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Nel silenzio profondo della notte si sentono solo dei passi veloci e decisi tra le pozzanghere. Sta piovigginando, ma l'aria è abbastanza tiepida, Cher cammina veloce. questo è il giorno giusto, ormai aveva deciso, nulla ormai l'avrebbe fermata.
attraversa la ferrovia, il lungo viale ed arriva finalmente. Si tratta di un ponte che sovrasta un fiume quasi completamente in secca, le gocce di pioggia formano piccoli corsi d'acqua che cresciamo fra le rocce.

Ecco, un piede, una mano ed una spinta si trova in piedi sul cornicione. l'avrebbe fatta finalmente finita con quella vita, quasi una vita donata come punizione. pronuncia solo due parole sottovoce:" sto arrivando".
  Io l'ho seguita fino a qui, la sto osservando anche se non può vedermi.

una lacrima le riga il viso, e le passano per la mente una serie infinita di ricordi passati, in particolare si concentra su uno: Kay.

Kay è la sua migliore amica, la conosce da prima delle elementari, è una ragazza alternativa, misteriosa con cui ha stretto un legame magico; certo per colpa dell'ultima litigata è ormai da quattro mesi che nn la sente e non riceve sue notizie.
Kay non è solamente Kay, non l'aveva mai detto a nessuno, ma aveva una cotta per lei. si. ebbene da qualche hanno aveva capito di provare sentimenti speciali, ma nn riusciva ad ammetterlo a se stessa, tantomeno ad altri.

Torna alla realtà, il temporale è peggiorato parecchio, sua madre non sarebbe stata in pensiero non trovandola, aveva usato più volte scuse per uscire sola la sera e ci era abituata.
Ormai ha capito che non avrebbe più avuto il coraggio di fare nulla quel giorno, quindi si siede  con le spalle appoggiate al muretto, stringe le ginocchia al petto e inizia a piangere, un pianto liberatorio.

Nell acquazzone indossa solo una maglietta a maniche corte ormai zuppa e un enorme giaccone scolorito che non la protegge un gran che.
Dopo abbastanza tempo decide di fare qualcosa e chiamare qualcuno perché sente il bagnato entrare nelle ossa, apre la sua rubrica. Esclude subito i numeri di sua madre o sua nonna, scorre con il dito tremante e gli occhi appannati dalle lacrime lo schermo e ritrova un vecchio numero, quello della " amica".
Non ci pensa due volte e chiama.

Dall'altro capo risponde una voce assonnata:" C-cher..... sei tu?....".  nessuna risposta.
ecco che finalmente trova il fiato per parlare:" Kay....i-io.... ti prego vieni... h-ho cercato di suicidarmi.... vieni..".
silenzio.
" Cher ma cosa... dove sei??" dice con affanno.  " ecco, i-io... al ponte"
" aspettami" fu lultima ferma risposta prima che Kay chiuse la chiamata.
ormai era fatta, la ragazza sola sul ponte prende un bel respiro e capisco che non le resta che aspettare.

Non lo sapeva ancora,ma quella tragica sera si sarebbe trasformata in un nuovo inizio...

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