5. ho l'acquolina in bocca sa'

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WARNING: sesso in limo, deepthroat, facial, SCHIAFFETTI COL CAZZO (cit.)
TITOLO DA: Amore Mì - Achille Lauro
PROMPT: gusto (zigomi/linea di trucco)

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Che serata, i flash, i paparazzi, c'è pure la limo, adesso ci vorrebbe proprio...

Edo l'aveva guardato di traverso, aveva fatto uno di quei sorrisi, e Lauro aveva perso un po' la testa.

Non si stancherà mai della bocca di Edo. La cosa bella è che è reciproco, per fortuna - era bastata quella mezza proposta, non aveva neanche dovuto buttarla a ridere, che Edo era già in ginocchio sul pavimento della limo ad abbassargli la zip dei pantaloni, e a Lauro era venuto duro così veloce da fargli girare la testa.

E cosa non fa, Edo, con quella bocca - schiude le labbra e fa capolino il più piccolo accenno di lingua, per assaggiarlo, quasi timidamente, come se intanto non gli stesse lanciando uno sguardo da prendere fuoco, gli occhi liquidi cerchiati di blu scurissimo.

Lauro lascia un braccio abbandonato sullo schienale del sedile e si prende il cazzo con l'altra per sfregarlo contro la guancia di Edo, gli dà uno, due schiaffetti, e quello sorride, Cristo, gli appoggia le mani sulle ginocchia e preme per farsi spazio, per venire ancora più vicino, e poi si fa scivolare la sua erezione tra quelle labbra piene e non si ferma, non si ferma finché non l'ha presa tutta in gola.

Lauro fa un sospiro infinito, come se gli avessero strappato tutta l'aria dai polmoni, e abbandona la testa all'indietro contro il sedile, ma per poco, perché non può perdersi lo spettacolo.

Edo è al lavoro a occhi chiusi, le ciglia stagliate come pennellate sotto quelle luci abbaglianti, un gioco di ombre tra zigomi e guance infossate che pare un Caravaggio, un ritratto di pura fottuta estasi. Lauro alza una mano un po' tremante e gli accarezza una guancia, sente se stesso sotto le dita, deglutisce a fatica.

"Cazzo, Edo," dice, non riesce a trattenere uno scatto del bacino, ed Edo dà un mugolio contento di gola e lo prende più a fondo, socchiudendo gli occhi per guardarlo di sbieco, per sfidarlo, e Lauro si sente fuochi d'artificio nello stomaco. "Oh Dio -"

Edo accetta tutto come un regalo, come una benedizione, prende e prende e vorrebbe ancora, succhia come se volesse strappargli via l'anima e si lascia usare finché non è ridotto a un disastro, le labbra rosse, il mento lucido, lacrime agli angoli degli occhi che tirano via il trucco in una scia di mascara da porno.

Lauro si sente mancare il respiro e vede le stelle, e non sa se è l'alcol o Edo o lo scintillio degli interni cromati tutto intorno.

Edo lo lascia andare solo per farsi venire in faccia, ma poi non va molto lontano. Appoggia una guancia sulla sua coscia e alza gli occhi verso di lui, una Maddalena in contemplazione, fiato corto e viso sporco e cavallo dei pantaloni teso sopra un'erezione lasciata da parte. Lauro gli accarezza di nuovo la guancia, tracciando con un pollice la curva affilata di uno zigomo, la linea scura di trucco colato, ed Edo sospira come se l'avessero graziato al patibolo.

Non scenderanno mai più da quella limo, di questo passo.

non c'è pazienza per l'estetico, né più passione per l'ermeticoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora