7'Il ritorno'

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«Non puoi solamente lasciar stare e farmi mangiare in pace la mia benedetta colazione?» mi chiese Christopher, mentre assumeva facce strane, del tipo: espressioni infastidite, le quali assumeva sempre se si trovava con me.
«No, dobbiamo parlar—» venni interrotta, nel bel mezzo della frase, dal rumore fastidioso del campanello di casa, il quale suonava in modo irritante.
«Ah, ma chi è adesso?» mi alzai, con un espressione irritata, andai alla porta ed aprii senza esitare.
«Harper Johnson!» mi si presentava, lì, davanti ai miei occhi, in carne ed ossa, il solo e inestimabile Felix Lee, una specie di cugino di Christopher.
Felix ed io eravamo in buoni rapporti, certo, non eravamo chissà quanto amici, ma ci sopportavamo. Ricordo che ogni volta che io e Christopher litigavamo, lui, entrava sempre nella discussione e ci divideva.
«Felix Lee!» esclamai, con un sorriso emozionato, si fece avanti, a braccia aperte, e ci abbracciammo con affetto.
«Sono io tuo cugino, non lei.» s'intromise Chris, rovinando il caloroso benvenuto che stavo cedendo a Felix.
«Geloso, cuginetto?» si staccò e, lentamente, avanzava verso lui; Chris se ne stava con le braccia incrociate e il peso su una sola gamba.
«Chi? Io? NON PROVATE PIÙ AD AVVICINARVI.» sputò amaramente, sgranando gli occhi.
«Oh, certamente capo, ai suoi ordini.» mi scappò una risatina in sottofondo, che smentì la situazione.
Ok, adesso è arrivato il momento della Story Time: da bambini, l'aria competitiva tra Christopher e Felix era alta, ma molto alta, non si odiavano, erano soltanto gelosi l'un dell'altro. Christopher era geloso di Felix perché non poteva essere socievole ed essere apprezzato come lui. Mentre Felix, era geloso di Christopher perché aveva un rapporto “ravvicinato” con me, mi sono sempre fatta domande su quest'argomento. Perché era così...geloso del nostro rapporto?

«Allora, che ci fai qui, a Sidney?» domandai, mentre lui giocava con gli elastici per i capelli che avevo lasciato sul tavolo.
«Swosh!» un elastico dritto in faccia di Chris, già lo vedevo ad urlare contro di Felix, ma stranamente si tenne tutto dentro, senza fare scenate.
«Felix, mi stai ascoltando?» fingetti un sorriso, mentre mi chinavo verso di lui, troppo impegnato a capire il colore dell'elastico. Glielo sferrai dalle mani, attorcigliandolo al mio polso.
«Oh, scusa...sono qui perché volevo rivederti.» mi rivolse un sorriso gentile, per poi ritornare a giocare con gli elastici.
«Per rivedere Harper, o me e Harper?» se ne uscì Christopher, diventando di nuovo geloso.
«Silly boy! Perché mai avrei voluto rivederti?»rispose Felix.
«Forse perché sono tuo cugino e dovresti portare rispetto...»
«Oh, rispetto? Dovresti portare rispetto prima tu, dato che tutto quello che sai fare è intrometterti e fare la parte dell'isterico.» a quelle parole, Christopher diventò una specie di peperone messicano, di quelli troppo piccanti.
«Oh, Felix, non credo funzioni così... » cercai di fermarlo, in seguito, afferrai Christopher per il braccio, tirandolo su per le scale.

Lo “depositai” in camera sua, dove poteva essere calmo e tranquillo.
«Senti Chris, non devi dargli ascolto, resterà per poco e tu devi riuscire a sopportarlo, senza finire come l'altra volta. D'accordo?» sembrava lo stessi allenando per una lotta di boxe.
«D'accordo...ma... perché mi stai aiutando?»
«Perchè casa mia non è un campo da wrestling, capito?» così, lo abbandonai solo, nella sua camera, ignaro di tutto quello che sarebbe potuto accadere.
Ma sulla soglia della porta, mi fermò, prendendomi per il polso.
«Sì, che vuoi Chris?» mi girai dalla sua parte, mentre lui cercava le parole per esprimersi.
«Oh, emh...dobbiamo muoverci, fra poco dobbiamo andare a scuola.»

Christopher's pov
Giuro che non volevo dirle quello, volevo assicurarmi che fosse al sicuro e non si facesse trascinare dal fascino di Felix. Quell'essere maligno.

Harper's pov
Eravamo a scuola, uno affianco a l'altra, ormai ci chiamavano i fratelli Bangson, era odioso, persino Charlie Stevens faceva parte del gruppo “Prendiamo in giro i fratelli Bangson”.
Sul serio, avevano fatto il lavaggio del cervello anche a lei, una delle ragazze più tranquille, gentili e disponibili della scuola. Proprio Charlie che si metteva contro “i fratelli Bangson” non ce la vedevo.
«Ecco, vedi cosa si prova ad essere giudicati?»
«Andiamo! Non ci stanno giudicando, stanno solo scherzando» fu la sua risposta, mentre camminavamo tra la folla di quegli idioti; teneva le sue spalline dello zaino, mentre abbassava lo sguardo se qualcuno ci rideva addosso.
«Scherzare? Ti sembra divertente farci chiamare fratelli?! Chi ci vuole essere tua sorella?» lo spinsi, lontano da me, mentre mi dirigevo verso l'aula di biologia.
«NEMMENO IO VORREI MAI ESSERE TUO FRATELLO,EH!» gridò, cercando di farsi sentire nonostante la lontananza.
Mi scappò un sorrisino che subito scomparì alla vista di quella persona.
In classe, appena entrata, c'era Jacob! Il fratello di Sabryna, era bellissimo come sempre.
Corsi verso di lui, mentre lui mi mostrava un sorriso, aprì le braccia e io m'infilai tra di esse. Erano secoli che non ci vedevamo.
«Jacob! Da quanto tempo!» stringetti ancora di più l'abbraccio, c'era sempre quel profumo di Colonia, la usava spesso e ogni volta che la metteva, mi sentivo come a casa. In fondo, Jacob era la mia casa.
«Che ci fai qui?» chiesi, alzando un po' il volto.
«Sono qui con un amico, si chiama Felix.»

𝐑𝐞𝐬𝐩𝐞𝐜𝐭//◟𝙱𝚊𝚗𝚐 𝙲𝚑𝚊𝚗◝Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora