Capitolo 3 "Rossi come il rubino"

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Cadde, la sua spada si scontrò con il resto della mezza armatura che indossava, provocando un forte frastuono. Si rialzò di scatto, era appena arrivata a Corte per la cerimonia e per completare l'addestramento che l'avrebbe fatta diventare una delle guardie reali, non avrebbe permesso a nessuno di ostacolarla. Si voltò di scatto verso qualsiasi cosa le fosse venuta incontro; non vide nulla fino quando  delle voci non le fecero abbassare lo sguardo. Due corpi intrecciati battibeccavano fra loro senza degnarsi troppo della sua presenza, o forse, pensò, era un'inutile strategia per evitare di attirare l'attenzione. Non se la cavavano affatto bene.

 -Oh per tutte le Asterie! Sei così goffa Piuma-  

-Io non sono goffa e smettila di chiamarmi così-

Si schiarì la voce, nel tentativo di attirare la loro attenzione, ma non accadde, continuarono a lanciarsi sguardi in cagnesco finché il ragazzo non si alzò tirando su anche quella gracile e piccola ragazza. Che coppia bizzarra, pensò.
La ragazza le volgeva le spalle e questo le impedì di capire cosa mimò al compagno, che a sua volta presentò un espressione divertita sul volto; finalmente lei si girò e poté sentire lo sguardo dei due esaminarla dettaglio dopo dettaglio, e quel momento sembrò non finire mai, e ciò la irritò terribilmente, alzò la spada e la punto contro di loro; la ragazza sussultò e si nascose dietro le ampie spalle del ragazzo che oltre ad essere sorpreso e seccato ebbe la decenza di alzare le mani. Il suo pomo d'amo di alzò e abbassò e lei non aveva intenzione di spostare la spada puntata sotto il suo mento. Poi tutto successe in un secondo, e dall'espressione della gracile ragazza comprese che non era quello il loro piano concordato, e questo le costrinse ad apprezzare l'effetto sorpresa che il ragazzo si era giocato abilmente. Con una mano spinse a terra la gracile ragazza dietro di lui, la quale cacciò un piccolo grido, quasi inudibile, come l'aria intorno a loro lo avesse soffocato, bastò questo a distrarla e si maledisse, con l'altra mano il ragazzo afferrò la lama della sua spada e gliela strattonò dalle mani; e lei si odiò per questo ma più di qualsiasi altra cosa odiò lui e la sua risata giocosa mentre si prendeva gioco di loro. Le puntò la sua stessa spada al petto e le rivolse un sorriso beffardo -Quindi,  ricapitolando tu non ci hai mai visti, non sai chi siamo, ne da dove siamo usciti, mi sembra tutto molto semplice non trovi anche tu?- stava per mandarlo al diavolo, ma si fermò e vide la non più tanto innocente ragazza saltargli sulle spalle e fargli perdere l'equilibrio facendo cadere entrambi, tutta la sua rabbia svanì ed iniziò a ridere, sentiva il ragazzo invenire contro la furia che gli si era scatenata  contro la quale cercava di dirgli qualcosa che lei riteneva molto serio, e lo era.

 -Sta fermo razza d'idiota non capisci che ti ho appena evitato un grosso problema? Minacciare una guardia reale? Davvero un grande piano il tuo- gli diede un ultima botta, e poi si girò verso di lei, si alzò e le rivolse un sorriso caloroso -Sono Revil, scusa se ti abbiamo fatta cadere e scusa anche lui, non voleva puntarti la tua spada contro- il ragazzo la interruppe -Volevo- disse ma si ritrasse dopo l'occhiata che lei gli rivolse poi continuò -non è molto bravo a fare amicizia, tu sei?-

-Eydelyn- rispose scostandosi una ciocca di capelli rossi dal viso, chinandosi poi a riprendere la sua spada -la tua amica ha ragione- disse rivolgendosi al ragazzo seduto a terra - puntare la spada contro una guardia non è una grande idea e lo è ancora meno venire qui quando provieni dalle Terre Fredde- li vide scambiarsi un'occhiata e spazientita gli puntò la spada contro facendogli cenno di alzarsi -non sono stupida, questo passaggio si attiva solo dalla parte inferiore dei nostri territori, e li ci sono solo le Terre Fredde e una porzione di quelle del Vento, e tu non mi sembri affatto uno che controlla l'atmosfera, adesso alzati non ho tutto il giorno, ti porterò dal generale lui saprà cosa farsene di te.- 
Il ragazzo lanciò un'occhiata Revil, e probabilmente avrebbe voluto strangolarla con le sue stesse mani, ma strinse i pugni e la ignorò; si alzò e rivolse la sua attenzione alla ragazza de capelli color rubino, sembrava star valutando la situazione e poi si chinò verso di lei

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