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Non è mai esistita la perfezione.
Ed io non sono un angelo.

Parlando, caddero su un discorso più giovanile.
<Sei vergine?> chiese ad un certo punto Shouto, dopo che stavano parlando di vari problemi che la gente riscontra facendo sesso o delle lune di miele o degli amanti della gente.
<tutti hanno fatto sesso o si sono masturbarti assieme ai loro partner, nella nostra scuola. Abbiamo 17 anni dopo Tutto. Persino Midoriya è riuscito a farsi fare una sega da Uraraka.> <non è ciò che ti ho chiesto.> <lo so.> <quindi, da ciò che ho capito, non sei vergine.> la ragazza scosse la testa.
<non hai capito. Faccio parte di quella fetta che è vergine. Come te, credo.> <hai un ragazzo?> Shino scosse la testa, la sua mano, come sempre coperta dal guanto, sfiorò quella di Shouto.
<In estate ho frequentato Bakugo.> <ma ti tratta male.> <non ho mai detto che siamo stati o siamo fidanzati. Era solo per divertimento. - fece una pausa- prima che tu lo chieda...gli ho fatto tre o quattro pompini. Nulla di più.> <ah.> la ragazza si fermò di fronte alla gelateria, lui assieme a lei, entrarono e presero due gelati, offerti da Shino.
Uscirono e ripresero a camminare.
<Bakugo poi ha scoperto di essere Bisessuale, ora sta con Kirishima.> Leccò e parve succhiare il suo gelato più e più volte, la sua lingua era lunga e probabilmente anche calda. Shouto si obbligò ad abbassare lo sguardo, ma era inutile, era eccitato. Non gliera mai successo nel guardare un'amica, non che ne avesse mai avute ma avvolte era uscito con la sua vecchia classe, e si chiese perché fosse successo proprio ora.
<Bakugo era dipendente dal sesso, Kirishima non lo soddisfaceva, poco tempo fa è venuto da me chiedendomi di spingerci oltre, mi avrebbe anche pagato. Ma dissi di no. Katsuki risolse i suoi problemi in seguito parlandone al suo ragazzo.> l'albina fece scivolare lo sguardo su Shouto che come nei aveva appena buttato là coppetta del gelato, non pareva che la stesse ascoltando. Guardò il fazzoletto torturato nelle proprie mani e lo buttò. Dopo guardò da testa a piedi il ragazzo d ghignò.
Lo indirizzò con un colpetto leggero per una scala visto che non stava badando a dove guardava, poi fece finta di inciampare e cadde contro di lui.
<Todoroki ha cominciato da subito a guardarti in quel modo così focoso... Che fortunata che sei.> ricordava le parole della compagna di classe dette mentre si cambiava nello spogliatoio. Poco dopo erano cominciati gli insulti....
E le erano suonate così forte in testa quelle parooe.
Erano a terra, il seno di Shino che si schiacciava contro il suo petto.
<Scusami.> si alzò leggermente, con viso mortificato. Ma Shouto la bloccò.
Prese il viso di lei tra le sue mani e la baciò con foga.
Shino, tranquillamente, ricambiando al bacio.
Il ragazzo si mise a sedere, lei lo seguì nei movimenti.
<Enoshima io-> <Shino.> lo baciò ancora, andando a scendere nei boxer del ragazzo e cominciando a toccarlo.
Ed anche se portava i guanti era bellissimo.
Il respiro si fece irregolare.
La ragazza sopra di lui era più esperta di quello che diceva.
Nascondeva anche la più piccola informazione a lui.
Quell'angioletto sceso dal celo con le corna pronte a colpirlo, ecco cosa vedeva.
<Sii il mio angelo.> sussurrò il ragazzo. <Se tanto vuoi.> baciò ancora le sue labbra, prima che Shouto scappasse dal suo viso buttando all'indietro il capo.
<Sarò la migliore..> sussurrò sul suo collo.
<La peggiore sulla terra.> <Hai scelto me però.> ribatté migliorando i suoi movimenti,: il ragazzo gemette. Lei ghignò di nuovo, un ghigno più ampio, divertito.
<Già... > Sospirò Shouto.
Gli occhi attenti di Shino lo osservavano lussuriosi e pronti a lasciarlo per terra in quelle condizioni.
<Mi piaci.> mormorò lei. Il ragazzo gemette ancora sotto al suo tocco alzando lo sguardo sul suo viso ed osservando gli occhi infuocati di quella ragazza che lo sovrastata.
<Ma contieniti. Potrei lasciarti in queste condizioni la prossima volta... E tutte le altre.> prese la sua mano, più grande della sua, spostando la camicia e permettendogli di toccare il suo corpo dalla pelle chiara.

La ragazza camminava parecchi metri di fronte a lui, entrò in un H24 e comprò una bottiglietta d'acqua.
Buttò in faccia a Shouto il guanto sporco del suo sperma senza permettere al ragazzo di vedere la sua mano, ficcandola nella tasca e lasciando fuori l'altra, ancora nascosta dal soffice guanto grigio.
<Perché mi nascondi le tue mani?> chiese lui. Shino si girò verso di lui.
<Quando sarà il momento te le mostrerò, per ora non ne hai il bisogno.>

Era scesa la sera e non smettevano di camminare l'uno affianco all'altra. La mano di Shouto aveva sfiorato più volte quella di Shino, o meglio il guanto, senza trovare il coraggio di afferrarla prima che fosse nascosta nella tasca.
Il sole stava scivolando dietro alle case, mentre la strada per tornare a casa Enoshima era già illuminata dai lampioni.
Arrivarono in pochi minuti di fronte alla villetta.
<Puoi rimanere, se vuoi.> disse lei, senza voltarsi a guardarlo. Mentre i lunghi capelli bianchi venivano mosso dal vento, scoprendo la sua snella figura. Bagnata un po' da veloci gocce d'acqua che cominciavano a cadere dal cielo serale, nuvoloso.
<Non posso, mio padre mi starà cercando ovunque.> <mh, alla prossima allora.> Attraversò il giardinetto.
Il ragazzo la osservava dal cancello aperto.
Shino si girò verso di lui, appena per guardarlo con la coda dell'occhio, dopo aver aperto la porta da cui il gattino che aveva trovato la guardava, intanto che le gocce di pioggia cominciavano a bagnare il viso di lui, sempre più forte.
<Ah al diavolo mio padre.> sussurrò ed attraverso velocemente la stradina mentre un diluvio gli cadeva addosso bagnandolo subito.
Guardò la ragazza dopo aver salito i tre gradini per essere al riparo sull'entrata, già fradicio ed infreddolito dal vento che si stava facendo più forte.
<l'invito è ancora valido?> Shino gli sorrise in modo caldo.
<Certamente.> lo lasciò passare all'interno e chiude la porta.
<Ti do dei vestiti asciutti.> salì sul soppalco ed andò a cercare una qualche cosa da fargli mettere che gli stesse.
Trovò un grande maglione bianco e dei pantaloni larghi non messi da un po'. Glieli dette ed poi lo lasciò andare in bagno nel fra tempo che lei andava a chiudere la porta sul retro.
Dopo poco, Shouto andò a sedersi su un divano mentre Shino si mise una grossa felpa con dentro la pelliccia.
L'umidità ed il freddo si stavano facendo sentire. Strinse il nuovo guanto bianco.
L'albina rabbrividí mentre faceva scendere le serrande, contro cui quello che era ormai un acquazzone si stava accanendo pesantemente.
<Ti devo così tanto.> disse il bicolore; Shino si girò verso di lui i capelli bianchi scivolarono candidamente sulle sue spalle, cadendo sulla schiena con leggerezza. Rimase a fissarlo con i suoi occhi, sempre stanchi e pronti a vedere la vera faccia di una persona.
<Idiota, non mi devi assolutamente nulla.> mormorò. Scese gli scalini e osservò il ragazzo.
<non faccio tutto ciò per essere ripagata, Shouto, neanche perché mi fai pena. Solo perché sei riuscito a farmi sorridere, a farmi provare quell'emozione che senti solo quando stai con chi vuoi proteggere e con chi vuoi bene.> si fermò. Ma rimase a fissare i suoi occhi.
<Mi piaci e voglio solo proteggerti da ciò che ti sta facendo soffrire e che ti ha provocato dolore in passato. Ma non potrò farlo sempre. Lo sai.> il bicolore abbassò la testa.
<Si.> la ragazza si avvicinò ed accarezzò il suo viso, sfiorando con le sue dita affusolate coperte dal nuovo guanto bianco la cicatrice della bruciatura.
<Permettimi però di comprarti un nuovo paio di guanti, ne hai dovuto buttare via un paio per colpa mia.>
Disse lui, la ragazza annuì, concendendoglielo.

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