2.Music&friends

26 2 0
                                    

Lola si alzò lentamente dal letto, erano le 8.30 e avrebbe avuto abbastanza tempo per prepararsi.
Andò in cucina e preparò il caffè, che amava bere con il suo latte di riso.
Riempì la tazza con i due liquidi, aggiunse tre cucchiaini colmi di zucchero e iniziò a girare.
Goffamente aggiunse i cereali al cioccolato.
Aveva un debole per il cioccolato, soprattutto il cioccolato fondente. In generale amava preparare dolci e si dilettava ogni settimana in una preparazione diversa.
Seduta al tavolo, osservava il panorama fuori dalla finestra: era quasi Natale, ma il clima caldo australiano era così lontano da quello freddo della sua Italia.
Un po' le mancava, ma giorno dopo giorno si convinceva di aver fatto la scelta giusta.
Non era affatto felice, si sentiva incompresa, sola, le cose andavano davvero male a casa.
Preparò la sigaretta, aprì la finestra e l'accese. La nuvola di fumo che lasciò la sua bocca si lasciava attraversare dai raggi di sole.
Poco dopo andò in bagno per farsi una doccia e svegliarsi del tutto.
Doveva uscire per andare a comprare una chitarra.
Lola cantava e aveva imparato a suonare la chitarra da autodidatta.
Qualcosa di terribile ritornò alla mente, la memoria di quei terribili momenti non era ancora sparita.
Non cantava per nessuno, cantava per se stessa, sempre, sotto la doccia, mentre lavorava; in più, Lola aveva scoperto un modo alternativo di esprimere le sue emozioni. Aveva imparato ad ascoltarsi e a scrivere. Scriveva quelle poesie che poi musicava ed era brava, qualcuno le aveva lette rimanendo incredibilmente sorpreso.
Finita la doccia, si asciugò e andò nella sua stanza. Svogliata aprì l'armadio che conteneva pochi vestiti, tutti estivi e scelse un vestitino a quadri che le ricordava tanto Monica in Friends, personaggio nel quale si era sempre rivista, soprattutto per la sfiga in amore che l'aveva accompagnata nelle prime stagioni.
Andò in bagno per sistemare i capelli che liberò dalla coda di cavallo, prese un paio di occhiali da sole neri, una tracolla, che riempì con le solite cose, indossò le vans e si guardò allo specchio.
Tutto sommato si piaceva, credeva di essere abbastanza femminile.
Qualche istante dopo suonò il citofono.
"Scendo! " Si limitò ad urlare al suo amico.
Scese le scale e aprì il portone.
"Si può sapere dove mi porti? "
"Steve non fare domande! "
Lola aveva cercato il negozio di strumenti musicali più vicino e ne aveva trovato uno a 2km da casa sua.
"Andiamo a piedi, vero? " Disse la mora
"Quanto dobbiamo camminare? Dimmi la verità Lola! "
"Solo 2 km... " Sussurrò, sapendo che Steve probabilmente avrebbe sbraitato.
"adesso prendiamo un pullman e tu mi dici dove stiamo andando! " Disse il ragazzo in maniera molto seria.
Lola si strinse nelle spalle e raccontò a Steve tutto.
Dopo solo un quarto d'ora di viaggio i due si ritrovarono davanti al negozio. Lola entrò e si guardò intorno. Sentiva le farfalle nello stomaco. La musica era sempre stata la parte migliore di lei, ma aveva incontrato troppi ostacoli e l'aveva sempre accantonata.
"Posso essere d'aiuto? " La voce del commesso la riportò alla realtà.
"Avrei bisogno di una chitarra acustica... "
Il ragazzo fece strada verso gli scaffali con le chitarre classiche ed acustiche. Lola aveva lo sguardo perso nel vuoto, le osservava, le avrebbe provate tutte.
In sottofondo il ragazzo continuava a disquisire su questo e quello, ma l'attenzione della mora ricadde su una chitarra in particolare.
"Mi faccia provare quella Gibson S-J 200..."
Disse interrompendo il discorso. Il ragazzo fu totalmente stupito e si accorse che Lola non aveva ascoltato mezza parola del suo lungo discorso.
La ragazza imbracciò la chitarra, accarezzò le corde con delicatezza e il suono che ne uscì era così limpido e pulito.
"La prendo! " Disse convinta
"Non vuoi provare altro? "
"Assolutamente no, voglio questa. "
Ecco Lola aveva trovato il modo di spendere le mance che accumulava da un po' ed era così contenta.
"Io credo di non averti mai vista così... Quando avevi intenzione di dirmi che sai cantare? "
"Pensavo... Mai! " Disse sorridendo.
Dopo aver fatto una lunga passeggiata i due iniziarono a camminare verso il ristorante che Anne aveva scelto per il pranzo.
"Allora tesoro? Agitata? "
"Steve! Smettila di chiamarmi così davanti a tutti! " Disse la mora ridendo "e no, non sono agitata! Perché mai dovrei?"
"Perché a quanto pare Bradley è il ragazzo più desiderato in ufficio di Anne! È single da troppo tempo!"
La ragazza guardava Steve e si malediceva per aver accettato.
Poco dopo il ragazzo iniziò a sbracciarsi e Lola riuscì a riconoscere la figura esile di Anne.
Rimase esterrefatta dalla visione del ragazzo accanto a lei: bruno, occhi verdi, alto quanto un palo della luce, un fisico perfetto.
Si rese conto di aver fissato il moro troppo a lungo e abbassò lo sguardo puntandolo verso le Vans.
"Amore! " La voce di Anne riportò la ragazza alla realtà. Steve baciò la sua ragazza e i due "terzo incomodi" si guardarono sorridendo.
Il ragazzo allora fece la prima mossa presentandosi.
"Sono felice di conoscerti Bradley! "
"Devo dire che Anne è stata molto tirata con i complimenti! Sei bellissima davvero! "
Questo modo sfacciato di fare degli australiani le ricordava molto il modo di fare italiano. Le accadeva ogni volta che andava a ballare, i ragazzi non si sprecavano nei complimenti, ma a Lola non piacevano affatto.
La ragazza sorrise e continuò a camminare accanto al moro senza proferire parola.
I quattro si sedettero al tavolo e passarono lungo tempo a parlare di molte cose. Ovviamente Anne e Bradley notarono l'enorme custodia contenente la chitarra.
"Oh ecco! Lola aveva nascosto questo suo talento! "
"Ma quale talento! Non sai nemmeno se ti ho detto la verità! "
"Oh beh non avresti speso 2mila dollari per comprare una chitarra che non sai suonare! "
Lola si strinse nelle spalle e sorrise imbarazzata.
"Dai cantaci qualcosa! " Disse divertita Anne.
Probabilmente iniziava a starle simpatica davvero, visto che Bradley più volte aveva cercato un po' di contatto fisico e aveva fatto commenti positivi su di lei.
"No, non mi sembra il caso! C'è davvero troppa gente qui! "
Lo sguardo preoccupato della ragazza fece si che tutti si rendessero conto del suo piccolo attacco di panico e Steve cambiò subito discorso.
I ragazzi decisero di pagare il pranzo a Lola e Anne. La seconda non se lo fece ripetere due volte, ma la prima protestò per lungo tempo.
"Lola, mi piacerebbe uscire ancora con te! Questo è il mio numero! "
Il ragazzo allungò un bigliettino da visita.
La mora arrossì e afferrò il piccolo pezzo di cartoncino.
"Certo Bradley, farebbe piacere anche a me. "
Anne ed il suo collega tornarono a lavoro, Lola e Steve ritornarono a casa.
"Allora? Bradley! "
"È un tipo ok, penso che ci uscirò ancora! "
"Oh tesoro sono così felice! Finalmente un po' di carne australiana per te! "

If this walls could talk || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora