Incontro

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Pov's Inuyasha

«Che stai facendo?»

Mi domanda guardandomi con occhi talmente gelidi, che riuscivo a percepire la temperatura della stanza calare.

Non risposi, continuavo a fissarlo, ero a conoscenza di chi fosse e lo odiavo!

«Ti ho fatto una domanda»

Insisté lui con tono calmo e deciso

«Ho forse detto che ti avrei risposto?»

Domandai io di rimando, guardandolo con fare, sicuramente, strafottente.

Cosa che, intuisco, lo abbia fatto incazzare.

«Sai con chi stai parlando ragazzino?»

Potevo quasi vedere le vene che gli pulsavano sulla fronte, nonostante il tono di rabbia trattenuto, il suo volte rimaneva impassibile.

Devo ammettere che questa caratteristica, mi affascinava, io che sono sempre irruento poi. (*canta Alleluia* SE N'È ACCORTO! XD)

Mi resi conto che mi stesse squadrando da capo a piedi, praticamente mi guardava dall'alto in basso. Maledetto arrogante, figlio di...

«Vieni con me»

Mi afferrò per un braccio, costringendomi ad alzarmi, purtroppo ero ancora debole a causa della ferita e della scossa che quel maledetto rosaio mi aveva inflitto, ciò mi costrinse nuovamente in ginocchio.

Lui mi guardò con sguardo torvo e raggelante.

-Come se non ci fossi abituato, bastardo...-

Tentai di dire qualcosa correlato al fatto che essendo ferito ero debole, ma prima ancora che potessi aprire bocca, lui mi prese a mò di sacco di patate e uscì dalla stanza.

«Hey! Mettimi giù!»

Mi lamentai, dimenandomi e dando pugni alla sua schiena, ma quello sembrò non fare una piega.

«Se non vuoi che ti butti direttamente giù dalle scale, faresti bene a stare fermo»

Trattenni un ringhio, lasciandomi trasportare chissà dove, mentre il mio orgoglio gridava vendetta.

Sentì una porta cigolare, mi resi conto che eravamo di nuovo nella "mia" stanza.

«Ora mi molli?»

Chiesi con tono seccato

Stranamente non se lo fece ripetere e, con una delicatezza che non credevo i demoni possedessero, mi adagiò sul letto.

Lo guardai stranito

«Sono a conoscenza del fatto che la tua razza sia nettamente più debole della mia»

Lo guardai con un odio che non vi so descrivere, ogni singola fibra del mio essere fremeva dal saltargli alla gola e sgozzarlo.

Mentre io mi immaginavo gli scenari di morte più cruenti, lui continuò a parlare.

«E non è nel mio stile attaccare chi non si sa neanche difendere»

Qui, persi le staffe!

«Ma su può sapere chi ti credi di essere?!?!?»

Urlai talmente forte, che l'eco delle mie parole risuonò nella stanza un paio di volte prima di spegnersi del tutto, facendo calare un silenzio quasi inquietante tra me e il demone che avevo davanti.

«Il mio nome è Sesshomaru, sono il tuo principe» (Fantasticate pure su questa frase :D)

-Coglione, come se non lo sapessi! Anche se confesso di non esser mai riuscito a scoprire il suo nome-

«Lo so chi sei e non me ne frega un cazzo! Voglio solo uscire da questo posto!»

Tentai di alzarmi, ma caddi nuovamente a terra, almeno così credevo.

Due braccia mi sorressero, impedendomi di sbattere la testa al suolo. Non osai muovermi per il semplice fatto che non volevo rischiare di perdere l'equilibrio.

«Patetico»

Le sue labbra erano così vicine al mio orecchio che riuscivo a percepirne il respiro...

Non appena mi ripresi da quello stato di trans, mi sottrai alla sua presa e mi sedetti sul letto.

Lui passò una mano sulla ferita, facendomi emettere un verso strozzato.

Mi scoprì la spalla, scoprendo anche la ferita, che sembrava non volerne sapere di rimarginarsi.

Conficcò uno dei suoi artigli nella ferita, facendola grondare di sangue e facendo gemere me per il dolore.

«Bastardo, che fai?!?»

Lui non mi guardò neanche, concentrò la sua attenzione sulla ferita, ormai più aperta di prima.

«Sembra tu sia stato colpito da un'arma santa»

Disse quelle parole quasi sovrappensiero.

Io non comprendevo ciò che stesse dicendo, fatto sta che dopo qualche minuto, estrasse l'artiglio dalla carne, rimanendo del tutto indifferente dal fatto che avesse le mani sporche di sangue.

Stavo già per mandarlo a quel paese, quando mi accorsi che la ferita cominciava a dar segni di rimarginazione.

Guardai stranito prima essa e poi Sesshomaru.

«Non potevo certo permettere che te ne andassi in giro per il palazzo ad imbrattare il pavimento col tuo sangue immondo»

Con quelle parole, il mio sguardo ritornò a trasudare odio nei confronti di quel figlio di puttana che mi ritrovavo davanti!

Senza aggiungere altro, Sesshomaru se ne andò, facendomi quasi saltare dalla gioia nel non dover più stare con lui nella stessa stanza.

Mi stendo a pancia all'aria, mettendomi sotto le coperte, tentando di conciliare il sonno.

Pov's Sesshomaru

-Quel lurido mezzosangue! So già che mi darà un sacco di problemi-

Mi dirigo nella mia camera, irritato dalla consapevolezza di dover condividere lo stesso tetto con quella feccia.

Entrato nella camera mi privo delle mie vesti, cambiandomi d'abito, preparandomi per la notte che stava per giungere.

Osservai il sole calare oltre le montagne, conscio del fatto che la mia vita, da quel momento in poi, sarebbe cambiata.

Pov's Narratore

La vita di Sesshomaru sarebbe cambiata, così come quella di Inuyasha.
Peccato che nessuno dei due fosse in grado di tracciare il proprio destino.
Entrambi erano nelle mani di altri.
Nolenti o dolenti, non erano ancora in grado di esser artefici delle proprie vite.

Dall'altra parte, c'era a chi questo fatto, portava grandi vantaggi.

Poiché una mente confusa e un cuore afflitto sono la chiave per la soggiogazione di una persona. Anche se questa avesse avuto una volontà di ferro.

Ma si sa, anche il ferro, prima o poi, si logora, per poi spezzarsi.










Spazio autrice:

Vi dirò, sono orgogliosa di me stessa per come è uscito sto capitolo, ho fatto del mio meglio ^^

Spero lo apprezziate.

Stellinate e commentate

Adieuuu😘

Amore a mezzanotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora