"Now that the war is through with me, I'm waking up, I cannot see that there is not much left of me"
~ The One - Metallica ~Il tramonto arrivò pigro e silenzioso, gli ultimi raggi dorati illuminarono il lavello della cucina. I piatti erano riuniti in una pila disordinata, immobili in un fragile equilibrio, e la poca luce che invadeva la stanza mostrava i segni del cibo secco rimasto sulla superficie.
Una fascia di sole illuminò anche gli occhi neri e vuoti di Man, seduto su un piccolo tavolo di fronte dove c'era solo una sedia. Osservava fuori dalla finestra, la facciata interna del condominio scadente era l'unica cosa che vedeva, il cielo ambrato e la palla di fuoco che lo sovrastava erano le sue consolazioni, la sua unica compagnia, ma sapeva che lo avrebbero abbandonato una volta dietro i tetti dei palazzi.
Fu così, la luce si affievolì, regalando l'ultima scintilla alla targhetta militare sul petto nudo di Man. Il ragazzo sospirò e abbassò lo sguardo sul telefono che teneva tra le mani, muto e dallo schermo scuro. Invano, provò ad accendere, ma non ci rimase male quando notò l'assenza di notifiche e davanti c'era solo una sua foto con alcuni compagni dell'esercito. Anche quel giorno c'era il sole e Man sorrideva, un sorriso vero. Alle sue spalle c'erano due ragazzi, con uno di loro, quello dai capelli rossi, ci era pure uscito a cena. Daniel, doveva chiamarsi così. Non provava più nulla per lui, non provava più nulla e basta.
Accanto, con il braccio alzato per fare la foto, c'era Trevor. Migliore amico, così lo definiva, ma ora non era più sicuro che lo fosse. Forse si era stancato, non lo biasimava, quando sei vuoto il silenzio è il tuo unico mondo. E Man ci viveva da sei mesi, in quel silenzio.
Scese dal tavolo su cui era seduto lasciandoci il cellulare e si diresse verso il frigo, dove ad accoglierlo però c'era solo la confezione di un pasto da microonde di cui si era dimenticato. Controllò la scadenza, pensando di essere ancora in tempo per mangiarlo, magari in quel momento seppur senza appetito, ma le sue labbra formarono una smorfia amareggiata quando scoprì che era da buttare. Gettò la scatola nel cestino, che straboccava di cibo scaduto e su cui si stava formando una nuvoletta di moscerini affamati.
Nonostante lo stomaco vuoto stesse facendo sentire le sue proteste, Man lo ignorò. Quante volte ormai aveva saltato la cena? O non aveva mangiato? Provò a contarle mentalmente, ma perse il conto. Si appoggiò nuovamente al tavolo, lo sguardo fisso e vuoto sull'anta di legno della dispensa della cucina, su cui erano appiccicati in cerchio dei post it. Erano tutte frasi motivazionali, che doveva aver scritto e attaccato in un momento di lucidità, tranne per quella al centro, che recitava una frase in grassetto: "non cadere nel limbo". Sorrise, più la rileggeva più gli sembrava ironica. Ci stava provando a non cadere, ma l'unico appiglio che lo tratteneva dal precipitare nel vuoto sotto di lui era sottile quanto un capello.
Rapidamente la cucina venne avvolta dalla penombra e la luce non creava più segmenti dorati nell'aria. Man si voltò verso la finestra, trovando il cielo di un azzurro più scuro e il sole nascosto definitivamente dietro un palazzo. Lo guardò con rassegnazione, senza nemmeno più la paura della notte e dei suoi demoni. Finché un'altra luce, più fredda, non brillò all'angolo del suo occhio.
Si girò, accorgendosi con stupore che proveniva dal suo cellulare, su cui era apparso il messaggio da un numero sconosciuto.
"Ho saputo cos'è successo"
"Non sei solo, Man"
"Ho una proposta da farti. Liberation St. 34/A, Brooklyn. Fra due ore."
Confuso, il ragazzo cercò di chiamare il mittente di quei misteriosi messaggi, senza riuscirci: il suo telefono non leggeva il numero. Perciò provò a usare Google, digitare le cifre e sperare nella localizzazione, un trucchetto che un tempo usava. La possibilità che funzionasse era alta, spesso le persone lasciavano che il cellulare indicasse la loro posizione; ma non in quel caso. Era come se a scrivergli fosse stato un fantasma, oppure qualcuno molto furbo.
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UnNatural - Fight for your Life
HorrorBlood Series #1 Le creature sovrannaturali esistono. Si confondono, si nascondono tra di noi e sono la risposta a misteri che l'uomo ancora non riesce a risolvere. Come i numerosi e cruenti omicidi che, già da qualche anno, dilaniano il mondo. Nes...