Kagehina : Late Night Snacks

2.1K 63 7
                                    


Quella notte, il sonno stava tardando ad arrivare.

Forse era per la tensione della partita che lo attendeva il mattino seguente, forse era a causa della presenza di qualcun'altro nella sua stanza,che dormiva tranquillamente al suo fianco, forse era a causa di chi fosse quel qualcuno.

Esattamente, non lo sapeva nemmeno lui.

Si girò su un fianco, poi sull'altro, ma gli occhi castani di Hinata non si decidevano a chiudersi. Alzò lo sguardo sul comodino, venendo subito abbagliato dai vivaci colori dei numeri della sua lampada a led. Erano le quattro del mattino.
Il ragazzo sbuffò, togliendosi le lenzuola di dosso ed alzandosi, attento a non fare rumore.

Attraversò tutta la stanza a piedi scalzi, prudente a non far scricchiolare il parquet sotto di lui, e giunse alla finestra. Scostò la pesante tenda, di un verde pallido, scolorito dal sole, facendo entrare i lividi raggi lunari nella camera, tentando nel frattempo di abituare gli occhi a quella nuova illuminazione.

Sbattè ripetutamente le palpebre, guardandosi attorno, e fu così che gli occhi si fermarono sul pavimento, dove in un ammasso di coperte giaceva il suo compagno. Kageyama era stato 'convinto' dalla madre di Shoyo a restare, dopo che aveva passato tutto il pomeriggio ad allenarsi con il figlio, in vista del match imminente. La serata, i due, l'avevano passata a litigare e a prendersi in giro, come quella che oramai per loro era diventata normalità; quindi, l'immagine che Hinata si era trovato ad osservare, per lui, era più unica che rara:

L'alzatore dormiva beatamente, il viso, solitamente contorto in uno sguardo torvo, era rilassato, i tratti, ben definiti, erano baciati dai fiochi raggi lunari, così come lo erano i corti capelli color dell'ebano, scompigliati sulla fronte. Il corpo era aggrovigliato tra le lenzuola, sdraiato sul piccolo materasso in modo irregolare. Hinata sentiva le gote scaldarsi a quella visione, una strana sensazione nascere all'altezza dello stomaco. Sospirò silenziosamente, distogliendo lo sguardo, posizionandolo sulla porta della camera, il fastidio non passava. Procedette altrettanto silenziosamente verso la porta, aprendola delicatamente, tanto quanto bastava a farlo uscire, e si diresse verso la cucina, a passo lento, un pò strascicato.

Giunse a destinazione, fermandosi al centro della stanza, lo sguardo passava rapidamente dal frigo alla credenza, indeciso da dove cominciare. Si diresse lentamente verso il frigorifero, venendo subito avvolto dalľ aria fredda emessa dalľ elettrodomestico, svegliandosi ancora di più di quanto già non fosse. Si guardò un pò intorno tra i vari ripiani, tirando infine fuori degli avanzi dalla cena di quella sera. Alzando le spalle infilò tutto nel microonde.

Si poggiò al ripiano, reggendosi il mento con il gomito, gli occhi chiusi. Ľ immagine di Kageyama gli ritornò subito alla mente, così come il calore al viso e il formicolio allo stomaco. Non riusciva a capirne il motivo, ma i suoi pensieri, ultimamente, avevano spesso come protagonista ľ iroso ragazzo. Una parte di lui lo detestava, sin da quando si erano conosciuti, ai tempi delle medie, per le sue eccezionali capacità e i suoi crudi commenti, per non parlare del carattere, enormemente fastidioso; eppure ľ altra parte lo spingeva sempre ad ammirarlo, proprio per queste abilità, e a notare tutte le 'premure' e gli aiuti che gli aveva donato, seppur con un fare non esattamente gentile. Era proprio questo lato nascosto che attraeva Hinata, e che accendeva il desiderio in lui di conoscerlo meglio, di scoprire il vero Kageyama Tobio.

Il lungo filo di pensieri fu interrotto improvvisamente, da un suono, monotono ed acuto. Il ragazzo scosse la testa, destandosi dalla 'Trance' in cui era entrato, spegnendo subito il timer del microonde. Si guardò attorno agitato, pregando di non aver svegliato nessuno.

Sembrava essere tutto tranquillo e Hinata, calmatosi, iniziò a sistemare il piatto, per portarselo in camera.
"Hey, idiota. Cosa stai facendo?"
Una voce ben conosciuta risuonò alle spalle del giovane, un pò roca, bassa ma con un tono di rimprovero ben inciso.
Hinata schizzò in aria, preso di sorpresa, prima di girarsi, le gambe molli:
Appoggiato allo stipite della porta vi era un Kageyama assonnato, la coperta su una spalla e gli occhi socchiusi. Hinata subito si scusò per averlo svegliato, spiegando freneticamente la situazione, con tanto di braccia roteanti. Kageyama ascoltò in silenzio, forse troppo stanco per riprendere ulteriormente ľ altro. Attese e, una volta che ebbe finito di parlare, si avvicinò, prese il piatto con il cibo, e si avviò, facendo cenno al più basso di seguirlo.

Incuriosito, Hinata gli trotterelò dietro, verso il salotto. Kageyama si gettò sul divano, con un tonfo sordo, e volse gli occhi color del cielo, ora completamente aperti, nella direzione della piccola figura delľ altro, in attesa. Hinata si sedette, affianco a lui, osservando confuso Kageyama iniziare a mangiare. Quest'ultimo gli rivolse uno sguardo, altrettanto confuso.
Hinata, timidamente, iniziò a mangiare a sua volta.
Si allungò verso il telecomando e la televisione fu subito accesa, il volume al minimo, in maniera da evitare di svegliare qualcun'altro. Il moro gli rivolse ľ ennesimo sguardo, negli occhi approvazione e stanchezza.

I due rimasero lì tutta la notte, nessun'altra parola fu scambiata, nel timore di rompere quel confortevole silenzio in cui sorprendentemente si trovavano, sulle labbra dei piccoli sorrisi, carichi di emozione.


Angolino delľ autore scrauso.

Ho tentato di resistere, ma non ce ľ ho fatta.

Non sono troppo sicura ma spero vi piaccia,,?

Giu

Pills : Haikyuu One ShotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora