Un'intro mi sembra doverosa, in questo caso

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Vi ricordate quando ieri, durante l'ultimo aggiornamento di "Come il Diavolo e l'Acqua Santa" vi ho anticipato che avrei pubblicato presto una nuova raccolta di poesie? Ebbene, non è questa!

Però oggi avevo bisogno di scrivere e ho voglia di condividere queste mie parole, anche se nemmeno assomigliano alla forma di una poesia, così le scrivo qui.

Credo che questa storia, anche quando dovesse avere un titolo e una copertina degna, sarà una sorta di "Per l'ultima volta", ovvero le pagine raccolte che ho scritto durante un periodo particolare della mia vita, il mio ennesimo trasferimento, dal sud (di dove è originario mio marito) al nord (di dove sono io). E non so che cosa abbia di speciale quella storia - non ha una vera e propria trama, non ha veri e proprio personaggi, alla fine sono solo io, io e le persone che sono nella mia vita - ma ancora oggi c'è gente che la legge, la stellina, la commenta e, arrivata all'ultimo capitolo, mi chiede: "Ma è già finita questa storia". E la risposta è no, perché io vivo, semplicemente ho smesso di raccontarla lì.

Ma ora inizio qui. Quindi, chissà, dove mi porterà questa "storia", ma probabilmente è il sequel di tutti quei "Per l'ultima volta" che mi ero presa la briga di fermare su carta.

Leggetemi, commentatemi, fatemi sentire la vostra presenza, oppure no.

Io scrivo perché devo. Condivido perché mi va, perché se tenessi io tutto quello che ho forse sarebbe un bagaglio troppo grande.

Ah, sono sempre io,
la vostra S.C.

QUESTO LIBRO AL MOMENTO NON HA UN TITOLO, NÉ UNA COPERTINA. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora