Posizione

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Pov's Narratore

Il giorno seguente, tutto il palazzo era in subbuglio per l'arrivo del mezzo demone.

Chi era confuso e chi era disgustato da questa intrusione.

In tutto quel tripudio di insulti, lanciati alle spalle del nuovo arrivato, una sola persona sembrava non importare di quel che blateravano gli abitanti del castello.

Bankotsu era al cospetto della regina, essendo stato convocato.

«Il mezzosangue sta dando problemi?»

Domandò Inukimi al suo sottoposto.

«No mia regina, ma le voci corrono. Non penso che i domestici siano entusiasti della venuta di quel essere»

Informò il corvino, impegnato in un inchino.

«Maestà, forse è arrivato il momento di impegnarlo in qualcosa.»

Propose lui.

Inukimi sulle prime sembrò non capire, ma poi comprese le parole del suo suddito.

«Cosa proponi?»

Domandò allora.

«Dovremmo farlo lavorare in un settore che non gli permetta di rinforzarsi troppo»

Propose lui, raddrizzando la schiena e rivolgendo uno sguardo determinato alla donna che sedeva sul trono.

«Lascio a te la scelta delle sue mansioni, a patto che tu lo tenga d'occhio»

Acconsentì lei, rivolgendogli uno sguardo talmente freddo che parve far calare la temperatura della stanza in cui si trovavano.

«Come desiderate»

Disse il corvino dopo essersi prodigato in un inchino, per poi congedarsi.

Nel frattempo, nel lato nord del palazzo, dove erano situati i giardini, annessi al cimitero, Inuyasha era di fronte alla tomba della madre.

Da quando era venuto a conoscenza della sua morte, i sensi di colpa gli avevano attanagliato il cuore.
Se avesse saputo che le cose avrebbero preso quella piega, non le avrebbe mai consigliato di andare al castello.

Posò le viole, che aveva raccolto di nascosto da una delle aiuole del giardino, sulla lapide della genitrice.

-Mi dispiace madre-

Pensò, allontanandosi dal campo rom.

Ma non si era reso conto di aver gli occhi di qualcuno puntati addosso. Due occhi del colore dell'oro.



Bankotsu vagava per il castello alla ricerca di quel maledetto mezzosangue, aveva controllato dappertutto, dalla sua camera, alla biblioteca. Anche se dubitava fortemente che quel ragazzo avesse interesse per la lettura.

-Ma dove si è cacciato quella feccia vivente?!?-

Cominciava a perdere la pazienza, non era la balia di quel bastardo!

Ma fin tanto che rimaneva là doveva assecondare la sovrana di quel regno...

Preso dai suoi pensieri, quasi non notò una massa disordinata di capelli bianchi passargli accanto.

«Hey tu!»

Disse afferrando il giovane per la spalla che, dall'alto canto, gli rivolse uno sguardo scioccato, prima di scollarsi dalla sua presa.

«Che vuoi?»

Domandò irritato il mezzo demone, guardando negli occhi il corvino che lo aveva trascinato in quel incubo.

Amore a mezzanotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora