Cody ha lasciato che mi lavassi per prima.
La sua doccia é estremamente piccola e il getto d'acqua é perennemente freddo.
Ma questo non è il momento di lamentarmi, infatti sto per trascorrere una serata con Cody, il nostro primo vero appuntamento e sono elettrizzata.
I miei parenti saranno preoccupati per me? Non credo proprio, sono abituati alle mie avventure notturne nelle discoteche più in del momento.
Al massimo mi chiameranno.
Esco dalla doccia e sciolgo i capelli, che sono riuscita a non bagnare.
Prendo l'accappatoio che mi ha prestato Cody, ruvido e un pò strappato sul collo, quindi me lo lego in vita.
Mi asciugo i piedi ed esco dal bagno.
"Ho finito."
Entro nella camera di Cody: lui è steso sul suo letto senza maglietta e in pantaloncini corti, mentre gioca ad un videogioco.
I suoi pettorali sono ricoperti da una leggera peluria che scende in una linea retta fino all'ombelico, per poi scendere ancora.
Jacob, così come gli altri uomini con cui sono stata, si depilava sempre, quindi è una novità.
Inoltre Jacob era davvero muscoloso, mentre Cody ha due addominali non molto visibili e un pò di pancetta.
"Ti piace ciò che vedi?"
Le mie guance vanno a fuoco e torno a guardare Cody in faccia.
"Ehm..."
"Ho visto com'era Jacob, tranquilla."
"No, non sei male! Apprezzo."
Cody scoppia a ridere e arrossisce leggermente.
"Apprezzo che tu apprezzi."
Ridacchio anche io dall'imbarazzo.
"Tieni pure l'accappatoio, io vado a lavarmi."
"Va bene."
Che figura di merda.
Il ragazzo esce e si chiude la porta alle spalle.
Mi tolgo l'accappatoio ed inizio ad asciugarmi bene, per poi infilare i vestiti che ho preso da Maria.
Mi siedo alla scrivania, dove c'è un piccolo specchio tutto sporco, lo pulisco con l'accappatoio bagnato e inizio a truccarmi di rosso e nero, sulla falsa riga dei vestiti che indosso.
Cody, finita la doccia, entra in camera con un asciugamano avvolto in vita e mi guarda.
"Cosa mi metto?"
"Per me puoi anche rimanere così, sai?"
Lui ride e si porta dietro di me, appoggiando le mani sul bordo della sedia.
"So che preferiresti, ma abbiamo una festa a cui andare."
Sorrido mentre finisco di mettermi l'illuminante.
"Fammi vedere cosa hai."
"Non molto."
Si allontana e apre un piccolo armadio.
"Allora... questi pantaloni e la camicia bianca che hai preso oggi."
I pantaloni che ho preso sono neri e hanno delle grandi tasche laterali esterne, sono abbastanza sportivi, ma stanno bene con la camicia.
"Okay, grazie. Vado in bagno a cambiarmi mentre tu finisci. "
"Aspetta, vieni qui."
Cosy si avvicina con un sorriso, non sapendo cosa aspettarsi.
Gli metto un pò di illuminante sul naso.
"Ehi! Cosa fai?"
"Ti illumino."
Lui sfoggia un enorme sorriso.
"Anche le guance allora."
"Davvero?"
"Voglio essere bello. Posso?"
"Certo che puoi."
Mentre gli metto una punta quasi invisibile di illuminante sugli zigomi ridiamo entrambi.
"Perfetto. Ora si che mi sento pronto."
Mi sorride un'ultima volta e poi va a cambiarsi.
Mi manca solo il rossetto, ma non riesco a metterlo, dato che non riesco a smettere di sorridere.
Alla fine ne scelgo uno dello stesso rosso della gonna e me lo metto con grande concentrazione.
Qualcuno apre la porta, ma non è Cody, è il padre.
"Ma quanto siamo belle."
"Grazie mille."
"Attenta a non farti troppo male, stellina mia, nel ghetto. Può essere pericoloso e il tuo accompagnatore non è uno dei più furbi."
"Non ho paura, non si preoccupi."
Lui mi sorride e appoggia le mani sulle mie spalle.
Mi percorre un brivido e lui lo sente.
"Abigail Victoria Hoffman. Sui giornali di gossip ti dipingono come una ragazza facile, lo sai?"
"Lo so, e non mi interessa."
"A me interessa, e per due motivi.
Uno, non voglio che tu spezzi il cuore a quel credulone di mio figlio. Due, credo proprio che potremmo fare del gran bel sesso."
Oh, anche io lo penso, ma NO.
"Uno, suo figlio non ha nulla da temere. Due, il gran bel sesso lo farò, ma con suo figlio."
L'uomo ride e inizia a massaggiarmi le spalle in modo sensuale, mentre io mi irrigidisco.
"Sei proprio peperina, lo sai? Mi piace. Se non funziona con mio figlio, e tanto so che non funzionerà, vieni a trovarmi."
Da fuori si sente la porta del bagno che si apre e Robert toglie le mani, facendo due passi all'indietro.
Cody entra in camera.
"Ah, papà, sei qui. Che gioia."
"Stavo proprio dicendo alla nostra Abigail Victoria quanto tu sia un ragazzo fortunato."
"Non ho bisogno che tu me lo dica per saperlo. Ora vai, ti prego."
"Quanto sei scontroso." - Si dirige verso la porta. - "A presto."
E così come è entrato, se ne va.
"Scusalo. È un ficcanaso."
"T-tranquillo."
"Tutto bene?"
"Si, certo. Quando inizia la festa?"
"Tra quindici minuti. Pronta?"
"Mi metto le scarpe."
Prendo quelle che indosserò anche al funerale e me le infilo.
"Non sei più alta di me, vero?"
"No, impossibile."
Sono quasi alta come lui, mancano poco più di cinque centimetri.
"Perfetto. Andiamo?"
"Certo."
Mi prende per mano sorridendo e usciamo.
Camminiamo verso una casa da cui si sente musica rap assordante.
"Nessuno si lamenta della musica?"
"No! Hanno tutti paura di lamentarsi qui."
Sentiamo una voce che ci chiama.
"Pillo! Abigail!"
Cody si volta, sempre tenendomi la mano.
"Fernando! Che eleganza!"
Il ragazzo ispanico ci raggiunge: indossa gli stessi pantaloni di Cody con una maglia dei Lakers. Al collo ha una catena d'oro, molto probabilmente vero.
"Visto? È la mia bambina, l'ho comprata con i soldi che abbiamo fatto."
Si riferisce alla catena.
E pacchiana, ma gli sorrido.
"È davvero bella."
"Grazie Abby! Ma tu guarda come sei elegante. Sei bellissima. Davvero sexy. Vorrei essere Cody per questa sera."
Cody arrossisce e gli mette la mano libera sulla spalla.
"Tu sei accompagnato?"
"Forse si, forse no. Sai com'è Luisa."
Cody ride e annuisce, poi una ragazza di colore si avvicina.
Indossa dei pantaloncini di jeans tutti stracciati e una canottierina nera senza sotto il reggiseno, quindi i suoi capezzoli sono in bella vista.
Fernando le sorride.
"Harriet! Sempre bello vederti."
La ragazza mi squadra da capo a piedi, poi guarda Cody.
"Chi è lei?"
"Sono Abby, piacere."
Le tendo la mano e lei mi guarda schifata.
"Cody, dove l'hai trovata questa principessina qui?"
"Solo nella villa Hoffman."
Il ragazzo mi stringe la mano e mi guarda sorridente.
Gli sorrido anche io a fatica, perchè questa ragazza mi sta leggermente irritando.
Ma devo comportarmi bene e devo andare d'accordo con gli amici di Cody, senza cacciarmi nei casini.
La ragazza ora mi fissa con occhi sgranati.
"Oh Gesù nero. Tu sei Abigail Victoria Hoffman?"
"Esatto."
"Cavolo! Ho comprato le tue scarpe proprio ieri! Tutti parlano di te per quello che è successo a quel figo del tuo ragazzo! Ma dimmi, come sei passata da quel figo a Cody?"
Cody ride imbarazzato e sento le sue dita stringersi sempre di più attorno alle mie.
"Grazie, Harriet."
"Cody, ma tu lo hai visto vero? Era il ragazzo più bello che ci fosse sul pianeta! E non so se hai visto lei! È un angelo."
Ridacchio e le sorrido. Okay, non è così male.
"Harriet, ti svelo un segreto."
"Oddio. Dimmi."
Abbasso il mio tono di voce in modo teatrale.
"Jacob era gay."
Harriet caccia un urlo.
Fernando la tira uno spintone.
"Sta' zitta, ti prego!"
"Non ci posso credere. E come mai sei stata con lui così tanto tempo?"
"Perchè mia mamma mi obbligava."
Lei caccia un altro urlo e Fernando le urla qualcosa che non capisco in spagnolo.
Cody ride, avendo capito.
Anche lui si e più rilassato, vedendo che la ragazza non è più ostile nei miei confronti.
"Ma non si spiega ancora una cosa. Perchè Cody?"
"Perchè è il primo che ci tiene davvero a me."
Guardo Cody, tentando di non far trasparire quanto sono emozionata in questo momento.
Harriet mi stringe in un forte abbraccio.
"Sei un angelo. Davvero. Penso di amarti."
Rido e la abbraccio staccando la mia mano da Cody, che mi guarda, lasciando trasparire dai suoi occhi grande affetto.
"Sono davvero felice di averti conosciuta. Ero davvero spaventata perchè volevo fare una bella figura con gli amici di Cody, e tu sei davvero gentile!"
"Non temere. Chi è amico di Cody è anche amico mio."
Fernando guarda il cellulare.
"Possiamo andare? Per colpa delle vostre scenette siamo in ritardo."
Harriet lo guarda male.
"Cosa c'è? Hai paura di trovare Luisa avvinghiata ad un altro tipo?"
"Si! Quindi sbrighiamoci."
Harriet e Fernando iniziano a camminare più velocemente, mentre Cody mi prende di nuovo per mano e mi sussurra all'orecchio.
"Mi spiace che tu abbia dovuto incontrare per prima Harriet. È una testa calda, l'avrai notato. È imprevedibile e un pò pazza, ma sono felice che siate andate quasi subito d'accordo."
"All'inizio pensavo che fosse pronta a sbranarmi."
Cody ridacchia.
"Tranquilla, se non ti allontani troppo da me o da Fernando non ti succederà niente."
"Non preoccuparti, sono così spaventata che ti starò appiccicata per tutta la serata."
Cody sorride.
"Non mi dispiace affatto, sai?"
Fernando si volta a guardarci e fa il pollice in su a Cody, che scuote la testa.
"Riesce sempre a mettermi in imbarazzo, pazzesco."
Dopo altri due minuti di strada entriamo nel giardino della casa, dove sono stati sistemati dei tavolini per giocare a beer pong.
Harriet è corsa dalle altre ragazze, che si voltano tutte a guardarmi.
Aiuto.
Cody mi sussurra con voce rassicurante di stare tranquilla.
Un ragazzo di colore altissimo si avvicina a Cody e gli batte il pugno.
"Cody, è bello vederti qui, è da un pò che non ci si vede. Immagino che sia colpa tua, eh?"
Si rivolge a me.
Ti prego Abigail, non sembrare stupida.
"Mi piace pensare che lo sia."
Gli sorrido con il mio sorriso migliore.
Il ragazzo ride e mi porge la mano.
"Io sono Dallas, piacere."
"Abigail, ma puoi chiamarmi Abby."
"Va bene, Abby. Fai come se fossi a casa tua."
Io annuisco sorridendo mentre il ragazzo va a salutare i nuovi arrivati.
"Quindi? Come ti è sembrato?"
"Dallas?"
"Si."
"Alla mano. Simpatico."
Cody mi sorride.
"Visto? Non sono così male."
"Meglio dei miei."
"Me li farai mai incontrare?"
"Se mai dovessimo uscire seriamente, certo. Ma sappi che giudicano tanto. E non sono veri amici, in ogni caso."
Cody mi porta la mano dietro la schiena.
"Mi dispiace. Beh, ora però hai Harriet."
Scoppio a ridere e mi avvicino leggermente a lui.
"Sono felice che tu ti sia autoinvitata."
"Autoinvitata? Mi hai chiesto tu di venire!"
"Non proprio. Più o meno. Ma il punto è che sono felice e tu avresti dovuto rispondere che lo sei anche tu."
"E lo sono. Davvero."
"Ho pensato a te tutto il giorno e.."
"Era un pò impossibile non farlo dato che siamo stati sempre insieme."
Lui ride e scuote il capo.
"Stavo facendo un discorso serio!"
"Scusami. Puoi procedere."
"Pensando a te ho capito che mi piaci davvero, quindi ti prego, scegli la tua felicità e non quella di tua madre."
Lo guardo negli occhi.
"Non è così semplice.."
"Lo so! Lo so... ma non puoi dirmi che quando mi guardi non provi niente. Lo vedo, lo sento."
"Anche io."
Cody si lascia scappare una breve risata e guarda in aria sorridendo.
"Cody, Abby, volete venire a giocare a beer pong?"
"Ti va?"
Io annuisco.
"Certo."
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Two worlds apart
Mystery / ThrillerAbigail è la figlia di ricchi imprenditori, Cody è un ragazzaccio del ghetto che non riesce a tenere nemmeno un lavoro, ma la ricerca dell'assassino del fidanzato della ragazza li avvicina in un modo che non credevano fosse possibile. [In pausa]