Asanoya : Sweater

461 31 16
                                    


Nishinoya percorreva, bocca lievemente aperta, in una delicata espressione di sorpresa, il lungo corridoio della incredibilmente grande casa di Asahi. Dal soggiorno, unica stanza illuminata dalla calda luce delle lampade, proveniva il brusio delle voci, confuse tra loro, di alcuni dei suoi compagni di squadra.

Poco tempo prima, Daichi aveva pensato di organizzare un'uscita durante le vacanze invernali, per distrarre tutti quanti dai timori del torneo imminente, e scaricare la tensione; ma giunto il fatidico giorno, uno particolarmente freddo, si ritrovarono costretti ad imbucarsi nella dimora di Azumane, la più vicina, mentre dal cielo grigio cadevano piccoli fiocchi di bianca e candida neve. Appena arrivati, subito si fece forte il desiderio in Yū di esplorare il luogo, che aveva immaginato molto diverso. L'abitazione in questione, nel complesso, emanava un non so che di incredibilmente rilassante: era principalmente occupata da mobili in legno, lo stesso usato per il parquet, mentre le pareti erano delle tonalità calde del beige, così come la maggior parte dei soprammobili. Qua e la erano state sistemate le varietà più diverse di piante, dando, anche durante l'inverno, una sensazione di piacevole fresco. La camera di Asahi, come da poco Nishinoya aveva scoperto, si trovava al secondo piano ed era arredata nel modo più semplice possibile. La cosa che più attraeva Yū, nell'ordinata stanza, era la scrivania, dove un libro dalľaspetto pesante era stato lasciato aperto. Sul muro, poco sopra di essa, sostava una piccola bacheca di legno chiaro, al quale, oltre ad un paio di promemoria, scritti, probabilmente di corsa, con una scomposta calligrafia, erano state appese alcune fotografie, ritraenti la loro squadra, in diverse situazioni, conducenti a ricordi felici di vittorie e ad altri di tristi sconfitte, che insieme segnavano il percorso fino ad ora compiuto. Nishinoya non riuscì a trattenere il delicato sorriso che si stava facendo strada sul suo volto, trovava tutto essenzialmente adorabile.

Spostò lo sguardo verso il basso, sulla sedia, posta davanti lo scrittoio, e i suoi occhi color della nocciola si illuminarono. Sopra lo schienale era riposta una larga felpa maggese, dall'aspetto caldo e soffice. Chiaramente, Yū non esitò ad afferrarla e ad infilarsela, venendo avvolto dall'intenso profumo che delicato impregnava sempre la pelle del proprietario. L'indumento, di taglia decisamente più grande, passava sotto le ginocchia del ragazzo, e le maniche coprivano interamente le mani, che avevano già cominciato a riscaldarsi. Si abbracciò, occhi chiusi, sperando che, come nel più cliché dei racconti, da un momento all'altro non si presentasse il padrone di casa alla porta. Perse il conto dei minuti che passò in quella posizione, tanto piacevole, mentre si perdeva tra i pensieri più dolci, le narici costantemente accarezzate da quel profumo, domandandosi ogni tanto da quando si era 'rammollito' così tanto da formulare idee tanto sdolcinate.

'Nishinoya!' la voce forte e ammonitoria di Daichi rimbombò per l'intera casa, facendo sobbalzare il ragazzo. Le risate in sottofondo che seguirono, principalmente quelle di Tanaka, dipinsero sul volto di Yū un broncio, le guance lievemente colorate di rosa. E subito scese di sotto a grandi passi, scordandosi completamente di cosa avesse indosso. Saltò gli ultimi due scalini, trovandosi poco dopo nell'affollata sala da pranzo, le braccia incrociate. Fu soltanto quando squadrò le espressioni degli altri ragazzi, in particolare proprio quella di Asahi, che ritornarono alla sua mente i fatti avvenuti poco prima. Sbuffò, facendo spostare il singolo ciuffo biondo verso destra, raggiungendo il suo posto al tavolo e buttandosi sulla sedia, 'Beh? che c'è?'. Era riuscito a mantenere la calma, suonando anche più deciso di quanto credesse, facendo in modo che nessuno commentasse oltre la vicenda. Sentiva, ad ogni modo, l'intenso sguardo degli occhi scuri di Azumane puntato su di lui.
Si sistemò meglio, a disagio, sulla sedia, evitando quelle due iridi del colore simile alla cioccolata per il resto del pomeriggio.

Questo proseguì tranquillo, e finalmente la neve smise di decorare il cielo monocromatico, dando ai giovani la possibilità di rincasare. Temendo una seconda nevicata, tutti abbandonarono di corsa il caldo rifugio che li aveva ospitati, per tornare nelle ora bianche strade che li separavano dalle loro case. Soltanto uno dei ragazzi, sostava ancora, comodamente sdraiato sul divano in pelle chiara, telecomando alla mano, girando tra i vari canali annoiatamente, proprio come se fosse casa propria. L'effettivo padrone lo raggiunse poco dopo, due tazze piene di una fumante bevanda tra le mani. Ne poggiò una sul tavolino difronte al suo ospite, ricevendo in cambio uno sguardo interrogativo. 'Sapevo saresti rimasto, e allora mi sono dato da fare.', fu la semplice risposta che diede, sciogliendo nel frattempo il morbido codino nel quale aveva fermato i capelli castani, che ora si erano abbandonati sulle spalle, scompigliati. Nishinoya sorrise 'E' caldo qui', spiegò brevemente, accennando con lo sguardo alla felpa che ancora non si era deciso a togliere. 'Vorrei dire lo stesso', ridacchiò di rimando Asahi. 'Non hai un'altra felpa?' domandò genuinamente confuso l'altro. 'Si, ma quella è l'unica che riesce a scaldarmi per bene', ribatté prontamente Asahi, cercando di giustificarsi. Yū sospirò, il secondo broncio della giornata evidente in viso, 'Vuoi te la restituisca?'. Azumane ridacchiò nuovamente, 'Non è necessario'. Afferrò con le mani che tremavano visibilmente il più piccolo, sistemandoselo in grembo. Sorpreso delle sue stesse azioni, proseguì, poggiando il mento sulla spalla dell'altro, e nascondendo nel suo, bollente, incavo del collo il viso imbarazzato, 'Basta anche così', terminò. 'Oh', fu tutto quello che Yū riuscì ad aggiungere, il corpo rigido, non abituato a tanto contatto, mentalmente urlando di gioia per quanto stesse accadendo. Quando finalmente riuscì a riacquistare la sua tipica spavalderia, si voltò, cingendo il collo del più grande con le braccia, portandolo più vicino. Il maggiore sospiro, rilassandosi al tocco ricevuto, mentre il minore sorrideva, soddisfatto.

Da quel momento, nessuno dei due provò più freddo, per il resto dell'inverno.









Angolino di quello che ogni tanto diventa autore!

Se mai qualcuno dovesse avere una os in particolare che vuole leggere, potete tranquillamente chiedermela, anzi, mi fareste un favore.

Va bene qualsiasi ship, e, magari, se avete in mente qualche situazione in particolare...sarebbe ancora meglio!

Intanto, spero vi piaccia

Giu

Pills : Haikyuu One ShotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora