Capitolo 28: Shit happens

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Capitolo 28: Shit happens

Léonie stava riordinando dei barattoli quando perse l'equilibrio.

Alaric, che era venuto a trovarla, fece per prenderla ma venne preceduto da "qualcosa".

Qualcosa che lui non poteva vedere la aiutò a tornare con i piedi per terra.

Poteva sentire solamente freddo.

-Grazie- disse Léonie

Alaric fece per mostrarsi ma qualcosa lo bloccò sul posto.

Qualcosa di freddo, un gelo che gli stava congelando le ossa.

-Lo so...solo un'altra oretta e mi riposo- disse Léonie

Stava...parlando con qualcuno?

Il barattolo che aveva in mano venne sollevato da qualcosa e messo sullo scaffale.

-Non devi aiutarmi, so che hai del lavoro da fare e...

Altri barattoli vennero sollevati

-Uhm?

La sedia venne spostata e l'essere continuò a riordinare i barattoli per lei

-Si il bambino sta bene. È tuo figlio dopotutto.

Léonie ridacchiò quando quell'essere rispose.

-Lo so, lo so

Un barattolo le venne offerto

Léonie lo prese con un sorriso- ti ricordi anche di quello? Non ricordo di avertene parlato...

L'essere le aveva evidentemente risposto perché lei sembrava parecchio contenta

-Davvero? Con tutto quel tempo la sotto non credo di avere una chiara memoria di cosa ho detto o meno

Un barattolo quasi cadde a terra

-Non fare così, non è colpa tua- disse Léonie

L'essere pareva contrario a ciò che lei diceva

-Erik? –chiese lei confusa

L'essere doveva aver risposto positivamente perché lei sembrò annuire

-Non è suo figlio quindi anche se provasse a fare qualcosa io sarei solo pronta a farlo fuori –rispose Léonie giocando con il barattolo che aveva in mano

Alaric si congelò. Che Erik avesse in mente di ferire Léonie o il bambino?

-Lo so. Ci proteggi –disse Léonie tranquilla- con te al mio fianco nulla può farmi male o fargli del male...

La stoffa del vestito di Léonie venne spinta leggermente quando una mano invisibile si era posata sul suo stomaco.

Léonie rise- non puoi sentirlo ancora! È troppo presto!

L'essere parve deluso dalla cosa e Léonie scoppiò a ridere

Alaric voleva dire o fare qualcosa ma di colpo sentì una mano gelida sulla propria spalla che lo tirò su di peso e fece apparire al di fuori dell'edificio. Lasciandolo parecchio confuso.

Qualcuno non voleva spioni.

Intanto Léonie sorrideva al dio della morte che stava cercando di capire come legare un fiocco all'orsetto che aveva portato per il bambino.

-Sei stranamente imbranato –rise lei

Lui sembrò mettere il broncio- non ho mai avuto figli, come posso sapere cosa fare?

Lei rise facendogli vedere come fare il fiocco- magari se abbiamo altri figli insieme potrai prendere mano...

Lui parve pensarci un paio di secondi prima di annuire. Dopotutto era il dio della rinascita oltre che della morte, poteva sempre prendere un neonato che era morto prima di nascere e rifare ciò che aveva fatto con il figlio di Léonie.

Lei sorrise quando ottenne l'approvazione e strinse l'orsetto nero che il dio le aveva regalato- perché non mi dai direttamente un famiglio? Sei l'unico dio che non mi ha forzato un famiglio addosso...

Il dio annuì- lo so...

-E?

-Il mio famiglio non è...normale...-ammise lui mostrandole un disegno

-Oh...difficile da nascondere- ammise lei- magari dopo che il bambino nasce?

Il dio annuì- magari il bambino può giocarci insieme?

-Ehm...certo...- disse Léonie poco convinta. Beh era il padre, magari invece di avere incubi lo trovava adorabile...

Dopo quello, Léonie fu forzata a riposarsi dal dio che si mise a sistemare per lei. Era strano ma, il dio dei morti era più gentile di parecchi umani che lei aveva avuto intorno durante la sua prima gravidanza.

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