Capitolo 4

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Come ogni mattina, Tiresys stava aspettando il re: avevano finalmente trovato l'ultimo discendente di Arkantos e ora dovevano solo preparare la missione. Ma Atanor non arrivava. Non era da lui essere in ritardo. Tiresys inviò un valletto nella stanza del re, perché lo chiamasse.
La scena a cui il valletto assistette fu terribile. Non appena varcata la soglia della stanza un odore nauseabondo lo investì e peggio fece la vista: il re era riverso nel letto in maniera scomposta con il viso gonfio e livido immerso in una pozza di vomito e altri liquami.
Il valletto non riuscì più a trattenersi e vomitò tutto ciò che aveva in corpo prima di lanciare l'allarme. I medici non poterono far altro che constatare la morte e ricomporre il corpo. Furono inviati messaggi in tutto il regno e in pochi giorni tutti gli abitanti di Arenal furono al corrente della morte del loro re. I più alti funzionari, compresi i conti delle quattro contee, giunsero nella capitale per i funerali.

Il giorno delle esequie una grande folla si radunò nella spianata del tempio, dove era stata eretta un'alta pira in cima alla quale stava il cadavere del re.
L'Alto Vate Tiresys in una veste nera e d'oro presiedeva la cerimonia.
Pizzicò le corde di un'arpa abbastanza piccola da poter essere tenuta con un solo braccio, suonando una melodia dolce ma malinconica. Cominciò a cantare una nenia lenta e lamentosa che affidava il defunto a Sabaid, il dio Guerriero, a Aiste, il saggio, e a Bandiaban, la dea madre e creatrice, affinché lo accompagnassero nel viaggio nei tre regni di cui era composto l'aldilà. Il primo, il mondo bianco l'anima perdeva ogni desiderio materiale per diventare pura. Nel secondo, il mondo rosso, l'anima acquistava invece la conoscenza e la saggezza. Infine nel mondo verde l'anima poteva vegliare su Arenal e protreggerne gli abitanti.
Mentre Tiresys cantava, un cerimoniere in candide vesti incensava la pira e la salma per poi ricoprirli con un unguento profumato. Al termine del canto, fu portato di fronte all'Alto Vate un braciere ardente. Tiresys benedisse il fuoco.

«Sabaid, guerriero instancabile dona vigore a queste fiamme. Aiste, il più saggio tra tutti gli dei, fa che questo fuoco possa illuminare come la tua sapienza. Bandiaban, madre amorosa, benedici questo rogo perché possa purificare ogni male.»
Rivolse poi una preghiera al re defunto.

«Re Atanor il tuo viaggio in questo mondo mortale è compiuto. Come re ci hai guidato con saggezza e vigore instancabile. Possa ora la tua anima, spogliata dalle sofferenze terrene godere della beatitudine eterna. Ma non scordare questo mondo e continua a guidarci e proteggerti insieme con Sabaid, Aiste, Bandiaban e tutti gli dei.»

Tiresys suonò nuovamente. La melodia era marziale e presto fu accompagnata da tamburi e flauti. Mentre la musica si espandeva nella spianata, un arciere accese una freccia nel braciere e la scagliò verso la pira. Il dardo disegnò un arco luminoso nel cielo e si conficcò nella pira che subito si accese consegnando al vento re Atanor ormai divenuto fumo e cenere.
Il canto terminò e l'Alto chiamò i conti:

«Halfdan conte di Tainema, Silmerion conte di Janub, Mizrach conte di Yhudim, Esperia contessa di Dysin: secondo le antiche leggi di Arenal a voi è concesso l'onore e l'onere di scegliere il nuovo re. Ecco, le porte del tempio si aprono seguitemi nel Sancta Sanctorum.»

Flauti e tamburi accompagnarono la piccola processione guidata da Tyresis seguito dai quattro conti e poi da altri sacerdoti alcuni con gli strumenti altri con grossi turiboli, che spargevano incenso.
Ma solo Tyresis e i conti entrarono nel Sancta Sanctorum. Era una stanza molto alta e lunga con il pavimento coperto di morbidi tappeti. La luce di una quarantina di torce si rifletteva nelle pareti e nelle colonne di lucido marmo bianco, diffondendo un'illuminazione candida, che donava un senso di purezza. In fondo alla stanza tre grosse statue ricoperte d'oro raffiguravano Sabaid, un giovane muscoloso armato di scudo e spada, Aiste, un vecchio dalla lunga barba che teneva tra le mani un rotolo di pergamena e al centro Bandiaban, una donna incinta, dal seno pronunciato. Ai piedi delle statue, dei bracieri bruciavano erbe profumate.

Di fronte alle statue c'erano delle sedie, disposte a semicerchio, sulle quali si sedettero
Tyresis e gli altri.
Fu L'Alto Vate a rompere il silenzio.

«Siamo riuniti al cospetto dei tre dei per eleggere il nuovo re di Arenal che succederà ad Atanor.
Halfdan conte di Tainema, Silmerion conte di Janub, Mizrach conte di Yhudim, Esperia contessa di Dysin, al cospetto di Sabaid, Aiste e Bandiaban, giurate di eleggere colui che più di ogni altro ritenete degno di indossare la corona di Arenal, colui che più di ogni altro ritenete capace di garantire sicurezza, pace e prosperità al popolo?»

«Io, Halfdan conte di Tainema, lo giuro.»

«Io, Silmerion conte di Janub, lo giuro.»

«Io, Mizrach conte di Yhudim, lo giuro.»

«Io, Esperia contessa di Dysin, lo giuro.»

«Che Sabaid, Aiste e Bandiaban guidino la vostra scelta»

«Ai tre dei noi ci affidiamo.» risposero i conti.

«Pronunciate ora I vostri voti.»

«Io, Halfdan conte di Tainema, eleggo come re di Arenal Lord Pilum.»

«Io, Silmerion conte di Janub, eleggo come re di Arenal Lord Pilum.»

«Io, Mizrach conte di Yhudim, eleggo come re di Arenal Lord Pilum.»

«Io, Esperia contessa di Dysin, eleggo come re di Arenal Lord Pilum.»

L'Alto Vate fu profondamente contrariato da questa scelta ma non lo diede a vedere e proseguì il cerimoniale.

«Così avete deciso e I tre dei ne sono testimoni. Lord Pilum è il nuovo re di Arenal.»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 02, 2020 ⏰

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