worries

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una volta rientrati al motel, jimin stava usando tutte le forze rimastegli per nascondere a yoongi quanto fosse stanco.

non ricordava avessero camminato così tanto all'andata...forse perché effettivamente si era fatto trasportare dal maggiore per un tratto.

ripensandoci, si sentiva in colpa. chissà quanto lo aveva affaticato trasportare jimin sulle spalle.voleva smettere di farsi vedere così debole, si sentiva patetico e soprattutto un peso per yoongi, che guidato dai sensi di colpa cercava sempre di prendersi cura di lui.

sapeva di essere stato lui stesso, tempo prima, a chiedere al maggiore di aiutarlo ma se questo significava che yoongi avrebbe trascurato se stesso per farlo allora si sarebbe volentieri rimangiato quelle parole e risolto i suoi problemi da solo.

anche se, non aveva abbastanza fiducia in se stesso per poter riuscire a curarsi da solo. e sinceramente non era sicuro nemmeno di volerlo.

probabilmente, senza yoongi, si sarebbe semplicemente lasciato morire.

quel pensiero lo spaventò, e non poco.

-come ti senti?- domandò improvvisamente yoongi, tirandolo fuori da quel turbine di pensieri.-uh b-bene.- mentì, andando a sedersi sul bordo del letto.

-sei sicuro?- il maggiore aveva notato la titubanza nel suo tono.

-si! sto bene, è stato bello prendere aria.- rispose, mettendo su un sorriso falso.

se c'era una cosa che voleva evitare in quel momento era che yoongi lo vedesse stanco e che quindi nominasse del cibo.

erano rimasti fuori a lungo perciò era ormai ora di cena ma jimin non se la sentiva proprio di mangiare. voleva solo rintanarsi sotto le coperte e chiudere gli occhi per un intera settimana.yoongi stette per aprire bocca nuovamente, ma jimin lo interruppe prima che potesse dire qualcosa.

-penso andrò a dormire! la camminata mi ha un po' stancato...- disse, spostando lo sguardo ovunque tranne che sulla persona davanti a sé.

-va bene, allora mentre dormi vado a fare una chiamata.

gli occhi del biondo saettarono finalmente sulla figura del maggiore intento a tirare fuori il telefono dalla tasca e afferrare le chiavi della stanza.

sarebbe tornato, vero? che lo stesse abbandonando di nuovo? probabilmente si era stufato di lui, chi non lo farebbe?

ti prego non abbandonarmi.

avrebbe voluto chiedergli chi volesse chiamare, ma tenne la bocca chiusa non volendo risultare invadente. ormai non avevano più quel tipo di rapporto, ciò che faceva yoongi non erano più fatti suoi, non aveva il diritto di sapere.

abbassò lo sguardo sul pavimento, stringendo il tessuto dei pantaloni tra le dita.

prima di aprire la porta, il moro si fermo davanti ad essa, voltandosi verso jimin.

-chiamo jungkook, non gli rispondo da un paio di giorni e potrebbe preoccuparsi. non vado da nessuna parte, okay?- disse, prendendolo alla sprovvista.

stava cercando di rassicurarlo? come aveva capito le sue preoccupazioni? lo aveva letto nel pensiero, per caso?

dopo secondi di silenzio in cui jimin tentava di nascondere la sensazione di sorpresa che stava provando, annuì in risposta; un piccolo sorriso, stavolta genuino, comparve sulle sue labbra.

a quanto pare, yoongi non aveva ancora perso la sua innata capacità di comprenderlo al volo, e jimin ne fu davvero grato.


-


yoongi chiuse la porta alle proprie spalle, tirando un sospiro, per poi incamminarsi verso l'uscita.

durante il tragitto di ritorno al motel aveva notato quanto jimin fosse stanco e stesse faticando a camminare e aveva atteso che gli chiedesse aiuto, ma non lo fece.

sapeva che probabilmente si stesse trattenendo e che nella sua testa pensasse di essere un peso per yoongi, ma non era affatto così.

il problema era che, non sapeva come fargli capire che le sue intenzioni erano pure, che non era necessario trattenersi dal chiedere aiuto, non con lui almeno.

l'unica cosa che, quindi, aveva potuto fare era rallentare il passo mantenendo quello di jimin e camminargli accanto, in caso le sue gambe avessero ceduto.

ma una volta tornati al motel, era stato lui quello a doversi trattenere, non sapendo se fosse una buona idea chiedere a jimin se avesse fame e se volesse qualcosa da mangiare.

aveva visto come il biondo non aveva atteso molto prima di annunciare di essere stanco e di voler dormire, e lì aveva subito capito che stesse cercando di evitare di mangiare ma nonostante ciò non aveva insistito.

l'ultima cosa che voleva fare era metterlo a disagio costringendolo a mangiare; aveva fatto le sue ricerche negli ultimi tempi e aveva capito che quella fosse la cosa peggiore che potesse fare a qualcuno che soffriva di un disturbo alimentare.

oltre a questo però, non sapeva proprio come comportarsi riguardo all'argomento 'cibo'. di fatti, avrebbe approfittato di quel momento non solo per chiamare jungkook e assicurargli che non fosse morto ma anche per chiamare sua madre e chiederle consiglio riguardo alla situazione di jimin.

se c'era una cosa che quella donna sapeva fare era capire le persone e trovare un modo per aiutarle, e yoongi adorava questa sua caratteristica.

mentre faceva partire la chiamata a jungkook, gli tornò in mente l'espressione sul volto di jimin quando aveva annunciato che sarebbe uscito a chiamare qualcuno.

le sopracciglia alzate, le labbra semi aperte, gli occhi curiosi...lo conosceva fin troppo bene, sapeva quanto fosse curioso. curioso e anche insicuro. magari aveva pensato che se ne stesse andando di nuovo, come quella volta in cui era uscito a incontrare sua madre senza dire nulla e quando era rientrato in camera lo aveva trovato con un espressione tanto sconsolata (quanto adorabile) da riuscire a sciogliere anche un cuore di pietra.

quel giorno si era sentito dannatamente in colpa per averlo fatto sentire in quel modo, perciò si ripromise di non lasciarlo più da solo così a lungo, non senza prima avvertirlo almeno.per questo, prima di uscire, aveva precisato chi stesse chiamando e che non se ne sarebbe andato.

e il sorriso che jimin gli aveva regalato aveva provocato dentro di lui una sensazione talmente piacevole che se non fosse uscito immediatamente dalla stanza il biondo avrebbe sicuramene capito che i sentimenti che yoongi provavano per lui erano ancora lì e andavano davvero oltre all'amicizia.

-hyung! dove sei finito?? mi hai fatto preoccupare!

la voce chiassosa di jungkook lo riportò alla realtà, quasi rompendogli i timpani poichè si era dimenticato di avere il telefono all'orecchio, troppo immerso nei suoi pensieri.

-datti una calmata, sei peggio di una ragazza te l'hanno mai detto? mi hai tartassato di messaggi.

-questo è perchè provo puro affetto per il mio hyung e no, non mi hanno mai detto di essere peggio di una ragazza perchè nessuno mi insulta come mi insulti tu!

-bando alle ciance, devo parlarti di una cosa...









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ma yoongi che perde la patente per guidare uno scooter da ubriaco ma amo non potevi usare i milioni che hai per chiamare un taxi ma che combiniii

anyways scusate per gli aggiornamenti tremendamente lenti è che sto cercando di continuare tre storie contemporaneamente e non è facile please pazientante

also grazie a quelli che continuano a leggere questa storia nonostante sia stata abbandonata per un bel po' <3

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 13 ⏰

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