good

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prima di uscire yoongi controllò il taglio sulla fronte di jimin causato la sera in cui era scappato di casa e scivolato sul fango del boschetto, cambiando il cerotto.

dopo di che si incamminarono fuori, dirigendosi verso lo stesso boschetto. il cielo era tinto di un blu opaco, simile al grigio. non c'era vento, ma quella leggera brezza che gli accarezzava i capelli era fredda abbastanza da colorargli le guance di rosa.

l'aria odorava di terra bagnata il che dava a jimin una sensazione piacevole ma triste. sentiva una specie di nostalgia invaderlo ma si sentiva in pace in quel momento, con yoongi al suo fianco. per un attimo pensò di volergli stringere la mano. sarebbe stato imbarazzante e infantile, perciò non lo fece.

respirò l'aria a pieni polmoni, sentendosi purificato e dimenticandosi dei suoi problemi per pochi minuti.

-come ti senti?- domandò il maggiore, guardandolo.

-meglio.- rispose jimin, guardandolo a sua volta. yoongi annuì.

-se ti senti stanco dimmelo, ti porto sulle spalle come ai vecchi tempi.- ridacchiò guardando in avanti.

jimin sorrise guardando in basso e ricordando l'innumerevoli volte in cui da piccolo si era fatto trasportare ovunque sulle spalle del maggiore. non lo faceva perché era stanco o pigro, ma semplicemente perché gli dava sicurezza e lo faceva sentire protetto, come se yoongi sarebbe stato sempre lì per lui.

chissà se, facendolo di nuovo, avrebbe sentito le stesse emozioni.

annuí tra sé e sé, fermandosi di colpo. yoongi lo notò e si fermò pochi passi più avanti, confuso.

-hyung,- il biondo lo richiamò, per poi finalmente alzare lo sguardo. -sono stanco.- disse sorridendo.

il maggiore sorrise a sua volta; era piacevole vedere jimin sorridere ed essere se stesso.
si voltò, dando le spalle al minore, abbassandosi. -che aspetti?

il biondo circondò il collo di yoongi con le braccia, aspettando che quest'ultimo gli afferrasse le gambe. non avrebbe lasciato che brutti pensieri rovinassero questo momento, non si sarebbe fatto fermare, non questa volta.

il moro lo afferrò, per poi alzarsi facilmente; d'altronde jimin era molto leggero. poi s'incamminò, con un piccolo sorriso stampato in volto.

il minore era immerso nei suoi pensieri, con la testa poggiata sul braccio; nulla era cambiato, il calore del corpo di yoongi lo faceva ancora sentire protetto. avrebbe voluto stringersi a lui per sempre, così da non stare più male ed essere forte. sapeva che fare di una persona la propria forza avrebbe reso quella stessa persona la più grande debolezza e l'aveva provato sulla propria pelle, ma non poteva farne a meno.

aveva bisogno del suo hyung più di chiunque altro al mondo. più della sua stessa famiglia, che non lo aveva mai capito e non ci aveva nemmeno mai provato.

lacrime silenziose scesero dai suoi occhi. si sentiva bene in quel momento. per la prima volta dopo mesi di agonia, poteva dire di sentirsi bene. non avrebbe mai voluto abbandonare quella sensazione. avrebbe preferito morire in quel momento, attaccandosi a quelle emozioni per sempre, piuttosto che tornare nella vita reale, dove avrebbe solo sofferto.

-hyung.

-mh?

ci furono secondo di silenzio, dove si sistemava meglio sul proprio braccio.
-grazie.





:D
come va la quarantena

don't break ;; yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora