9'Nuovi nomi'

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Se ne stavano finalmente andando, Jacob e Felix, dopo la visita momentanea a casa di Harper.
«Allora, a domani!» li salutò, infine, per poi chiudere la porta alle sue spalle; finalmente poteva stare un po' da sola, con se stessa e poter pensare.
«Potrei sistemare la camera di Chris, dato che è una catastrofe...» riflettè ad alta voce, per poi grattarsi il mento e rivolgere lo sguardo all'alto.
Si avviò verso le scale, salendo di sopra.
Raggiunse la camera di Christopher dove una massa di vestiti l'aspettava.
«Guarda un po' questo che combina.» sbuffò e iniziò a raccogliere tutti i vestiti di Christopher sparsi in giro per la camera, ma di tanto in tanto, provava le sue giganti felpe.
«Devo ammettere che camera sua è il mio paradiso;» borbottò e poi ridacchiò, al centro della sua camera con una felpa oversize che nascondeva le sue curve.

Dopo un po', decise di tralasciare la felpa che ormai aveva reso di suo possesso e di sistemare le altre nell'armadio. Iniziò a piegarle e posarle nei cassetti e cose varie ma in uno di questi trovò uno strano libro, un po' vecchio e sporco. Lo spolverò e decise di aprirlo, ma prima di poter leggere qualcosa, decise di sedersi sul pavimento, così freddo, a gambe incrociate e nude, che soffrivano dal freddo.
Iniziò a osservare il tutto: era pieno di sue foto da bambina, era davvero così adorabile e innocente, ma scorrendo con lo sguardo in basso, c'era un nome scritto proprio lì: Lilith.
«Lilith? Chi sarebbe?» la sua espressione divenne impaurita e stranita, accarezzando la pagina un po' giallina. Girò ancora altre pagine, ancora con la presenza di quel nome.
«Diamine, chi è questa maledetta Lilith?» iniziava a salire la sua ira, come se fosse gelosa, ma voltando altre pagine, trovò un altro bambino assieme a lei, c'era scritto il suo nome: Aineas.
Lilith e Aineas, gli unici nomi strani che apparivano su quel libro di foto, il resto dei nomi erano tutti conoscenti, c'era Rachel, Thomas, Olivia, William e Christopher, ma non c'era mai scritto Harper, veniva sempre rimpiazzato da Lilith.

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Entrò in casa, dopo il ritorno da scuola-casa.
«Sono a casa!» avvertì Christopher, osservando attorno a sé, ritrovandosi l'entrata vuota. In fondo era abituato a non ritrovarsi i suoi genitori o quelli di Harper, lavoravano sempre, ma era strano non ritrovarsi Harper.
«Harp...» iniziò a marciare in avanti, cercando la ragazzina che lo infastidiva.
Aggrottò la fronte, senza nessun risultato di ricerca, così ci rinunciò e si recò in camera sua.

Ma una volta aperta la porta si ritrovò proprio Harper, seduta per terra, con una delle sue felpe, un libro in mano e lei, con occhi lacrimanti.
«Harp...» si fermò alla vista pietosa della ragazza; lei, lentamente, alzò lo sguardo verso il suo e velocemente asciugò le lacrime, sospirò pesantemente.
«Volevo solo riordinare camera tua ma poi mi sono fermata ad indossare la tua felpa» singhiozzò per poi riprendere il suo respiro «scusa, adesso me la tolgo» si alzò in piedi, cercando di spogliarsi dalla felpa.
«Tranquilla, puoi tenerla, ma perché piangevi?» sembrava calmo il suo tono, non arrabbiato, ma di sicuro era davvero preoccupato.
«Oh, stavo piangendo?» sorrise con ancora gli occhi lucidi, per cercare di sdrammatizzare la situazione. Cercò di uscire dalla camera, ma Christopher la bloccò, riportandola in camera.
Chinò il capo dal lato destro, cercando una vera spiegazione.
«Non capiresti nemmeno.» cercò ancora una volta di andarsene ma Christopher l'afferrò per la felpa, portandola in camera e chiudere la porta a chiave.
«Spiegami, adesso.» portò le sue mani nelle tasche laterali della sua felpa arancione.
«Colpa di questo stupido libro.» lo alzò per farlo vedere a Christopher, per poi passarglielo tra le mani.
Lui iniziò ad osservarlo, voltando ogni pagina.
«E allora?» chiese lui.
«C'è scritto Lilith al posto del mio nome, poi c'è anche un altro bambino che appare in molte foto, si chiama Aineas.» spiegò lei, cercando di mantenere la calma.
«Ancora non capisco...» disse lui.
«Nemmeno io capisco, mi sento come quando da bambina mi toglievano il gelato per darlo a qualcun'altra bambina. E se la bambina nelle foto non fossi io? E poi, nelle foto, non si vede mai mia madre che mi porta in grembo. E come se non fosse mai stata la persona che mi ha partorito.» continuò lei.
«Vuoi un abbraccio?» chiese ironicamente lui, ridendoci su.
«Sì.» si schiantò tra le sue braccia, venendo accolta dal suo calore e dal suo profumo.
«Stavo solo scherzando Harp.» senza ricambiare il suo abbraccio e senza nemmeno preoccuparsi dei sentimenti della sua “compagna”.
«Grazie, molto confortevole.» si staccò, asciugando altre lacrime, singhiozzò e poi si fermò a guardare Christopher.
Senza vincita, Christopher cedette nel voler abbracciare Harper, che pareva così sofferente.
Christopher lo stava facendo per lei, per non farla sentire così giù di morale, ma passando più tempo, lì, attaccati, capì che anche lui necessitava di quell'abbraccio, così caldo e confortevole; non voleva staccarsi più, non gli importava di chi stesse abbracciando.
Nessuno mai abbracciava Christopher, che, intanto, iniziava ad avere carenza d'amore.
«Harp...» pronunciò col suo mento poggiato sulla spalla della ragazza.
«Mh?»
«Per favore, stringimi.» strinse gli occhi, aspettando che Harper eseguisse l'ordine.
«Stringerti?»
«Se non lo fai tu, lo faccio io.» in seguito, davvero la strinse, tenendola davvero bloccata tra le sue braccia, stando stretto anche.
«Chris...»
«Che cosa?»
«Mi aiuterai a capire chi è Lilith?»
«Sì, ma adesso restiamo un po' così.»
«Che ti prende, Christopher?» si allontanò un po'da lui, per capire perché si fosse trasformato in un orsachiotto di peluche.
«Scusami...» si staccò da lei, guardandola ancora una volta, ma lei non voleva più avere un contatto visivo, anche motivo del suo improvviso sguardo a disagio.
«Vado di sotto...» terminò lei, senza espressione, per poi scendere al piano di sotto.

𝐑𝐞𝐬𝐩𝐞𝐜𝐭//◟𝙱𝚊𝚗𝚐 𝙲𝚑𝚊𝚗◝Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora