~Capitolo 2~

134 22 15
                                    

Christine sembrava quasi una bambina in confronto alla slanciata figura di Lucas.

Lucas, meglio conosciuto come Luke, era un ragazzo alto e piuttosto magrolino, ma dai tratti energici, maschili, fieri e di una bellezza particolare, quasi strana.

I suoi occhi cerulei, di un azzurro particolare, spiccavano dal suo magro viso roseo.
Quegli occhi piccoli, riuscivano sempre ad affascinare chiunque, facendo ipnotizzare qualsiasi sguardo.
Ti ci perdevi dentro, come diremmo oggi.

All' azzurro freddo, quasi di ghiaccio, si mischiava un verdino chiaro, dalle sfumature vive, accese, che conferivano agli occhi un aria affascinante, quasi misteriosa.
Piccole pagliuzze color nocciola sovrastavano poi il tutto, diramandosi, senza una una particolare logica,dalla pupilla.

Il volto del ragazzo era investito dal sole, che coloriva di un rosa intenso la sua pelle, facendo risaltare i suoi lineamenti.
Le lunghe dita affusolate, gialle di nicotina, stringevano una sottile sigaretta bianca, ancora inutilizzata.
La luce forte ed intensa del sole lo costringeva a socchiudere gli occhi e ad aggrottare leggermente l'ampia fronte, marcata da due profonde sopracciglia.

Fissava immobile la piccola foto di Ashton sulla lapide, affiancato da Christine, assetata di risposte alle sue domande.

<< Lo conoscevi?>> chiese la ragazza fissando il profilo di Lucas.

<< Si. Era il mio migliore amico. Era tutto per me>> disse facendo spalancare la bocca di Christine.
Davvero non si aspettava una risposta del genere.

<< Tu? Chi eri? >> chiese Luke senza guardarla dando voce ai suoi pensieri

<<La sorella minore>> rispose con voce flebile

<< Uhm, okay>> rispose senza lasciar trasparire nella voce la meraviglia per tale affermazione.

<< Christine, Christine Irwin>> disse porgendo la mano verso Lucas.

<< Lucas. Lucas Hemmings>> rispose stringendo con una stretta decisa e possente la piccola mano di Christine.

<< Era un ragazzo eccezionale tuo fratello, sai?
Ricordo ogni attimo passato insieme a lui.
Lui è ancora vivo in me. Il mio primo ed ultimo migliore amico>> disse facendo velare gli occhi di Chiristine di un sottile strato di lacrime.

<< Più che eccezionale.>> iniziò la ragazza.
<<E l'ho capito troppo tardi. Volevo dirgli tante di quelle cose, ma lasciavo vincere in me l' orgoglio>>
Poi silenzio.
Rimasero uno vicino all' altro con sguardo protratto verso un punto che non faceva parte del mondo esterno, ma che sembrava trovarsi all' interno delle loro anime, dei loro mondi immaginari, simbolo di una mente aggrovigliata, tormantata.

<< Ti va di fare due passi?>> disse il biondino guardando la ragazza

<< Si. Certo>> rispose lei ricambiando lo sguardo.

Si avvicinò nuovamente alla tomba, sfiorando con due dita la foto del fratello, come a cercare un contatto, mentre il ragazzo portò una mano sul petto, come ad indicare fedeltà.

I due presero poi a camminare verso l' uscita.

Nel sacro silenzio ( o meglio, nel silenzio tombale) si percepiva solo il rumore delle loro scarpe a contatto con la strada sterrata, coperta di ghiaia.

Il profumo della tempesta [l.h]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora