Capitolo 6

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POV'S CELESTE

< Non dovevo fidarmi di lui > ripete Emma con le lacrime agli occhi < E' qui con un'altra ragazza >

< Ok... però calmati, cerca di indicarmi dov'è  > non riesco nemmeno a continuare la frase che Emma corre lontano da me. Lo cercherei anche, ma questo parco è gigante e pieno di gente.

Tommaso si accorge immediatamente che qualcosa non sta andando come previsto. Si avvicina con sguardo incuriosito e mi affianca guardando all'orizzonte, dove io sto cercando di trovare quel bastardo.

< Che succede? > chiede posando gli occhi su di me. 

< Niente, si è solo ricordata di una cosa importante che deve fare ed è corsa via > mi invento la prima scusa plausibile che mi viene in mente. Lui non sembra molto convinto della cosa, in effetti fa proprio pena come scusa!

< Senti, la faccia di mia sorella sembrava mostrare ben altro di quello che dici, era dispiaciuta o qualcosa del genere, non ci vedevo molto bene da lontano > inizia a spiegare lui gesticolando con le mani per mostrarmi il luogo in cui era rimasto in piedi a fissarmi < E poi so benissimo che mia sorella non doveva fare niente di assolutamente importante oggi >.

< Senti, tua sorella non è obbligata a raccontarti ogni singola cosa che deve fare, anche se sei suo fratello > dico col suo stesso tono da sapientone che mi urta i nervi < E poi lo hai detto tu stesso, eri troppo lontano per capirci qualcosa e infatti non ha capito un bel niente,                          te l'assicuro >

Lui fa una smorfia di disappunto scuotendo la testa, mi da le spalle come se volesse andarsene, ma dopo qualche passo torna vicino a me.

< Non posso tollerare che tu mi menta > aggrotto le sopracciglia confusa < Lo so che mi menti, ti conosco meglio di quanto tu conosca te stessa >

< Ti sbagli e lo sai anche tu, sempre con quelle tue convinzioni, diventi così testardo da non dare retta a nessuno > è difficile mentirgli, non voglio farlo, ma non posso neanche tradire la mia migliore amica, sarebbe ingiusto. Non vuole che suo fratello lo sappia e non sarò io a dirglielo, anche a costo di discutere con lui.

< Ah non lo saprei? > dice in tono di sfida < Be' quando menti non mi guardi mai negli occhi e tocche sempre i capelli, lo hai sempre fatto con me e guarda un po'?! E' successo qualche secondo fa... > quella che fa la smorfia adesso sono io.

< Coincidenze > dico seccata mentre il mio cellulare suona per via di un messaggio.

"Tra circa una mezz'oretta ci imbarchiamo, ti vogliamo bene, un bacio"

E' mamma. Parla anche per papà. Rispondo con un semplice "Anche io, buon viaggio" e torno a guardare Tommaso, nell'aria c'è un po' di tensione, lo percepisco bene. 

< Se pensi che siano delle coincidenze, bene... sono stanco di stare qui a parlare e non essere nemmeno ascoltato >

< Ma che diavolo stai dicendo?! > mi limito a non urlare perché siamo in un parco pubblico e pieno di persone, alcune anche ci osservano facendo finta di non ascoltare, come se la nostra vita fosse molto più interessante della loro < Ti sto ascoltando e anche fin troppo, se te ne vai mi fai solo un favore >

Annuisce e come poco fa si gira e inizia a camminare, ma per chissà quale ragione fa dietro-front e mi raggiungermi nuovamente.

< Vuoi deciderti?! > chiedo sarcastica. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 02, 2020 ⏰

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