4. stringimi ancora a te, ancora un po'

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WARNING: sveltine nei ripostigli, vibes Dom/subTITOLO DA: Sexy Ugly - Achille LauroPROMPT: udito (angolo esterno dell'occhio/orecchio)

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"Daje Edo, e 'nnamo, te prego -"

"Shh, eccheccazzo, 'spetta un secondo -"

Non sa che c'ha Lauro, ma è tutta la sera che sta così - schizzato, elettrico, come un cavo scoperto pronto ad esplodere. Non riusciva a stare fermo in macchina e non riusciva a stare fermo in conferenza stampa e non riusciva a stare fermo sul palco, come una cazzo di pallina da flipper, ed è sempre Edo quello che ci finisce in mezzo, anche adesso che vorrebbe solo trovare un angolo buono per dargli retta e invece Lauro riesce solo a strusciarglisi addosso, a ficcargli le mani dovunque e a fare quei suoni, che, santoddio -

Se lo trovano coi pantaloni calati dietro un amplificatore, è la volta buona che lo strozza.

"Edooo..."

Edo inizia a contare fino a dieci, arriva a sette, tira giù qualche madonna e poi trascina Lauro nel primo sgabuzzino che trova, che sa di polvere e varechina ma almeno ha una cazzo di porta con una cazzo di chiave.

"Oh, finalmente!" sbotta Lauro, e gli si butta addosso come un vampiro.

"Ma se pò sape' che c'hai, sei indemoniato," dice, e gli prende i polsi, e per un po' non si capisce se stanno a baciarsi o a fare la lotta, ma alla fine Edo emerge vittorioso con Lauro imprigionato tra lui e la porta, mani intrappolate tra petto e legno ed Edo premuto contro la schiena.

Gli sfiora un orecchio con la punta del naso, lasciandogli sulla nuca baci a bocca aperta che sanno di urgenza e sudore, e Lauro dà un lamento basso che sembra vibrargli fin dentro le ossa.

"La', la voce," lo avvisa, perché va bene il casino di fuori ma c'è una persona sola al mondo che geme in quel modo, e siccome sul palco non è proprio timida la potrebbero riconoscere un po' tutti.

Lauro, che è un coglione, geme più forte.

"Se non fai piano te lascio così," sibila dritto contro il suo orecchio, facendogli scivolare una coscia tra le gambe, "te chiudo qua dentro e me ne vado, così impari a comportatte."

Lauro singhiozza, poi scuote la testa contro la porta e gli lancia un'occhiata disperata da sopra la spalla, occhi febbrili e trucco colato. "No, te prego, faccio il bravo, lo giuro, Edo -"

Edo gli prende il mento e lo bacia.

Finisce a dovergli premere una mano sulla bocca mentre con l'altra gli apre i pantaloni, e anche così Lauro continua, piccoli versi e ansiti e sospiri che non riesce a trattenere, proprio non ce la fa, come se fosse sul punto di esplodere, anche con Edo che lo stringe e lo tocca e lo ancora a terra per non farlo volare via.

"Shh, amore, va tutto bene," mormora tra i suoi capelli, mentre Lauro ansima e trema e gli scopa la mano stretta a pugno. Gli bacia una tempia e l'orecchio e l'angolo di un occhio, poi gli morde una spalla e Lauro si tende come la corda di una chitarra, soffoca un urlo nel palmo della sua mano e gli sporca le dita.

"Va tutto bene, ci penso io a te," continua, un sussurro, quasi cullandolo, e Lauro vibra contro il suo petto di una risata silenziosa, cercando di ritrovare il respiro.

non c'è pazienza per l'estetico, né più passione per l'ermeticoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora