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Spero di non vedere mai il Paradiso. Sono venuto a portare voi per l'altra sponda; nell'eterna oscurità; nel fuoco e nel ghiaccio❞
-Inferno Canto III


Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.
-Inferno, Canto V

Amor, ch'a nullo amato amar perdona è uno dei versi più noti dell'intera Commedia Dantesca. È il verso 103 del canto V dell'Inferno, il cosiddetto canto di Paolo e Francesca.

Siamo nel secondo girone, quello dei lussuriosi, cioè quei peccatori che durante la vita hanno perseguito la soddisfazione dei piaceri contro ogni regola, abbandonandosi alle passioni.

Tra le anime peccatrici, Dante scorge due anime che procedono insieme e gli sembrano più leggere al vento che le colpisce : Paolo e Francesca.

I due amanti, uniti per sempre, si avvicinano a Dante e la donna inizia a raccontare il loro dramma

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I due amanti, uniti per sempre, si avvicinano a Dante e la donna inizia a raccontare il loro dramma.

«Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.
Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense».

In questi versi, Francesca insiste su quello che è il motore di tutto l'episodio, ribadendo la sua assoluta sottomissione alle leggi di Amore.

Amor, ch'a nullo amato amar perdona

= L'amore, che esplode presto nel cuore gentile,
si impossessò di costui (Paolo) per la bellezza dell'aspetto
che mi è stata tolta; e il modo in cui avvenne ancora mi offende.
L'amore, che non permette a nessuna persona amata di non ricambiare,
si impossessò di me per la bellezza di costui in modo così forte,
che, come puoi vedere, ancora non mi lascia.
L'amore ci ha condotti alla stessa morte.

Prisoner Kim Namjoon×Reader❦ ~죄인Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora