico in un'officina, guadagno bene 1394 dollari precisamente >> ci possono stare, ma sono meravigliata che lui faccia il meccanico, forse è per questo che ha quest'auto? << Te li restituirò, giuro! >> lo farò, appena mi troverò un lavoro << Non preoccuparti non spenderemo poi così tanto per due biglietti. >> non ne sono poi così scura.

<< Devo chiamare Bella! >> esclamo ad alta voce << Mi hai spaventato >> dice << Ho notato, però devo chiamarla >> mi guarda e annuisce perciò prendo il cellulare e faccio il numero, << Josephine ma dove sei, ti stavo per chiamare >> dice << Sto andando a Nashville con Jacob, mia mamma è in ospedale, si è sentita male >> per pochi minuti Bella rimane in silenzio ma poi risponde: << Sei con Jacob? >> e quello che le ho detto, << Sì, lho appena detto >> il mio tono di voce è un po' turbato dalla domanda di Bella, << Emh, va bene quando pensi di tornare? >> risponde << Non so, penso di trattenermi un po' credo che per mercoledì sarò lì >> le dico << Starai via per due giorni quindi va bene ti chiamo più tardi devo entrare >> conclude in tono secco, << Va bene ti chiamo io >>

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